Trieste Science e Fiction Festival 2019
Trieste Science e Fiction Festival 2019

Trieste Science e Fiction Festival 2019, i Vincitori e tutto il Programma


Iron Sky - The Coming Race, Ghost Town Anthology, Extra Ordinary, Aniara e After midnight tra i titoli presentati al Trieste Science e Fiction Festival 2019.

Dal 29 ottobre e fino a domenica 3 novembre 2019 a Trieste si è tenuta la 19a edizione di Trieste Science+Fiction Festival. Organizzato da La Cappella Underground, il Trieste Science+Fiction ha portato nel capoluogo giuliano le migliori produzioni di genere fantastico, con oltre 30 anteprime cinematografiche  mondiali, internazionali e nazionali e tre concorsi alla presenza di registi, attori e autori da tutto il mondo. La manifestazione si è conclusa domenica 3 novembre, con la Cerimonia di premiazione presso il Politeama Rossetti. Per chi si fosse perso qualcosa, il programma di ogni singolo giorno è disponibile sotto.

IL MEGLIO DEL TRIESTE SCIENCE+FICTION FESTIVAL 2019

Aldo Lado, regista di culto degli anni '70 di film come "Chi l'ha vista morire?", "La corta notte delle bambole di vetro" e "L'Ultimo treno della notte" è stato presente alla manifestazione per celebrare i 40 anni del suo film sci-fi "L'umanoide" (1979) firmato con lo pseudonimo di George B. Lewis, proiettato al festival sabato 2 novembre al Teatro Miela in una copia d'epoca 35mm proveniente dalla Cineteca di Bologna.

Tra gli ospiti della manifestazione, il regista Brian Yuzna, autore di pellicole cult del cinema fanta-horror degli anni '80/'90, tra cui "Society – The Horror" (1989), "Re-Animator 2" (1989) e "The Dentist" (1996). Il cineasta è stato presente alla manifestazione in veste di Presidente della giuria del Premio Asteroide, riconoscimento internazionale che ogni anno il festival dedica al miglior film di science-fiction e fantasy in concorso. Al Trieste Science+Fiction Yuzna festeggerà i primi 30 anni di "Society – The Horror" (1989), che per l'occasione è stato proiettato in versione restaurata alla presenza del regista giovedì 31 ottobre.

A Trieste anche il mago degli effetti speciali Phil Tippett, vincitore di due Premi Oscar e noto per il suo contributo visivo a "Il ritorno dello Jedi" e "Jurassic Park". Domenica 3 novembre il cineasta è stato insignito del Premio Asteroide alla carriera e ha presenziato all'anteprima italiana del documentario "Phil Tippett: Mad Dreams and Monsters" di Gilles Penso e Alexandre Poncet, che racconta il lavoro che sta dietro lo straordinario curriculum hollywoodiano di Tippett.

Presente alla manifestazione anche il documentarista Alexandre O. Philippe, che il 30 ottobre ha presentato in anteprima italiana il suo documentario "Memory: The Origins of Alien", in cui racconta le inquietanti origini del celebre film di Ridley Scott, che quest'anno festeggia i primi 40 anni dall'uscita nelle sale. 

Tornato anche quest'anno Spazio Italia / Spazio Corto, sezione dedicata ai protagonisti e alle produzioni del cinema fantastico italiano presentando classici e lungometraggi (Spazio Italia), accanto a cortometraggi e web series (Spazio Corto). Immancabili, infine, gli Incontri di Futurologia a cura di esperti del settore, in collaborazione con gli enti scientifici del territorio.

I VINCITORI DEL TRIESTE SCIENCE+FICTION FESTIVAL 2019

Premio Asteroide
Il Premio Asteroide elegge il miglior film di fantascienza, horror e fantasy riservato alle opere prime, seconde o terze di registi emergenti, raggruppate nella sezione Neon | Competition del festival. Il premio è stato assegnato da una giuria internazionale composta da Brian Yuzna, produttore e regista, da Evrim Ersoy, giornalista e direttore creativo del Fantastic Fest di Austin in Texas, e dal documentarista Alexandre O. Philippe.

Vincitore Premio Asteroide TS+FF2019:
"Aniara" di Pella Kågerman, Hugo Lilja (Svezia, 2018)
con la motivazione: "'Aniara' è un vero film science+fiction con un forte messaggio ambientalista ed esistenzialista. La Giuria ha particolarmente apprezzato il personaggio di Mima (vedere il film per credere!). "

Sinossi di "Aniara" di Pella Kågerman:
Un epico e angosciante racconto di un futuro non troppo lontano. Aniara è una delle molte astronavi usate per trasportare la popolazione terrestre in fuga verso la sua nuova casa: Marte. Ma mentre sta lasciando una Terra desolata, si scontra con dei detriti spaziali e finisce fuori rotta. I passeggeri realizzano lentamente che non riusciranno più a tornare indietro. 

Premio Méliès d'argent – Lungometraggi
Il concorso è organizzato in collaborazione con la Méliès International Festivals Federation (MIFF) ed è riservato ai lungometraggi di genere fantastico di produzione europea. Il premio vale come nomination per partecipare all'annuale concorso per il Premio Méliès d'or. La Giuria 2019 del premio Méliès d'argent è formata da Fabio Frizzi, compositore e direttore d'orchestra, da Lorenzo Ferrari Ardicini, Ceo di CG Entertainment e presidente di Univideo, e da Thierry Phlips, giornalista e presidente del Razor Reel Flanders Film Festival di Bruges.

Vincitore Premio Méliès d'argent – Lungometraggi TS+FF2019
"Extra Ordinary" di Mike Ahern, Enda Loughman (Irlanda, Belgio, 2019)
con la motivazione: "Una deliziosa ghost story che deve molto all'ottimo cast, alla sceneggiatura e alla regia. Una storia universale che rimane ancorata alla cultura e al folklore europeo e irlandese. Alla fine, una storia classica rivista con un ritmo e stile attuali."

Sinossi di "Extra Ordinary"
La dolcissima e solitaria Rose, istruttrice di guida nell'Irlanda rurale, deve usare i suoi poteri soprannaturali per salvare la figlia di Martin (pure lui solitario e dolcissimo) da una rock star in declino che fa un patto col demonio per rilanciarsi… e poi tornarsene a casa in tempo per uno spuntino. Una brillante commedia, che è già un cult nei festival del globo.

Menzione speciale a Marta Król, attrice protagonista di "I am REN", per l'incredibile talento mostrato nel riuscire a creare empatia con il pubblico sin dall'inizio del film e consegnarci con una forza straordinaria il messaggio dell'opera.

Sinossi di "I am REN":
Renata, suo marito Jan e il loro figlio adottivo Kamil conducono una vita apparentemente felice. Finché Renata non si presenta come REN, una androide che ha avuto un grave malfunzionamento. Il regista polacco-norvegese Piotr Ryczko adatta il suo omonimo romanzo per presentarci la storia di una moglie, madre e… robot. 

