Le Iene, 7 novembre 2023 - Giulio Golia e Roberto Saviano [credit: courtesy of Mediaset]
Le Iene, 7 novembre 2023 - Giulio Golia e Roberto Saviano [credit: courtesy of Mediaset]
C: courtesy of Mediaset

Giulio Golia con Roberto Saviano a ‘Le Iene presentano: Inside – La Camorra’


Per 'Le Iene presentano: Inside', Giulio Golia conduce, insieme con Roberto Saviano, un viaggio-racconto in cui si descrive una delle quattro mafie presenti sul territorio italiano: la Camorra.

Giovedì 23 novembre 2023, in prima serata su in prime-time su Italia1, torna “Le Iene presentano: Inside“, il programma di Davide Parenti spin-off del programma Le Iene e dedicato a servizi di cronaca e attualità, inchieste e interviste affidate agli inviati del programma. In questa puntata, intitolata “La Camorra”,  Giulio Golia conduce un viaggio-racconto scritto da Francesca Di Stefano in cui si descrive una delle quattro mafie presenti sul territorio italiano. Da quanto anticipato da Mediaset, nel reportage viene dato spazio alle testimonianze di persone impegnate nella lotta contro la mafia, nonostante le minacce, così come di coloro che sono impegnate come possono per dare il proprio contributo alla propria realtà, di chi ritiene di aver ritrovato la propria coscienza dopo averla perduta e di chi ha deciso di ribellarsi denunciando la malavita. Insieme a Giulio Golia, per tutto il racconto, presente lo scrittore, giornalista e sceneggiatore Roberto Saviano, che vive sotto scorta da diciassette anni ed è ormai diventato uno dei simboli della lotta alla camorra. Una anticipazione di questo racconto era stata proposta all’interno de Le Iene nel corso della puntata trasmessa il 7 novembre.

Le Iene presentano: Inside - Giovedì 23 novembre, in prima serata su Italia 1
Le Iene presentano: Inside - Giovedì 23 novembre, in prima serata su Italia 1

Le Iene, 7 novembre 2023 - Giulio Golia e Roberto Saviano [credit: courtesy of Mediaset]
Le Iene, 7 novembre 2023 - Giulio Golia e Roberto Saviano [credit: courtesy of Mediaset]

Alle telecamere di ‘Le Iene presentano: Inside’, Roberto Saviano comincia con queste dichiarazioni:

“Il cortocircuito che nasce è sempre il solito. Se parli del male vieni considerato una sorta di diffusore del male, come se addirittura lo legittimassi o lo esaltassi, questa è la follia. Ho sempre visto in questo un meccanismo un po’ omertoso: non ne parlare, se non ne parli stai salvando il territorio, se ne parli, lo sta infettando, e invece è proprio questa l’unica cosa che teme davvero la criminalità organizzata, che si accenda un faro su quello che fa, che ci si accorga che esiste. Bisogna comprendere che si tratta di qualcosa che se la illumini si trasforma, se la tieni invece al margine continua a crescere nel silenzio. È brutto silenziare questo tipo di storie, perché mostra che in realtà non c’è alcuna priorità del racconto antimafia. Se lo fa qualcuno che politicamente sgradito ce ne frega niente, ma a valle di mafia o di qualsiasi altro argomento, ti si cancella.”

Saviano prosegue con il dire: ”

“Se tu accendi la luce, stai in qualche modo collaborando ad affossare un sistema. Se vai a Scampia trovi “Saviano merda”, “non siamo Gomorra”, e non c’è un “Di Lauro merda”, mai.”.

Roberto Saviano parla poi al conduttore de Le Iene presentano: Inside Giulio Golia della scorta con cui convive da diciassette anni:

“È come se questa cosa della protezione fosse diventata un dono, e toglierla un modo per toglierti valore. Non ho scelto io di vivere una situazione così terribile.”.

Golia a questo punto dice a Savian:

“Nell’immaginario collettivo pensano e dicono: “L’hanno minacciato ma è ancora vivo, gira con la macchina di Stato, gira con delle persone che ti fanno tutto, gli è cambiata la vita, non deve cercare parcheggio, trova sempre posto al ristorante…sono benefit””.

Quindi, Saviano risponde:

“È incredibile pensarla così. Ti sembrano benefit, ma quello che dici in realtà non è vero. Avere la scorta non è avere gli autisti. È una vita rinchiusa, non sei mai solo, ogni volta sei costretto a una procedura infinita. Non è un privilegio, è un dramma. Non può mai nascere la spontaneità di un gesto, un cambio di itinerario. Se io, in questo istante, ti chiedo di andare al bagno, vedrai che dietro la mia porta c’è una persona, e questa cosa va avanti da quando ho 26 anni. Ora ne ho 44, ha scassato tutto.”.

Quindi i rapporti personali…” chiede ancora Golia, con Saviano che risponde “Tutto, scassa tutto.” aggiungendo:

“Ma poi anche il fatto che tu non stai morendo, e quindi è come se negassi la vocazione al martirio che la tua storia ha portato. Cioè, dicono: “Ma come, tu dovevi morire a 26 anni, ne hai 44 e sei ancora vivo, allora è una fesseria.” La logica è quella per cui “se davvero volessero ucciderti l’avrebbero già fatto”. E allora perché proteggere le persone, se tanto “se lo vogliono fare lo fanno”, e non è così.”.

Alla domanda di Golia se pensa alla morte, Saviano risponde:

“Io penso la morte, il problema è che me ne hanno parlato così tanto della mia morte che non mi fa particolarmente paura. Il problema vero è continuare a vivere così. Cioè questo è il vero terrore, il fatto che loro siano riusciti a tenermi in una dinamica di non morte e non vita, mi hanno lasciato a metà. Ed è tempo che io faccia qualcosa perché questa vita così smette di essere vita. Questa vita ti mangia, ti consuma, non ti riconosci neanche più. Io sono un uomo a cui piace ridere, a cui piace la vita, campare… voglio fare errori, voglio camminare ubriaco nella città… Sono cose quasi impossibili, anche perché per attaccare la tua battaglia delegittimano te; quindi, ti devi comportare anche in un certo modo. Ma io non sono questo, non volevo essere questo. “

Roberto Saviano parla anche di Napoli, la sua città:

“Quasi mai si va a fare un’analisi sulla dinamica che ha generato una stesa. Si va a fare semplicemente un’analisi sul livello di violenza cui sono arrivati i minori, sul perché questi ragazzi prendono le pistole, e quasi sempre si va nello stereotipo: “hanno visto Gomorra, hanno visto Mare Fuori, hanno visto Romanzo Criminale e vanno a sparare”. È un’assoluta fesseria, è una vecchia eterna polemica. Il vero problema è che è molto facile dire: “Hanno visto Gomorra e sparano”. È molto più difficile raccontare che cosa è la diffusione delle armi a Napoli. Un dato impressionante è che nel 2022, in sei mesi, hanno sequestrato circa due armi al giorno solo nella città di Napoli. Può essere che in una situazione del genere, con la città piena di armi, tu utilizzi la scorciatoia culturale “siccome lo vedono in televisione allora sparano?”.”.

In questa puntata del “Le Iene presentano: Inside” in onda il 23 novembre 2023 su Italia 1, sono presenti anche dichiarazioni, testimonianze, analisi e racconti dell’Onorevole Federico Cafiero de Raho, che ha guidato inchieste contro il clan dei Casalesi e del magistrato Catello Maresca, procuratore per dieci anni della DDA di Napoli che ha portato all’arresto il boss Giuseppe Zagaria.

Le Iene
Impostazioni privacy