Venti20, I vent'anni del 2000 su TV8 con Alessio Viola
Venti20, I vent'anni del 2000 su TV8 con Alessio Viola

Venti20, I vent’anni del 2000 su TV8 con Alessio Viola


Dopo aver messo sotto la lente di ingrandimento gli eventi epocali, l'immagine digitale, le relazioni sentimentali, il fascino del male e la sostenibilità, l'ultima puntata di Venti20, dal titolo Zero gradi di separazione, si concentra sull'interconnessione.

Su TV8 va in onda "Venti20, I vent'anni del 2000", una produzione originale di TV8 condotta da Alessio Viola, giornalista di Sky TG24, per ripercorrere e rivisitare gli eventi che da inizio millennio hanno segnato un'epoca, definendo il nostro presente. Il programma va in onda dal 12 giugno, tutti i venerdì in seconda serata, fino al 17 luglio.

In ogni appuntamento, Alessio viaggia per tornare sui luoghi simbolo del passato ed "entrare" – grazie all'aiuto di una regia che gli permette di diventare letteralmente un 'esploratore del tempo' – nei video di repertorio di quegli anni per farli rivivere ai telespettatori, anche interagendo direttamente con i protagonisti dell'epoca.  Alessio si rapporta con giornalisti e testimoni, ciascuno con diversi punti di vista e spunti di riflessione, per aiutare a comprendere meglio il significato profondo di questi ultimi 20 anni e interrogarsi sul futuro. Infatti, al termine del suo viaggio, Alessio Viola si chiede quali scenari futuri ci aspettano, consegnando tre previsioni a una capsula del tempo.

All'inizio di ogni puntata viene lanciato un "tag", il tema centrale della puntata. Si parla di fatti di cronaca che hanno segnato la storia (anche dal punto di vista dei cattivi), della potenza dell'immagine e della sua divulgazione, delle relazioni sentimentali attraverso i social e le app di incontri, del cambiamento climatico di cui la giovane Greta Thumberg è il manifesto delle nuove generazioni, e anche dell'interconnessione favorita dallo sviluppo di Interne.

La prima puntata 'Everything is possible' – in onda 12 giugno in seconda serata su TV8 – racconta l'impensabile, eventi che se non avessimo vissuto, avremmo faticato a credere possibili. A partire dalla pandemia di Covid 19 che ha colto di sorpresa il mondo intero, con immagini di un'Italia vuota, ospedali trasformati in trincee, bare portate da camion dell'esercito. Ma è ancora lungo è l'elenco delle cose che ci sembravano impossibili e che abbiamo visto in questo inizio di millennio: due aerei che colpiscono a morte le torri gemelle nel cuore di Manhattan, un ponte di cemento armato, quotidianamente percorso da centinaia tra automobili e camion, che in un giorno di pioggia d'agosto si sgretola come un castello di sabbia, due Papi per la prima volta nella storia della religione Cristiana, l'Italia degli azzurri, che dopo il più grave scandalo calcistico della nostra storia, arriva ai mondiali di Germania e li vince, il drammatico naufragio di una nave da crociera, non nei mari aperti del nord per un distacco improvviso di un iceberg, ma un secolo dopo, al largo di un'isola italiana. Lo credevamo impossibile, la storia ha insegnato che 'tutto è possibile'.

La seconda puntata 'Facciamoci un selfie' – in onda 19 giugno in seconda serata su TV8 – sposta l'attenzione sul mondo dell'immagine digitale. Nel corso degli anni semplici cellulari si sono trasformati in smartphone – 'telefoni 'intelligenti' – e le foto scattate dalle loro telecamere, sempre più ad alta definizione, hanno iniziato a far parte della quotidianità delle persone, diventando una vera e propria moda. E in particolare i 'selfi', degli 'autoscatti' da condividere sui social. Ma da dove nasce tutto questo? Alessio intervista Costantino Vitagliano, protagonista del salotto del pomeriggio di Maria De Filippi e vivendo con le telecamere puntate addosso 24 ore al giorno. E grazie alle handycam, oggi tutti sono diventati reporter. Proprio attraverso queste telecamere è stata filmata una delle grandi tragedie dei primi Anni 2000: lo tsunami che ha colpito il sud-est asiatico il 26 dicembre del 2004. Una famiglia italiana, scampata per miracolo al disastro, racconta ad Alessio quella drammatica esperienza. Nell'estate del 2001, durante il G8 di Genova, centinaia di ragazzi, operatori video freelance e televisioni private si erano radunati in piazza durante l'incontro tra i grandi del mondo per manifestare il loro dissenso: le telecamere che tenevano tra le mani hanno filmato una vera e propria guerra civile. Quelle immagini sono tornate utili in sede processuale per ricostruire i fatti. Alcuni testimoni oculari dei fatti di Genova raccontano ad Alessio dettagli e risvolti drammatici di quei giorni. E come non parlare del primo reality della storia della tv italiana, il 'Grande Fratello', capace di trasformare velocemente in idoli concorrenti sconosciuti prima di varcare la porta 'rossa' di ingresso della casa. Alessio approfondisce queste dinamiche intervistando Marina La Rosa, protagonista della prima edizione del GF. Infine, si parla di Facebook e Instagram, capaci di influenzare il pensiero delle persone al punto che il consenso politico si gestisce come una pagina Facebook e si governa con un tweet. Alessio parla dell'influenza dei social nella politica con i giornalisti Enrico Mentana e Maria Latella.