Premio Méliès d'argent – Cortometraggi
Il concorso è organizzato in collaborazione con la Méliès International Festivals Federation (MIFF) ed è riservato ai cortometraggi di genere fantastico di produzione europea. Il premio è assegnato al cortometraggio che riceve il maggior numero di voti dal pubblico in sala e vale anche come nomination per partecipare all'annuale concorso per il Premio Méliès d'or.

Vincitore Premio Méliès d'argent – Cortometraggi TS+FF2019
"This Time Away" di Magali Barbé (UK, 2019):
Nigel è un anziano che vive isolato, perseguitato dal suo passato e dai ricordi della famiglia che un tempo aveva… fino all'arrivo di un visitatore inatteso che stravolge la sua solitaria routine.

Premio Wonderland Rai4
Rai4, media partner di Trieste Science+Fiction Festival 2019, assegna il Premio Wonderland Rai4 al miglior film della selezione ufficiale Neon.
Vincitore Premio Rai4 TS+FF2019
"After Midnight" di Jeremy Gardner, Christian Stella (Usa, 2019)
con la motivazione: "Per aver realizzato con elegante ironia, un'intelligente metafora della crisi sentimentale di una giovane coppia, nella quale il raffinato intreccio narrativo conduce il protagonista maschile nel labirinto di un'angosciosa solitudine e l'esperienza della paura diventa mostruosa e spiazzante. "

Sinossi di "After Midnight":
Sono 10 anni che Hank vive un'idilliaca storia d'amore con Abby. Una mattina si sveglia e la casa è vuota. Peggio ancora, la scomparsa di Abby sembra aver provocato l'arrivo di una feroce creatura che la notte striscia fuori dal boschetto davanti casa. Aaron Moorhead e Justin Benson, già a Trieste con Resolution e The Endless, producono il film-rivelazione del Tribeca.

Stars' War – Premio della Critica Web
Decretano la miglior opera prima dell'edizione 2019 del Festival nove testate online presenti al Festival: BadTaste, Blow Out, Cineblog, CineClandestino, CineLapsus, Cinematographe, Quinlan, Sentieri Selvaggi e Taxi Drivers.
Vincitore Stars' War – Premio della Critica Web TS+FF2019
"Extra Ordinary" di Mike Ahern, Enda Loughman (Irlanda, Belgio, 2019)

Premio Nocturno Nuove Visioni
Riconoscimento assegnato ad un'opera significativa e originale per l'evoluzione del cinema di genere da Nocturno, la principale rivista italiana dedicata al cinema di genere.

Vincitore Premio Nocturno Nuove Visioni TS+FF2019
"Extra Ordinary" di Mike Ahern, Enda Loughman (Irlanda, Belgio, 2019)
con la motivazione: "Per una ventata di aria fresca in un genere spesso vittima di ripetizioni e cliché. Per un equilibrio quasi miracoloso tra momenti di grande tensione soprannaturale e risate a crepapelle, il nostro premio non può che parlare irlandese quest'anno!"

Premio CineLab Spazio Corto
Il premio è organizzato in collaborazione con il DAMS (Discipline delle arti della musica e dello spettacolo), Corso di studi interateneo Università degli Studi di Udine e Università degli Studi di Trieste, ed è riservato al miglior cortometraggio italiano presentato nella sezione Spazio Italia | Spazio Corto. Il premio viene assegnato da una giuria composta da studenti. La giuria 2019 è composta da Leandro Urbani, Edoardo Vidiz, Riccardo Tonon, Ajad Noor e Luciano Ranaldi.

Vincitore Premio CineLab Spazio Corto TS+FF2019
"N" di Iacopo Di Girolamo (Italia, UK, 2019)
con la motivazione: "Riesce ad applicare la filosofia di Stanislaw Lem a una forma espressionista, non entrando in contraddizione con essa, né ottenendo un risultato parodico, ma rimediandone temi e stile, per creare un'opera originale. Notevole la costruzione della colonna sonora in funzione del montaggio. "

Sinossi di "N":
Un incubo espressionista nel quale un inventore e il suo collega testano "Automaton", una macchina in grado di creare cose dal niente. La macchina funziona perfettamente fintanto che gli oggetti prodotti iniziano con la lettera "N"… in tedesco. Il risultato dei test sarà prevedibilmente catastrofico.

Premio del pubblico
Il concorso è riservato ai lungometraggi di finzione presenti in tutte le sezioni, esclusi i classici. Il premio è assegnato al film che riceve il maggior numero di voti dal pubblico in sala.

Vincitore Premio del pubblico TS+FF2019
"Extra Ordinary" di Mike Ahern, Enda Loughman (Irlanda, Belgio, 2019)

Premio Asteroide alla Carriera
Il premio alla carriera del Trieste Science+Fiction Festival viene conferito dal 2002 ai grandi maestri che hanno operato nell'ambito del fantastico. 
Vincitore Premio Asteroide alla Carriera TS+FF2019:
Phil Tippett, due volte premio Oscar, maestro degli effetti speciali. 

Celebrazioni di ALIEN, MATRIX e STAR TREK con ospiti internazionali 

Quest'anno, la manifestazione ha festeggiato tre anniversari, celebrando tre pietre miliari del genere sci-fi attraverso numerose iniziative e alla presenza di ospiti internazionali.

Il primo anniversario quello di Alien (1979) di Ridley Scott e cult fantascientifico che quest'anno compie i suoi primi 40 anni: per l'occasione, il film è stato proiettato al Trieste Science+Fiction in versione restaurata. Presente il documentarista Alexandre O. Philippe, che nel corso della manifestazione ha presentato in anteprima italiana "Memory: The Origins of Alien", in cui racconta le inquietanti origini del celebre cult. Grazie a materiali inediti appartenuti allo sceneggiatore Dan O'Bannon e al designer H.R. Giger, il documentario svela le ispirazioni alla base di "Alien", dalla mitologia greca ed egizia ai fumetti underground, dalla letteratura di H.P. Lovecraft all'arte di Francis Bacon, fino alle allucinazioni oscure di O'Bannon e Giger. Specializzato in indagini sul cinema, Philippe è autore di numerosi documentari, tra cui "78/52", in cui analizza e racconta la rivoluzionaria scena della doccia di "Psyco" di Alfred Hitchcock, "Doc of the Dead", incentrato sugli zombie movie, "The Life and Times of Paul the Psychic Octopus", biopic sul polpo Paul, e soprattutto, il famoso "The People vs. George Lucas" che esplora il mondo dei fan della saga di Guerre stellari e del suo creatore.

Il festival ha festeggiato anche i primi 20 anni di Matrix (1999) di Lana e Lilly Wachowski, proiettato a Trieste in versione rimasterizzata. Film che mixa sapientemente filosofia orientale e arti marziali, mitologia e science fiction, mettendo in scena un futuro che, già nel 1999, era presente, "Matrix" rappresenta un'opera dal forte impatto culturale e un cult assoluto, che consacrò definitivamente la carriera di Keanu Reeves. 

Festeggiamenti anche per Star Trek (1979) di Robert Wise, il primo film dedicato all'omonima serie fantascientifica che, a 40 anni dall'uscita nelle sale, proiettato al festival in versione restaurata. Dietro la macchina da presa il regista di "Ultimatum alla Terra" (1951) e "Andromeda" (1971), che porta sul grande schermo le imprese della U.S.S. Enterprise e l'universo di Star Trek.

