Stan Lee
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Stan Lee, leggenda dei fumetti Marvel, morto a 95 anni. Kevin Feige: ‘lascia uno straordinario patrimonio che sopravviverà’


È stato presidente e direttore editoriale della casa editrice di fumetti Marvel Comics, per la quale ha sceneggiato diverse storie; indimenticabili i cameo in film e serie Marvel Studios.

Il fumettista, editore, produttore cinematografico e televisivo statunitense Stan Lee, pseudonimo di Stanley Martin Lieber, è morto all'età di 95 anni. È stato presidente e direttore editoriale della casa editrice di fumetti Marvel Comics, per la quale ha sceneggiato diverse storie. Indimenticabili i cameo di Stan Lee, anche per solo pochi secondi e per una breve battuta, nei film prodotti dalla Marvel.

Nato a New York nel 1922, Stan Lee è meglio conosciuto anche come L'Uomo (The Man) e Il Sorridente (The Smilin') ed ha introdotto per la prima volta, insieme con diversi artisti e co-creatori, in particolare Jack Kirby e Steve Ditko, personaggi di natura complessa e con personalità sfaccettate all'interno dei comic book supereroistici. Lee ha contribuito alla rescita della Marvel da piccola casa editrice in una grande azienda che produce diversi tipi di media.

Da ragazzo, Lee ha iniziato a lavorare come addetto alle copie per Martin Goodman presso la Timely Comics, azienda poi diventata Marvel Comics. Il suo primo lavoro è stato una pagina di testo firmata con lo pseudonimo di Stan Lee, pubblicata come riempitivo su un numero di Capitan America del 1941. In breve tempo Lee è diventato da scrittore di riempitivi a sceneggiatore di fumetti completi, diventando così il più giovane editor nel campo, all'età di 17 anni. Lee ha preso parte alla seconda guerra mondiale come membro dell'esercito statunitense, poi è ritornato alla sua occupazione di sceneggiatore di fumetti in un periodo in cui lo psichiatra Fredric Wertham e il senatore Estes Kefauver portavano avanti una campagna moralizzatrice secondo cui i fumetti corrompevano le menti dei giovani lettori con immagini di violenza e sessualità ambigua. In risposta, le case editrici si sono regolamentate creando il cosiddetto 'Comics Code'.

Per diversi anni Lee ha lavorato alla Timely/Marvel e poi, verso la fine degli anni cinquanta, insoddisfatto del proprio lavoro, ha apreso in considerazione l'idea di abbandonare il campo fumettistico… idea messa da parte prendendo parte al progetto della DC Comics chiamato 'Justice League of America'. Stan Lee, assieme con altri artisti, ha hanno cosi' contribuito alla creazione della "famiglia" di eroi che compone i Fantastici Quattro, pubblicati per la prima volta nel 1961, poi di Hulk (1962), di Thor (1962), dell'Uomo Ragno (1962), di Iron Man (1963), degli X-Men (1963), di Devil (nell'originale Daredevil, 1964) e del Dottor Strange (1963), solo per fare alcune citazioni. Stan Lee ha rinnovato anche i supereroi ideati da altri autori negli anni trenta e quaranta, come Namor e Capitan America.

Durante gli anni sessanta, Lee è stato sceneggiatore, supervisore e direttore artistico per diverse serie Marvel, e ha scritto numerosi articoli promozionali firmandoli sempre con il suo caratteristico "Excelsior!".

Stan Lee è noto per le sue apparizioni in quasi tutte le produzioni della Marvel, dai film alle serie televisive passando per cartoni animati, ma è apparso anche in film di altre produzioni. Ad esempio, in X-Men (2000) acquista un hot dog su una spiaggia, nel primo Spider-Man (2002) lo si vede come astante al World Unity Festival, in Iron Man (2008) il protagonista Tony Stark lo confonde con il 'patron' di Playboy Hugh Hefner, in L'incredibile Hulk (2008) beve una bevanda contaminata, in Thor: The Dark World (2013) è uno degli anziani dell'ospedale psichiatrico, in Guardiani della Galassia (2014) interpreta un cittadino dongiovanni di Xandar, in Avengers: Age of Ultron (2015) interpreta un veterano della Seconda guerra mondiale, in Ant-Man (2015) interpreta un barista alla fine del film, in Doctor Strange (2016) interpreta un passeggero di un autobus, in Guardiani della Galassia Vol. 2 (2017) interpreta un astronauta su un asteroide intento a parlare con tre osservatori, in Spider-Man: Homecoming (2017) è un vecchietto che si affaccia ad una finestra disturbato dalle azioni del giovane Spider-Man, in Thor: Ragnarok (2017) è un barbiere che taglia i capelli a Thor, in Black Panther (2018) è un giocatore del casinò, in Avengers: Infinity War (2018) è l'autista dell'autobus dal quale Spider-Man scappa per andare a combattere, in Deadpool 2 (2018) compare in un cartellone pubblicitario sopra un palazzo della città, in Ant-Man and the Wasp (2018) assiste allo scontro tra Ant-Man e Wasp contri gli uomini del criminale Sonny Burch. Infine, in Venom (2018) lo si vede nella scena finale parlando con Eddie Brock. Nelle serie tv è apparso in Agents of S.H.I.E.L.D., The Gifted, Runaways, Cloak & Dagger. Nelle serie prodotte da Netflix sulla base dei personaggi della Marvel (Daredevil, Luke Cage, Iron Fist, The Defenders, The Punisher e Jessica Jones) Stan Lee non è mai apparso di persona ma si puo' vedere in foto o cartelloni.

"Mio padre amava tutti i suoi fan", ha detto la figlia di Lee, J.C. Lee, in una dichiarazione riportata dal The Hollywood Reporter. "Era l'uomo più grande e più rispettabile". "Stan Lee è stato straordinario come i personaggi che ha creato", ha detto in una nota il presidente e amministratore delegato della Disney, Bob Iger. "Stan aveva il potere di ispirare, intrattenere e connettersi. La scala della sua immaginazione è stata superata solo dalle dimensioni del suo cuore". Il presidente della Marvel Studios, Kevin Feige, ha detto: "Nessuno ha avuto più impatto sulla mia carriera e su tutto ciò che facciamo ai Marvel Studios di Stan Lee. Stan lascia uno straordinario patrimonio che sopravviverà per tutti noi. I nostri pensieri sono con sua figlia, la sua famiglia e i milioni di fan che sono stati per sempre toccati dal genio, dal carisma e dal cuore di Stan. Excelsior!"

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