Oblivion: la Skytower
Oblivion: la Skytower

Oblivion: le Riprese in New York e Islanda


Il cast e la troupe di Oblivion si sono sottoposti a tre giorni di riprese a New York; due giorni per girare all'Empire State Building. Oblivion è stato girato anche per 10 giorni in Islanda, con una troupe di 300 elementi.

Il cast e la troupe di Oblivion si sono sottoposti a tre giorni di riprese a New York. Due giorni per girare in cima all’iconico punto di osservazione dell’Empire State Building (ESB), ed un giorno invece al suo ingresso sulla 5th Avenue. Oblivion è stato girato nella parte superiore, sul ponte di osservazione nell’angolo sud-ovest dell’ 86esimo piano. Il team si è piazzato in 10 metri nell’angolo sud-ovest del ponte facendolo diventare il punto d’appoggio, malgrado la struttura fosse operativa: come sempre aveva più di 10.000 visitatori al giorno. Molti turisti si sono entusiasmati a vedere inaspettatamente Cruise al lavoro in una delle attrazioni turistiche più popolari dell’America.

E’ stato un lavoro impegnativo trasportare le attrezzature fino all’ 86esimo piano, ma gli impiegati dell’Empire State Building sono stati molto accomodanti ed hanno permesso al team di utilizzare dei montacarichi esterni ed interni. La notizia che Tom Cruise stesse girando delle scene nelle strade nei pressi della 5th Avenue, ha viaggiato velocemente, ed ha portato code di fan di tutto il mondo per scattare delle foto e salutare l’attore. Tra i vari impegni, Cruise ha avuto modo di formare degli autografi e farsi delle foto con la gente.

Sulle due versioni della riproduzione di Manhattan, il regista Joseph Kosinski afferma: “Abbiamo costruito il ponte di osservazione dell’Empire State Building dilaniato, su una collina in Islanda, mentre le scene di flashback le abbiamo riprese sull’effettivo Empire State Building di New York una settimana prima. Abbiamo così dato vita a momenti surreali: una settimana ci trovavamo in piedi nel centro di Manhattan, circondati da 14 milioni di persone, a girare una scena che domina questa incredibile metropoli, ed una settimana dopo ci ritrovavamo sullo stesso identico set in Islanda… senza vedere all’orizzonte una presenza“.

Le Riprese in Islanda: Esterni ed Unità Aeree

Kosinski ha sempre sognato di girare le esterne di Oblivion in Islanda. Lo considerava assolutamente il luogo più adatto: al culmine dell’estate, ci sono 22 ore di luce diurna, favorevole ad una giornata produttiva cinematografica. Il regista aggiunge: “La guerra ha ridotto il paesaggio all’ età della pietra, in un completo stato di abbandono. Necessitavamo di mettere in mostra un paesaggio naturale desolato ma affascinante, fatto di sabbia nera e colori vivaci “. Ironia della sorte, il centro di comando gestito da Sally è spento solo durante la notte, quindi non c’era bisogno di molte riprese notturne. Dice Kosinski: “Questo film è girato principalmente alla luce del giorno, così abbiamo sfruttato la luce naturale ed unica dell’Islanda“.

Oblivion è stato girato per 10 giorni in Islanda, con una troupe di 300 elementi di cui la metà di nazionalità islandese; ci sono volute otto settimane per la spedizione e l’allestimento di tutti gli attrezzi della produzione compresa la navicella. Le riprese sono iniziate in concomitanza del periodo migliore dell’anno, con l’arrivo dell’estate islandese tra metà giugno ed inizio luglio; malgrado ciò, non sono mancate condizioni estreme di clima freddo e pioggia durante l’allestimento dei set e le riprese. Clark ricorda: “La Terra è tra i protagonisti del film. È ciò per cui Jack sta combattendo, e Islanda mostra una terra che pian piano riprende vita: c’è del muschio sotto le sabbie nere, e c’è dell’ acqua sotto i ghiacciai, il colore e la bellezza del paesaggio suggerisce questa rinascita.”

A circa due ore d’ auto da Akueyri, e 30 km dal lago Mývatn, gli uomini della troupe si trovati davanti a Hrossaborg, un cratere di 10.000 anni fa a forma di anfiteatro. Questo cratere è stato utilizzato in due occasioni nella pellicola, di cui una per rappresentare uno stadio situato a nord-est, post-distruzione, della dimensione di un campo di calcio. Gli addetti agli effetti speciali hanno riempito il paesaggio con terra brulla e posti a sedere di uno stadio, hanno inoltre costruito un’entrata a tunnel per l’accesso al campo.

Negli altopiani islandesi, regione nota per la sua sabbia nera, è stato ri-creato il ponte di osservazione del post-guerra dell’Empire State Building. Il percorso per arrivare al set durava più di un’ora, su sabbia nera e strade di ghiaia, e terminava in una sorta di campo base con camion e rimorchi, in mezzo al nulla. Qui, la squadra di Kosinski ha girato la scena cruciale in cui Jack in sella alla sua moto, attraversa il paesaggio insolito degli altopiani islandesi. L’unità aerea di ripresa era piazzata su un elicottero che riprendeva la scena, così come in molte altre sequenze.

Eric Barba, il supervisore degli effetti visivi di Oblivion, e ed il suo corrispettivo supervisore di Pixomondo, Bjorn Mayer, hanno creato un piano di volo per l’unità aerea, in modo di poter disporre di filmati utili per gli sfondi delle scene. Le unità aeree hanno girato anche nei pressi del famoso vulcano Eyjafjallajökull, noto per la sua eruzione del 2010, e la nube di cenere che ha paralizzato l’Europa. La lava che ancora fuoriesce da questo vulcano, ha creato un canyon tra il magma incandescente e le pareti del ghiacciaio. Per un intero giorno di riprese in Islanda l’elicottero ha dovuto sorvolare la cima di Earl’s pick: tutto lo staff e le attrezzature sono state trasportate da un elicottero dalla cima della montagna ad una postazione vicino alla rinomata cascata Islandese chiamata Gullfoss.

Il trasporto di tutte le attrezzature da e per l’Islanda, e verso altre postazioni remote, non è stato facile. E stato il compito del coordinatore ai trasporti Aaron Skalka garantire che tutti i camion, le automobili, le barche e gli aeroplani, per non parlare delle macchine da presa, venissero spostati con cautela e maneggiati con cura per rimanere intatti. La logistica ha richiesto il noleggio di un aereo da trasporto merci con un carico di circa 3.200 chili. Oltre alla spedizione via aerea, sono stati inviati 15 container di materiali, della grandezza di 12 metri attraverso l’Oceano verso il mare d’Islanda. In questa spedizione erano inclusi materiali da costruzione, set finiti, strumenti per la costruzione, attrezzature per gli effetti speciali, beni personali, beni di consumo e legname.

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