I titoli in anteprima italiana

"Iron Sky – The Coming Race" di Timo Vuorensola
Dopo i nazisti venuti dalla Luna del primo "Iron sky", il regista finlandese Timo Vuorensola torna dietro la macchina da presa per realizzare il secondo capitolo della commedia fantascientifica. Stavolta la Terra dovrà vedersela con i Vril, una razza di rettili umanoidi mutaforma, arrivati al centro del pianeta 65 milioni di anni fa. La storia inizia circa 30 anni dopo gli eventi narrati in "Iron Sky": il pianeta è stato devastato da una guerra nucleare e i pochi terrestri sopravvissuti si sono rifugiati sul lato oscuro della Luna. Il lento declino della razza umana è interrotto dall'arrivo di un'ultima nave di rifugiati, che porta con sé un inaspettato barlume di speranza: nascosto nelle profondità della Terra Cava giace un potere che potrebbe salvare l'umanità… o distruggerla una volta per tutte.

Timo Vuorensola è stato presente al Festival triestino per presentare il film e per partecipare giovedì 31 ottobre 2019 al Fantastic Film Forum. Il suo film d'esordio è "Star Wreck: In the Prikinning". "Nei suoi sei anni di produzione, "Iron Sky – The Coming Race" è diventato per me più di un semplice film: come un dinosauro affamato, mi ha letteralmente divorato" – ha dichiarato il regista- "Il film ha iniziato a prendere forma quando mi sono messo a elencare le cose che amo: le avventure alla Indiana Jones, i dinosauri e le narrazioni lineari che corrono come treni. […] Volevo mettere al centro della storia un trio bizzarro: una ragazza abituata a cavarsela da sola che si ribella contro la madre, un pilota russo vittima del suo stesso egocentrismo e un combattente col cervello di un Dobermann. Per chiudere in bellezza, ho ingaggiato Udo Kier non per uno, ma per ben due ruoli nel film. Volevo anche fare un passo indietro rispetto all'ambientazione cupa e disperata del primo Iron Sky, introducendo un mondo nuovo di zecca: la verde e rigogliosa Terra Cava, piena di vita e sempre illuminata dal sole. […] Quello che alla fine ne è venuto fuori è un film di fantascienza adrenalinico e divertente, con qualche tocco di critica socio-politica e una buona dose di spiritosa autocritica."

"Ghost Town Anthology" di Denis Côté
Presentato in concorso al Festival di Berlino 2019, "Ghost Town Anthology" è un'opera ibrida del canadese Denis Côté, che dal 2005 si è guadagnato una solida reputazione nei maggiori festival internazionali come autore indipendente tanto in Canada quanto all'estero: il suo lungometraggio d'esordio "Les états nordiques" (2005) è stato premiato al Festival di Locarno, seguito da "Nos vies privées" (2007), "Elle veut le chaos" (2008) e "Carcasses" (2009), presentato alla Quinzaine di Cannes. Al centro della vicenda gli abitanti della piccola cittadina canadese Irénée-les-Neiges, che rifiutano di accettare la morte di uno di loro avvenuta in un incidente d'auto senza testimoni. In questo periodo di lutto, fra le nebbie cominciano ad apparire degli sconosciuti. Chi sono? Cosa sta succedendo?

"È il Quebec di oggi che mi ha ispirato" – spiega il cineasta presente al Trieste Science+Fiction Festival – "Mi sembra che le persone siano molto preoccupate di perdere il senso di sicurezza offerto dalla loro terra natale: è una paura che si presenta in diverse modalità e noi offriamo una fiera resistenza al cambiamento. La crescita del populismo nei media, la crisi dei migranti, la riluttanza all'apertura verso gli altri e la chiusura identitaria sono tutti temi che mi interessano. Il libro di Laurence Olivier è una raccolta poetica di frammenti di vita e storie disgiunte, di cui ho cercato di mantenere lo spirito. I cambiamenti e il disfacimento del tessuto sociale sono fenomeni affascinanti: ho costruito una storia che avesse delle crepe nelle quali potesse insinuarsi il soprannaturale, portando a molteplici anticlimax. Non è una storia complessa, ma mi sono divertito a giocare col tono: mi piace quando le cose non sono facilmente definibili o caratterizzabili. Volevo essenzialmente una storia che parlasse degli Altri e della paura che ispirano […] Molte volte mi è stato chiesto di fare un film horror. Sono partito da lì, ma poi ho deviato gradualmente verso una storia di paese che si muovesse sul confine tra realismo sociale e soprannaturale. Preferisco distorcere le regole dei cinema di genere piuttosto che seguirle: alla fine, il film è più una metafora dei temi che mi interessano che uno zombi film o un horror pieni di facili spaventi."

"Extra Ordinary" di Mike Ahern, Enda Loughman
Mike Ahern e Enda Loughman realizzano una commedia romantica con elementi soprannaturali, giocando con maestria con gli elementi tradizionali dei film di possessione. Il risultato è una commedia horror che non ha paura di superare la barriera del politicamente corretto. Protagonista la dolce e affabile Rose, una istruttrice di guida dell'Irlanda rurale dotata di abilità soprannaturali che le permettono di comunicare con i defunti. La donna ha un rapporto di amore/odio con i suoi "talenti" e cerca di ignorare le costanti richieste dei vicini. che le chiedono di esorcizzare bidoni della spazzatura stregati o sassolini infestati. Ma quando Christian Winter, una meteora del rock in declino, fa un patto col demonio per tornare alla ribalta e getta un incantesimo su una ragazza del posto, il terrorizzato padre di lei, Martin Martin, chiede aiuto a Rose per salvare la figlia. Recente vincitore del Jury Prize al Brussels International Festival of Fantasy Film, del premio del pubblico e del Narcisse Award al Neuchâtel International Fantastic Film Festival.

"L'idea ci è venuta leggendo di due tizi brevemente menzionati in un articolo che ruotava attorno ad altre buffe idee che avevamo a proposito del mondo spirituale dell'Irlanda rurale" – raccontano i registi – "Abbiamo contattato i ghost hunters Ray e Beryl Herne di Central Parade per inviare loro il pacco col poltergeist. Ray, un sensitivo di 52 anni di professione camionista, sostiene di poter assorbire il nauseabondo essere mentre la moglie lo avviluppa in un "vortice di luce", inviandolo "dall'altra parte". "Qualche volta lo spirito ha necessità di stare qua", dice Beryl. "C'è solitamente una ragione: a volte famigliare, a volte legata allo stress"». Pur nella sua stupidità, l'articolo ha catturato la nostra attenzione come base di partenza per creare dei personaggi molto topici, ma anche universali. […] Abbiamo deliberatamente capovolto l'idea tipica dell'horror che le infestazioni siano causate da questi enormi e potentissimi demoni che fanno a pezzi la gente e si vendicano orrendamente sugli esseri umani. Volevamo proprio l'opposto. Le infestazioni non si vedono perché i fantasmi sono dei piccoli stronzetti: come gli umani, bloccati in una situazione che non amano, con poca energia e senza una via di fuga."

