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Sciopero WGA verso la conclusione definitiva


Lo sciopero degli sceneggiatori di Hollywood è ormai concluso: ecco tutto quello che è successo nelle ultime ore

Come avevamo scritto solo pochissimi giorni fa, lo sciopero degli sceneggiatori di Hollywood si sta avviando ufficialmente verso la sua chiusura. Dopo molte negoziazioni, infatti, si era giunti a una sorta di “accordo preliminare” che doveva essere accettato dalle parti in causa prima di essere trasposto nella stesura contrattuale definitiva. Ora, cinque mesi dopo l’inizio dello sciopero del sindacato WGA (Writers’ Guild of America), lo sciopero è stato dichiarato chiuso alle 12.01 di mercoledì. Un primo comunicato da parte del sindacato recita:

“Oggi il vostro rappresentante delle trattative, e i consigli del WGA della costa est e della costa ovest hanno votato unanimemente per raccomandare l’accettazione di questo accordo. Ora verrà trasmesso ai membri del sindacato per una ratificazione del voto. Coloro che sono eleggibili come votanti riceveranno tutto il materiale per il voto, che avrà luogo dal 2 ottobre al 9 ottobre. I termini dell’accordo vanno dal 25 settembre 2023 al 1 maggio 2026.”

I termini dell’accordo che ha posto la parole fine allo sciopero

Stando a quanto si legge su Deadline, il nuovo accordo contiene termini che “rassicurano” i membri del sindacato su alcuni dei punti più caldi della vicenda, come l’intromissione dell’intelligenza artificiale, la trasparenza dei dati di visualizzazioni per gli scrittori, così come le percentuali e lo staff minimo. Punti che, volendo, potrebbero essere presentati anche al sindacato SAG-AFTRA (quello degli attori), nella speranza di poter porre fine anche all’altro sciopero che sta tenendo ferma l’industria del cinema e sta legando le mani alla AMPTP, l’Alliance of Motion Picture and Television Producers. Stando a quanto si legge sul comunicato del sindacato WGA riportato dalla testata sopracitata, i termini dell’accordo sono i seguenti:

“La Gilda ha negoziato un nuova percentuale in base al pubblico. Le serie e i film che saranno realizzati per HBSVOD che vengono visti da almeno il 20% degli abbonati nazionali del servizio nei primi 90 giorni dalla data di usciti o nei primi 90 giorni in qualsiasi anno di proiezione successivi al debutto, ottengono un bonus pari al 50% del salario fisso nazionale ed estero, con le visualizzazioni calcolate come ore di streaming nazionale della stagione o del film, divise per la durata del prodotto (il calcolo che viene già fatto, ad esempio, anche da Disney+, ndr). Ad esempio, i progetti scritti nell’ambito del nuovo MBA sui più grandi servizi di streaming riceverebbero un bonus pari a 9.031 dollari per un episodio di mezz’ora, 16.415 dollari per un episodio di un’ora e 40.500 dollari per un servizio di streaming con un budget maggiore di 30 milioni. Questo bonus riguarderà tutti i progetti che verranno rilasciati a partire dal 1 gennaio 2024. Le società accettano di fornire alla Gilda, soggetta a un accordo di riservatezza, il numero totale di ore trasmesse in streaming, sia a livello nazionale che internazionale, di programmi in streaming ad alto budget autoprodotti (ad esempio le serie originali Netflix).”

Per quanto riguarda il discorso legato all’intelligenza artificiale, ecco cosa recita l’accordo:

“L’AI non può scrivere o riscrivere un testo letterario e il materiale generato dall’intelligenza artificiale non sarà considerato materiale di ricerca. Uno scrittore può scegliere di utilizzare l’intelligenza artificiale quando sta già scrivendo, se la compagnia lo consente e prova che lo scrittore sta seguendo precise politiche aziendali, ma la compagnia non può richiedere che uno scrittore utilizzi software di intelligenza artificiale (come ChatGPT) mentre sta prestando servizi in qualità di autore.”

Sul sito del WGA si può leggere l’accordo nel dettaglio, con tutte le eccezioni e le specifiche del caso. Intanto gli sceneggiatori possono tornare al lavoro, mentre vengono ratificati i voti del sindacato. Questo, comunque, non mina il diritto dei membri dell’unione di prendere una decisione definitiva sull’approvazione del contratto. Difficile, però, che a questo punto la proposta non venga accettata anche nella fase di voto.

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