"After midnight" prodotto da Aaron Moorhead & Justice Benson
Jeremy Gardner – attore e regista insieme a Christian Stella – dirige e interpreta un monster movie insolito e originalissimo, vepresentato al Tribeca, prodotto da Aaron Moorhead e Justin Benson, a Trieste con "Resolution" e "The Endless". Sono 10 anni che Hank vive un'idilliaca storia d'amore con Abby. Una mattina si sveglia e la casa è vuota. Peggio ancora, la scomparsa di Abby sembra aver provocato l'arrivo di una feroce creatura che la notte striscia fuori dal boschetto davanti casa.

Jeremy Gardner e Christian Stella sono gli autori dello zombie movie indipendente "The Battery" (2012) e della survival comedy "Tex Montana Will Survive!" (2015). Amici di lunga data, sono entrambi nati e cresciuti in Florida. Jeremy Gardner ha anche recitato in "Spring", "Like Me", "Sadistic Intentions", "The Mind's Eye", "Psychopaths" e "Bliss". Christian Stella è anche colorista, progettista del suono, fotografo food e autore di un libro di cucina di grande successo.

"Aniara" di Pella Kågerman, Hugo Lilja
Diretto da Pella Kågerman e Hugo Lilja, il film è la fedele trasposizione cinematografica dell'omonimo poema, suddiviso in 103 canti, scritto nel 1956 dallo scrittore svedese Harry Martinson, Premio Nobel per la Letteratura nel 1974. Al centro della storia una nave spaziale in viaggio verso Marte con un carico di coloni sopravvissuti a una Terra devastata dalla distruzione, che a causa di un incidente viene scaraventata al di fuori del sistema solare, senza possibilità di riprendere la sua rotta corretta. Follia, rabbia, disperazione e negazione si impossesseranno di donne e uomini a bordo, e avrà inizio una lotta per la sopravvivenza che assumerà varie forme.

"L'autore del libro Harry Martinson definì "Aniara" la sindrome di Cassandra e noi crediamo fermamente che sia ancora così" -dichiarano i registi- "vogliamo che il pubblico rifletta sull'astronave su cui stiamo viaggiando, la nostra Terra e su quanto potrebbe essere breve la nostra permanenza a bordo."

Terminator: Destino Oscuro (Terminator: Dark Fate)
di Tim Miller, con Linda Hamilton, Arnold Schwarzenegger, Mackenzie Davis, Natalia Reyes. Stati Uniti, 2019, 128'. 
Terminator: Destino Oscuro riunisce, per la prima volta dopo 28 anni, il Premio Oscar James Cameron con le star della serie originale Linda Hamilton e Arnold Schwarzenegger in una elettrizzante nuova avventura che riprende da dove ci aveva lasciati Terminator 2 – Il giorno del giudizio. Il regista Tim Miller (Deadpool, Love, Death & Robots) racconta così la genesi del nuovo Terminator: "Ci siamo riuniti in una stanza io, Jim [Cameron] e il produttore David Ellison per sviscerare una serie di interrogativi. Cose come: la storia dev'essere ambientata nel presente, nel passato o nel futuro? Deve incentrarsi su Sarah o su John? […] Il futuro non è solo più strano di quanto immaginiamo, è perfino più strano di quanto possiamo anche solo cercare di immaginare. Non penso che le intelligenze artificiali abbiamo come obiettivo quello di eliminarci. Non sappiamo cosa diventeranno, ma certo saranno in grado di evolversi in un giorno più di quanto noi abbiamo fatto in milioni di anni. Al momento, scelgo di credere che saranno migliori di noi."

Code 8
di Jeff Chan, con Stephen Amell, Robbie Amell, Sung Kang, Kari Matchett. Canada, 2019, 98'.
Jeff Chan a Trieste con il suo action sci-fi, in anteprima italiana, tratto dall'omonimo cortometraggio che ha raccolto più di 2 milioni di dollari in crowdfunding. In un futuro in cui le autorità perseguono i "diversi", un uomo dotato di superpoteri non ha altra scelta che accettare l'offerta di un criminale che vuole sfruttare le sue abilità, anche a rischio di attirare l'attenzione delle agenzie di sicurezza. Come dichiara Robbie Amell Code 8 "non è un film di supereroi in costume: siamo in un mondo più cupo dove i supereroi non sono osannati."

Last Sunrise
di Wen Ren, con Jue Zhang, Ran Zhang. Cina, 2019, 104'.
Last Sunrise è una di quelle storie che riflettono la luce dello spirito umano che brilla nei momenti più bui. Un futuro basato sull'energia solare precipita nel caos quando il sole scompare, obbligando un solitario astronomo e la sua spumeggiante vicina a lasciare la città. La temperatura scende sotto lo zero e l'ossigeno si esaurisce: l'unica speranza è nel Distretto Quattro, la loro destinazione. Dalla Cina arriva uno dei film di sci-fi più amati e premiati nel circuito dei festival. Wen Ren presenta, in anteprima per l'Italia, il primo film cinese in concorso a Trieste: "è anche uno dei primi, pochissimi film di fantascienza cinesi, realizzati in Cina e presentati nel circuito dei festival. Abbiamo girato per 14 giorni, a -26 °C, con una troupe di più di un centinaio di persone, spostandoci per oltre 1600 km. E ce l'abbiamo fatta con meno di 220.000 euro."

Jesus Shows You the Way to the Highway 
di Miguel Llansó, con Daniel Tadesse Gagano, Agustín Mateo, Guillermo Llansó, Gerda-Anette Allikas. Spagna, Estonia, Etiopia, Lettonia, Romania, UK, 2019, 82'.
Gli agenti speciali Palmer e Gagano hanno il compito di distruggere un pericoloso virus informatico chiamato "Unione Sovietica". Entrati nel sistema attraverso la realtà virtuale, scopriranno di essere finiti in una trappola: il virus è molto più complesso di quanto immaginassero. Miguel Llansó, già al TS+FF nel 2015 con Crumbs, torna a Trieste con una baraonda delirante come un Matrix in acido. 
La posizione del regista Miguel Llansó nei confronti della fantascienza: "coi miei film precedenti ho iniziato un viaggio lungo la strada della fantascienza distopica da un punto di vista afro-futuristico. […] La globalizzazione si presenta in Africa come nel resto del mondo: un puro e crudo capitalismo. Lo scontro fra le più estreme forme di industrializzazione capitalistica e il permanere di tradizioni millenarie crea degli amalgami mostruosi; il risultato è delirante e spesso straziante: poster che pubblicizzano viaggi verso simulacri del piacere fra i grattacieli di Dubai ricoprono le tradizionali case di argilla nei cui cortili risuona Beyoncé mentre si macellano capre e polli." In anteprima italiana.

Sea Fever
di Neasa Hardiman, con Hermione Corfield, Dougray Scott, Connie Nielsen, Ardalan Esmaili. Irlanda, Svezia, Belgio, 2019, 91'.
Una misteriosa creatura ha intrappolato il peschereccio su cui Siobhán, solitaria studentessa di biologia marina, sta facendo delle ricerche. Nella lotta per la sopravvivenza, Siobhán dovrà guadagnarsi la fiducia dell'equipaggio. Un monster movie che è anche un thriller surreale e ci parla di responsabilità: verso di noi, le nostre azioni, la nostra comunità e il mondo intero.
Neasa Hardiman, scrittrice e regista, vincitrice di due BAFTA, opera nel cinema e nella tv (le serie Happy Valley (BBC/Netflix) e Jessica Jones (Marvel/Netflix) sono fra i suoi lavori di grande successo) racconta così: "Sea Fever trova la sua origine nell'antica tradizione europea del cinema espressionista, in cui la metafora centrale del film fa guardare alle problematiche più serie del nostro presente attraverso la lente di una storia avvincente. […]
Volevo scardinare quella tipica rappresentazione che travisa e marginalizza le persone che hanno un'opinione diversa." Presentato a Trieste in anteprima europea.

Blind Spot (L'angle mort)
di Pierre Trividic, Patrick Mario Bernard, con Jean-Cristophe Folly, Isabelle Carré, Golshifteh Farahani, Sami Ameziane. Francia, 2019, 104'. 
Dominick ha il potere di diventare invisibile, ma lo usa di rado, giusto per dare un'occhiata alle attività dei vicini. È un segreto di cui non sa nemmeno la sua fidanzata. Dominick è un uomo come tanti: lavora, vive in un appartamento e del suo potere non sa cosa farsene. Finché non comincia a perderne il controllo… I supereroi non sono mai stati così vulnerabili… Pierre Trividic e Patrick Mario Bernard presentano, un anti-supereroe più vicino all'accoppiata Peter Parker/Spiderman, che vende pizza per sopravvivere, piuttosto che a Bruce Wayne/Batman, che vive in un maniero: "il nostro protagonista si sente perso, fra le altre cose. La maniera più semplice era di fare dell'invisibilità un dono naturale, senza offrire alcuna spiegazione. Una creatura che perde il controllo, come tante altre. Dominick non ha scelto di essere invisibile." Presentato a Trieste inanteprima italiana.

I cortometraggi della selezione ufficiale 2019

41 opere, 22 nazioni rappresentate, 20 anteprime, 10 corti italiani, 3 programmi e 1 focus.
La selezione ufficiale dei cortometraggi del Trieste Science+Fiction Festival ha previsto quest'anno tre programmi e un focus: il Fantastic Shorts, il concorso per il miglior cortometraggio europeo Méliès d'argent in collaborazione con la European Fantastic Film Festivals Federation, Spazio Italia e il focus Polonia

I cortometraggi della selezione ufficiale del Trieste Science+Fiction Festival sono sempre un'ottima occasione per gettare gli occhi verso l'empireo della fantascienza contemporanea mondiale e per fare luce su quali siano le tendenze e le idee più ricorrenti nello sguardo delle nuove generazioni.  Un programma con 22 produzioni nazionali – dal Brasile alla Cina, dalla Russia agli USA, dal Canada al Messico – diverse con due focus, il panorama italiano rappresentato da 10 corti nei tre programmi e un focus speciale sui corti di fantascienza prodotti in Polonia curato dai selezionatori del Zubroffka International Short Film Festival.

IL PROGRAMMA FANTASTIC SHORTS
DEAD TEENAGER SÉANCE di Dante Vescio e Rodrigo Gasparini (Brasile, 2018) – Anteprima italiana
GILTRUDE'S DWELLING di Jeremy Lutter (Canada, 2018) – Anteprima italiana
ISCHIDADOS. I RISVEGLIATI di Igor De Luigi e Eugenio Villani (Italia, 2019)
MATEO di Fernando Perezgil (Mexico, 2019) – Anteprima italiana
PIPE di Max Isaacson (USA, 2018)
THE LAST PASSENGER (POSLEDNJI PUTNIK) di Janko Djuric (Serbia, 2019) – Anteprima mondiale
SPIRIT OF THE DROWNING GIRLS di Runze Cao (China, 2019)

IL PROGRAMMA MÉLIÈS D'ARGENT
Concorso per il miglior cortometraggio europeo
2050 di Alexandra Lupashko (Russia, 2018) – Anteprima italiana
ARTICLE 19-42 di Julien Becker (Lussemburgo, 2019) – Anteprima italiana
L' AUXILIAIRE di Frédéric Plasman (Belgio, 2018)
AVARYA di Gökalp Gönen (Turchia, 2019)
BEE TOGETHER di Tiago Iúri (Portogallo, 2018) – Anteprima italiana
THE BURDEN (HET JUK) di Nico van den Brink (Olanda, 2019) – Anteprima italiana
CHROMOPHOBIA di Mark Lediard (UK, 2019) – Anteprima italiana
ETERNITY di Anna Sobolevska (Ucraina, 2018)
F FOR FREAKS di Sabine Ehrl (Germania, 2019) – Anteprima italiana
IF 'GIRLFRIEND DELUXE' di Steve Moss (UK, 2018) – Anteprima italiana
THE LITTLE ONE (Mališan) di Danilo Bećković (Serbia, 2018) – Anteprima italiana
A LITTLE TASTE di Victor Català (Spagna, 2019) – Anteprima italiana
MOON DROPS di Yoram Ever-Hadani (Serbia/Israele, 2018)
NERO di Jan-David Bolt (Svizzera, 2019) – Anteprima italiana
QUANTUM (QUANTIQUE) di Patrice Gablin (Francia, 2019) – Anteprima mondiale
ROBOT WILL PROTECT YOU di Nicola Piovesan (Estonia, 2018)
SEEDS (Graines) di Hervé Freiburger (Francia, 2018)
STOP INVASIONE di Leopoldo Medugno (Italia, 2019)
THE THIRD HAND di Yoni Weisberg (UK, 2018) – Anteprima italiana
THIS TIME AWAY di Magalì Barbé (UK, 2019) – Anteprima italiana

IL PROGRAMMA SPAZIO ITALIA
ALTROMONDO di Matteo Macaluso (Italia, 2018)
CLARK di Andrea Ricciotti (Italia, 2019)
DIVINA MORTIS di Josh Heisenberg (Italia, 2019) –  Anteprima italiana
FANTASMAGORIA di Riccardo Grippo (Italia, 2019) – Anteprima mondiale
GLOBAL W di Matteo Macaluso (Italia, 2019)
N di Iacopo Di Girolamo (Italia, 2018)
NOVAGRAD di Lorenzo Corvino (Italia, 2019) – Anteprima italiana
RAM di Michele Sorrentino Mangini (Italia, 2019)

FOCUS POLONIA
KONSTRUKTOR di Piotr Dylewski (Polonia, 2016) 
DEER BOY di Katarzyna Gondek, (Polonia, 2017) 
CZERN / BLACK di Tomasz Popakul (Polonia, 2016) 
DESZCZ / RAIN di Piotr Milczarek (Polonia, 2019)
SOYUZ LUNA di Ewa Radzewicz (Polonia, 2015)
EMPSILLNES di Jakub Grygier (Polonia, 2015)

ALDO LADO FESTEGGIA I 40 ANNI DEL FILM "L'UMANOIDE"

A Trieste è arrivato Aldo Lado, regista di culto degli anni '70 di film come "Chi l'ha vista morire?", "La corta notte delle bambole di vetro" e "L'Ultimo treno della notte".
Il regista è stato alla manifestazione per festeggiare i 40 anni del suo film sci-fi "L'umanoide" (1979) firmato con lo pseudonimo di George B. Lewis, proiettato al festival in una rara copia d'epoca 35mm proveniente dalla Cineteca di Bologna: un cult della fantascienza nostrana interpretato da Corinne Cléry, Barbara Bach e dal triestino Ivan Rassimov nel ruolo di Lord Graal, con gli effetti speciali di Antonio Margheriti e musiche di Ennio Morricone.

Nato a Fiume nel 1934 ma cresciuto a Venezia, Aldo Lado ha scritto e realizzato una ventina di lungometraggi per il grande schermo e oltre sessanta film per la televisione, affermandosi come uno dei principali autori del giallo all'italiana. Nell'occasione torna a Trieste dove nel 1983 aveva girato per la Rai la serie tv "La città di Miriam" dal romanzo dell'istriano Fulvio Tomizza. Da alcuni anni si dedica alla letteratura e i suoi racconti sono presenti in numerose antologie. A settembre 2019 ha vinto il secondo premio al concorso letterario Gialli Ceresio con il racconto inedito "Il Luccio". 

IL REMAKE DE "L'URLO" DI BAZZONI

Il cortometraggio "L'Urlo" di Francesco Barilli è stato proiettato al festival sabato 2 novembre. Francesco Barilli, pittore, regista, sceneggiatore, è stato protagonista di "Prima della rivoluzione" di Bernardo Bertolucci, e attore per Mauro Bolognini, Carlos Saura, Carlo Vanzina.

"L'Urlo" è il remake dell'omonimo film che Camillo Bazzoni realizzò nel 1966, prodotto e fotografato da Vittorio Storaro, interpretato dallo stesso Barilli e ambientato in un futuro distopico, presentato con successo a Cannes nel 1966, premio speciale ai Nastri d'argento per Storaro e proiettato al Festival Internazionale del Film di Fantascienza di Trieste. "L'urlo" di Bazzoni fu il primo film di una trilogia di fantascienza che comprese anche "L'invasione" e "La caduta di Varema" dal chiaro richiamo orwelliano.

LA 19a EDIZIONE DEL TRIESTE SCIENCE+FICTION FESTIVAL

Trieste Science+Fiction Festival è un evento italiano dedicato ai mondi della fantascienza e del fantastico. Cinema, televisione, new media, letteratura, fumetti, musica, arti visive e performative compongono l'esplorazione delle meraviglie del possibile. Fondato a Trieste nell'anno 2000 ha raccolto l'eredità dello storico Festival Internazionale del Film di Fantascienza di Trieste svoltosi dal 1963 al 1982, la prima manifestazione dedicata al cinema di genere in Italia e tra le prime in Europa.

La selezione ufficiale del Trieste Science+Fiction Festival presenta tre concorsi internazionali: il Premio Asteroide, competizione internazionale per il miglior film di fantascienza di registi emergenti a livello mondiale, e i due Premi Méliès d'argento della European Fantastic Film Festivals Federation per il miglior lungometraggio e cortometraggio di genere fantastico europeo. La sezione Spazio Italia ospita il meglio della produzione nazionale. Infine, gli Incontri di Futurologia dedicati alla scienza e alla letteratura, in collaborazione con le istituzioni scientifiche del Sistema Trieste, e la consegna del premio alla carriera ad un maestro del fantastico.

Trieste Science+Fiction Festival è organizzato da La Cappella Underground, storico cineclub triestino fondato nel 1969. La manifestazione si avvale del contributo, collaborazione e sostegno dei seguenti enti promotori: MiBAC – Direzione Generale Cinema, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Comune di Trieste, Fondazione CRTrieste, Fondazione Benefica Kathleen Foreman Casali, ARPA FVG LaREA, Università degli Studi di Trieste, e dei principali enti scientifici del territorio, AREA Science Park, ICGEB, ICTP, INAF – Osservatorio Astronomico di Trieste, IS Immaginario Scientifico – Science Centre, SISSA.

Trieste Science+Fiction Festival è membro ufficiale del board della European Fantastic Film Festivals Federation e fa parte dell'AFIC – Associazione Festival Italiani di Cinema. Il Festival è riconosciuto dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia tra i progetti triennali di rilevanza regionale di interesse internazionale in campo cinematografico. La manifestazione si avvale del patrocinio dei principali enti scientifici del territorio e partecipa al programma proESOF in vista di ESOF2020 – Euroscience Open Forum Trieste. 

La sede principale della manifestazione, grazie alla collaborazione del Comune di Trieste e del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, è il Politeama Rossetti. Il palazzo della Casa del Cinema di Trieste, sede delle maggiori associazioni di cultura cinematografica del territorio, è il quartier generale della manifestazione e con la collaborazione del Teatro Miela ospita le sezioni collaterali del festival, mentre altre iniziative e programmi speciali sono previsti  nella sala d'essai del Cinema Ariston.

Il poster dell'edizione 2019 è un disegno originale realizzato dell'illustratore e fumettista italiano Jacopo Starace.
Classe 1989, dopo cinque anni di Liceo Artistico Jacopo Starace si laurea in Scenografia all'Accademia di Belle Arti di Brera di Milano. Durante gli anni dell'università scopre che sotto la coltre di nebbia cittadina respira un panorama galattico di illustratori e fumettisti incredibili. Affascinato, decide di catapultarsi in quel mondo assurdo. Fa capolino pubblicando fumetti sul web. Negli anni lavora per alcune case editrici come Sergio Bonelli Editore (Orfani), Passenger Press (Stazione 31) e Comicon Edizioni (Abissi Tascabili), riviste del settore (LuchaLibre – Pelo Megazine), pagine di fumetto online (Kersos, Wilder) e società di preservativi che credono in lui (Control Italia). Lavora tutt'ora come copertinista per alcuni editori di libri di narrativa e saggistica (Editore XY.IT e Moscabianca) e disegna Live ai festival (MIAMI Festival 2018 e Torino Graphic Days 2018). Nel 2018 entra a far parte di Progetto Stigma. Nel 2019 pubblica il suo primo libro autoriale per Progetto Stigma/Eris Edizioni, "INN". Ad oggi si affaccia su questo sistema planetario mega stravagante, proprio come un bimbo guarda con meraviglia una fabbrica di gelatini. 
"La mia idea di fantascienza racconta l'evoluzione dei luoghi d'incontro e di aggregazione"– spiega l'illustratore Jacopo Starace – "Se in passato abbiamo avuto Horti, Salotti e Café, oggi immagino un grande convivio informatico in cui la coscienza collettiva dà origine alla "grande rete", zona di conoscenza e libertà ma anche di dubbio e menzogna. I nostri apparecchi spalancano finestrelle luminose da cui assorbiamo un nettare mediatico gustoso ma a quale prezzo? Informazioni di ogni genere riposano con noi nel nostro nido di comfort, in attesa di essere assimilate e riproposte ad altre persone in una continua esplosione di incontri e scontri ideologici, tale e quale al big bang universale. Che sia questo incontro un nuovo inizio glorioso, un nuovo step evolutivo per il grande cervello? Oppure il principio di una prima grande glaciazione informatica?"

Poster del Trieste Science e Fiction Festival 2019
Poster del Trieste Science e Fiction Festival 2019

Il programma del 29 ottobre 2019

La giornata inaugurale del festival triestino al via con il Fantastic Film Forum: un programma di tre giorni denso di incontri specialistici, eventi di networking e workshop ad alta formazione professionale. Nel pomeriggio, appuntamento al Politeama Rossetti con la proiezione in versione restaurata del film "Alien" (1979) di Ridley Scott e cult fantascientifico che quest'anno compie i suoi primi 40 anni. A seguire, l'inaugurazione della mostra "L'ingenua curiosità di Jacopo Starace", esposizione dedicata alle opere visionarie dell'illustratore e fumettista italiano Jacopo Starace, autore dell'immaginifico poster 2019 del trieste Science+Fiction Festival. Dalle ore 20.00, la cerimonia d'apertura del festival, seguita dalla proiezione in anteprima italiana del film "Little Big Joe" di Jessica Hausner, una versione ipnotica e visivamente affascinante del cult "L'invasione degli ultracorpi". Alle 22.30 l'anteprima italiana di "Depraved" del regista e attore di culto Larry Fessenden, qui alle prese con una riflessiva rivisitazione del Frankenstein di Mary Shelley.

Il programma del 30 ottobre 2019

Inaugurazione delle conversazioni mattutine di Futurologia: una serie di incontri a ingresso libero volti ad esplorare il confine tra scienza e fantascienza, per riflettere sul cortocircuito che si innesca tra fiction e realtà. Nel primo pomeriggio, proiezione in anteprima internazionale "Steampunk Connection" di Annie Deniel, documentario dedicato alla comunità artistica steampunk che si ispira tanto alla fantascienza quanto alla Rivoluzione Industriale. A seguire, l'anteprima italiana di "Memory: The Origins of Alien" di Alexandre O. Philippe, proiettato alla presenza del regista. Il documentario racconta le inquietanti origini del celebre film di Ridley Scott, che quest'anno festeggia i primi 40 anni dall'uscita nelle sale. Grazie a materiali inediti appartenuti allo sceneggiatore Dan O'Bannon e al designer H.R. Giger, il documentario svela le ispirazioni alla base di "Alien", dalla mitologia greca ed egizia ai fumetti underground, dalla letteratura di H.P. Lovecraft all'arte di Francis Bacon, fino alle allucinazioni oscure di O'Bannon e Giger. E poi l'anteprima italiana di "Hi, AI" di Isa Willinger, ironico e commovente documentario sull'intelligenza artificiale, che ci mostra il mondo di domani nella quotidianità di oggi. In serata, proiezione in anteprima italiana di "After Midnight" di Jeremy Gardner e Christian Stella, film rivelazione del Tribeca, oltre che di "Blood Machines" del duo Seth Ickerman con le musiche di Carpenter Brut. Presso la Chiesa Evangelica Luterana Luca Maria Baldini, "L'uomo meccanico", film muto del 1921 di e con André Deed (noto per il ruolo di Cretinetti). A chiudere la giornata, sul grande schermo del Politeama Rossetti i cyborg di "Terminator: destino oscuro", film che riunisce, per la prima volta dopo 28 anni, il premio Oscar James Cameron con le star della serie originale Linda Hamilton e Arnold Schwarzenegger, dando vita a una nuova ed elettrizzante avventura che riprende da dove ci aveva lasciati "Terminator 2 – Il giorno del giudizio". Infine, la proiezione di "Time Perspectives" di Ciro Sorrentino, che riprende il filone sci-fi dei viaggi nel tempo, e "Rabid" di Jen e Sylvia Soska, remake del classico di David Cronenberg ad opera delle "Gemelle Terribili" del cinema horror che apre la sezione Midnight.

Il programma del 31 ottobre 2019

Protagonista della giornata di giovedì 31 ottobre Brian Yuzna, autore di pellicole cult del cinema fanta-horror degli anni '80/'90, tra cui "Society – The Horror" (1989), "Re-Animator 2" (1989) e "The Dentist" (1996). Il cineasta, Presidente della giuria del Premio Asteroide, riconoscimento internazionale che ogni anno il festival dedica al miglior film di science-fiction e fantasy in concorso, ha festeggiato i primi 30 anni del suo film "Society – The Horror" (1989), proiettato a Trieste in versione restaurata alla presenza del regista. Feroce metafora in salsa splatter sulla borghesia snob americana, "Society" è il fulminante esordio alla regia di Yuzna, nonché uno dei migliori horror sociopolitici dell'epoca. Sempre giovedì 31 ottobre, la proiezione in anteprima italiana dell'action sci-fi "Code 8" di Jeff Chan. E poi la proiezione del documentario "I Am Human" di Taryn Southern, viaggio coraggioso fra i primi "cyborg" al mondo. In serata, appuntamento per tutta la famiglia presso il Science Centre Immaginario Scientifico con "Speed Science: Scienza da brivido" per festeggiare la notte di Halloween con un evento pensato per i bambini dagli 8 anni in su. E poi l'anteprima italiana di "Iron Sky – The Coming Race"di Timo Vuorensola, proiettato alla presenza del regista, protagonista lo stesso giorno del Fantastic Film Forum. In proiezione anche, in anteprima mondiale il monster movie "Blood Bags" di Emiliano Ranzani. Nel complesso sotterraneo Kleine Berlin in scena in anteprima per il TS+FF 2019 lo spettacolo teatrale "Spiral Brandelli di futuro", in cui l'attore Lorenzo Acquaviva racconta storie non ancora avvenute sui brevi scorci audiovisivi di Gigi Funcis.  Infine, in anteprima mondiale l'horror italiano "In the trap" di Alessio Liguori, film teso e claustrofobico come una escape room; la performance multimediale a cura del gruppo jazz XYQuartet, autentico viaggio nell'immaginario del volo orbitale in collaborazione con Cizerouno; e l'anteprima italiana del film "Bliss" di Joe Begos, un incubo psichedelico visivamente impressionante, perfetto per la notte di Halloween.

Il programma del 1 novembre 2019

Ad aprire la giornata la proiezione in versione restaurata di "Star Trek – Il film" (1979) di Robert Wise, il primo film dedicato all'omonima serie fantascientifica che quest'anno festeggia i primi 40 anni dall'uscita nelle sale. Dietro la macchina da presa il regista di "Ultimatum alla Terra" (1951) e "Andromeda" (1971), che porta sul grande schermo le imprese della U.S.S. Enterprise e il mitico universo di Star Trek. Nel primo pomeriggio un focus dedicato allo Zubroffka International Short Film Festival, con la proiezione di una selezione dei migliori cortometraggi polacchi di fantascienza. E poi in anteprima italiana "Last sunrise" di Wen Ren, uno dei primi film di fantascienza realizzati in Cina e presentati nel circuito dei festival: un'opera che riflette la luce dello spirito umano che brilla nei momenti più bui. Appuntamento poi con "Ha toccato!", conversazione alla presenza del giornalista Tito Stagno, la voce che, il 20 luglio del 1969, dopo quasi trenta ore di diretta televisiva, fece toccare a un intero paese, incollato agli schermi delle tv in bianco e nero, il suolo lunare. Al giornalista RAI il compito di ricordare, insieme al giornalista Emilio Cozzi, quella "telecronaca al buio" in una magica notte di 50 anni fa. Sul tardo pomeriggio l'anteprima internazionale di "I Am REN" del regista polacco-norvegese Piotr Ryczko, che qui adatta il suo omonimo romanzo per presentarci la storia di una moglie, madre e… robot. E ancora, la proiezione di "Breakpoint. A Counter History of Progress" di Jean-Robert Viallet, documentario che racconta una storia lunga 200 anni: due secoli di rivoluzioni industriali e tecnologiche. In serata, l'anteprima europea di "Sea Fever" di Neasa Hardiman, un monster movie che  è anche un thriller surreale, oltre all'anteprima mondiale di "Midday Demons" di Rossella De Venuto, thriller dalle tinte soprannaturali. Infine, l'anteprima italiana di "Blind Spot" di Pierre Trividic e  Patrick Mario Bernard, che vede protagonista un anti-supereroe col dono dell'invisibilità, il cult "Moon" di Duncan Jones, sonorizzato live da Luca Maria Baldini, e l'anteprima italiana di "The Curse of Valburga" di Tomaž Gorkič, già a Trieste nel 2015 con il primo horror sloveno "Idila", alle prese questa volta con un'irresistibile commedia horror politicamente scorretta.

Il programma del 2 novembre 2019

Ad aprire il penultimo giorno della 19a edizione del Trieste Science+Fiction Festival, la proiezione del cult "Starship Troopers – Fanteria dello spazio" di Paul Verhoeven, alla presenza dell'autore degli effetti speciali Phil Tippett, due volte premio Oscar e vincitore del premio Asteroide alla carriera 2019. Nel primo pomeriggio l'anteprima italiana di "Jesus Shows You the Way to the Highway" di Miguel Llansó, una baraonda delirante come un Matrix in acido. E poi l'anteprima italiana di "Louis & Luca – Mission to the Moon" di Rasmus A. Sivertsen, una divertente animazione norvegese che vi porterà verso le stelle. E ancora, l'anteprima italiana di "Ghost Town Anthology" di Denis Côté, un'opera ibrida presentata in concorso al Festival di Berlino 2019. Ad aprire la serata l'incontro a ingresso libero Le altre facce della Luna, dedicato a indagare il dietro le quinte delle missioni lunari insieme al  giornalista, scrittore e conduttore radiofonico Paolo Attivissimo. In serata anche l'anteprima italiana di "Extra Ordinary" di Mike Ahern e Enda Loughman, commedia romantica dai toni soprannaturali che gioca con i temi tradizionali dei film di possessione. Appuntamento poi al Teatro Miela per "L'umanoide" di Aldo Lado che, in occasione dei 40 anni dalla prima uscita nelle sale, viene proiettato alla presenza del regista in una rara copia d'epoca 35mm proveniente dalla Cineteca di Bologna: un cult della fantascienza nostrana interpretato da Corinne Cléry, Barbara Bach e dal triestino Ivan Rassimov nel ruolo di Lord Graal, con gli effetti speciali di Antonio Margheriti e le musiche di Ennio Morricone. Infine, l'anteprima italiana di "Aniara" di Pella Kågerman e Hugo Lilja, fedele trasposizione cinematografica dell'omonimo poema scritto nel 1956 dallo scrittore svedese Harry Martinson; la proiezione del documentario "Boia, maschere e segreti: l'horror italiano degli anni Sessanta" di Steve Della Casa che, grazie a importanti contributi di grandi registi come Dario Argento e Pupi Avati, racconta una stagione forse irripetibile della storia del cinema italiano; e l'anteprima italiana di "Bullets of Justice" di Valeri Milev, film folle e delirante che vede nel cast Danny Trejo e che sta già furoreggiando tra gli appassionati dell'horror.

Il programma del 3 novembre 2019

Nell'ultima giornata della 19a edizione del Trieste Science+Fiction Festival, l'assegnazione del Premio Asteroide alla carriera al regista, produttore e creatore di effetti speciali Phil Tippett, vincitore di due Premi Oscar e conosciuto per il suo contributo visivo a "Il ritorno dello Jedi" e "Jurassic Park". 

Pioniere dell'animazione, Tippett ha iniziato la propria straordinaria carriera con la prima trilogia di Star Wars. Ha disegnato, costruito e animato artigianalmente sequenze per "Piranha", "Il drago del lago di fuoco", "Robocop" 1 e 2. L'avvento della CGI lo ha visto coinvolto nel leggendario film di Steven Spielberg "Jurassic Park" come dinosaur supervisor. Phil Tippett, con Jules Roman, ha fondato il Tippett Studio nel 1984 diventato nel corso degli anni una delle principali factory di effetti speciali a livello mondiale. Lo studio ha prodotto indimenticabili personaggi e scenari per "Starship Troopers", "Hellboy", la trilogia di Matrix, "Constantine" e "Cloverfield". Tra i contributi più recenti quelli per la saga di Twilight come visual effects supervisor.
Per completare l'omaggio al grande artista degli effetti speciali, il Festival triestino ha deciso di proiettare a seguire "Phil Tippett: Mad Dreams and Monsters" di Gilles Penso e Alexandre Poncet. Il documentario dei due registi francesi, in anteprima italiana, svela il lavoro che sta dietro al curriculum hollywoodiano di Tippett: un artista instancabile, che passa gran parte dei suoi giorni a sperimentare nel suo laboratorio con tutto ciò che trova. Grazie all'esclusivo e illimitato accesso alla collezione e agli archivi della Tippett Studio, "Mad Dreams and Monsters" studia l'eredità di Phil Tippett, dal suo lavoro con George Lucas, Steven Spielberg e Paul Verhoeven fino a film più personali come "Prehistoric Beast" e "Mad God". Sarà presente alla proiezione a Trieste il regista Alexandre Poncet.

In serata, la cerimonia di premiazione della 19a edizione del Trieste Science+Fiction Festival con la consegna del Premio Asteroide, dei Mélies d'argent, del premio del pubblico, del premio Rai4, del premio Nocturno, del premio CineLab Spazio Corto e del premio Stars' War della critica web. A seguire in anteprima "Zombieland – Doppio Colpo", l'atteso seguito di Benvenuti a Zombieland.

Durante la giornata le proiezioni del restauro del primo "Matrix", l'animazione per famiglie "The Prince's Voyage", il panorama di corti "Fantastic Shorts" e il documentario "Cercando Valentina, il mondo di Guido Crepax".

Terminator – Destino oscuro
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