Dopo aver posto sotto la lente di ingrandimento gli eventi epocali di inizio millennio e il mondo dell'immagine digitale, la terza puntata  'Love me Tinder' – in onda il 26 giugno in seconda serata su TV8 – si tratta del modo in cui sono cambiate le relazioni sentimentali. Tinder e, più in generale, tutte le app di incontri hanno modificato il modo di conoscersi, corteggiarsi e stare insieme. Alessio Viola ne parla con la sessuologa Nada Loffredi, che ha tenuto a battesimo un progetto estremo per capire le nuove dinamiche dell'amore: Matrimonio a prima vista. Un programma in cui due persone si incontrano per la prima volta nel giorno del loro matrimonio e hanno un mese di tempo, di impegno e condivisione, per capire se vogliono restare per davvero insieme oppure no. Ma la rete non ha solo cambiato il modo di intendere le relazioni di coppia, ma anche modificato la percezione del sesso. Negli Anni 2000 sono nati decine di siti porno facilmente accessibili a tutti, sdoganando definitivamente la pornografia. Alessio Viola approfondisce questa tematica con Max Felicitas, il giovane leader del porno italico. Internet ha poi reso "social" le nostre storie private, ormai di dominio pubblico con i post su Facebook e Instagram. Ma c'è stata una coppia antesignana della condivisione mediatica, la cui separazione ha tenuto con il fiato sospeso tutti gli italiani: quella composta da Silvio Berlusconi e Veronica Lario. Una separazione avvenuta a mezzo stampa, tra lettere pubblicate, smentite, dichiarazioni più o meno opportune, che hanno generato un putiferio politico, sociale e morale. Per definire le ragazze che venivano mantenute dal premier e invitate a dei piccanti dopo cena viene coniato il termine "Olgettine". L'immagine delle istituzioni che ne segue è a dir poco compromessa, e dà il via al movimento "Se non ora quando", che riempie le piazze italiane. È solo uno dei tanti movimenti italiani che nascono nella seconda metà dei primi venti anni del Duemila. Anche negli Stati Uniti, sulla scia degli scandali sessuali venuti alla luce dopo il caso Weinstein, sono le donne a protestare al grido "Me too". Accanto alle donne poi, negli ultimi 20 anni, si fanno sentire i movimenti LGBT che, con una battaglia cominciata proprio nel 2000 – l'anno del World Pride e contemporaneamente del Giubileo – ottengono, a distanza di 16 anni, l'approvazione della legge sulle Unioni Civili. Alessio Viola ne parla con Monica Cirinnà, Wladimir Luxuria e Imma Battaglia. 

Dopo aver raccontato gli eventi epocali di inizio millennio, il mondo dell'immagine digitale e le relazioni sentimentali che fioriscono sulle app, la quarta puntata di Venti20 si intitola "Gomorraland" (in onda venerdì 3 luglio, in seconda serata) e affronta la tendenza di questi ultimi venti anni a raccontare in tv spesso le storie di cronaca nera dal punto di vista dei cattivi, sottolineando il fascino che esercita il male. Gomorra è solo l'ultima di una lunga lista di serie televisive che vede protagonisti i criminali: Romanzo Criminale, Breaking Bad, I Soprano's, ma anche Game of Thrones, dove sono sempre i cattivi a ritagliarsi i ruoli che diventano poi più popolari. Gomorra – La Serie, che nasce dal romanzo di Roberto Saviano, scoperchia una realtà, conosciuta ma mai così indagata come in questi ultimi 20 anni: la camorra a Napoli e provincia. Il caso letterario e mediatico ha portato ad arresti, come quello del clan dei casalesi, o ancora all'arresto della paranza dei bambini. Tutto è crime, realtà e finzione si mescolano. Gomorra e Romanzo Criminale diventano i riferimenti estetici dei nuovi camorristi. E anche i casi di cronaca si spettacolarizzano. I casi di Cogne, Avetrana, Brembate, Perugia, prima di discutersi in sede giudiziaria si animano in televisione attraverso salotti, interviste e troupe televisive fisse per mesi sui luoghi degli omicidi. Così, in un periodo storico in cui l'editoria conosce una certa crisi, c'è un solo genere che continua a vendere in tutto il mondo: il crime. Da Camilleri a Carlo Lucarelli i giallisti italiani e non solo sfornano un successo dopo l'altro. E molti dei loro personaggi si trasformano in protagonisti di serie televisive. Nel suo viaggio Alessio Viola incontra Raffaele Sollecito, assolto in maniera definitiva dall'omicidio di Meredith Kercher, Francesco Montanari, che ha interpretato il ruolo de "Il Libanese" in Romanzo Criminale, oltre ai giornalisti Fiorenza Sarzanini e Gianluigi Nuzzi. 

"Green is the new black" è il titolo della penultima puntata di Venti20, in onda su TV8 venerdì 10 luglio, in seconda serata. Dopo aver passato in rassegna nelle precedenti settimane gli eventi epocali di inizio millennio, l'era dell'immagine digitale, le relazioni sentimentali alimentate dalle app e il fascino del male, Alessio Viola prosegue il suo cammino nei meandri degli Anni 2000, soffermandosi sul concetto di sostenibilità. Un anno prima che il Covid-19 dimostrasse l'allarmante fragilità del nostro ecosistema, c'era già chi lo aveva predetto con lucidità, armando una guerra ai potenti del pianeta. La giovane Greta Thunberg si era issata ben oltre i suoi 16 anni per raccogliere la rabbia di una generazione, mostrandoci un nuovo modo di pensare al mondo e di avere cura di sé. Una cura che nasce prima di tutto da una maggiore attenzione per ciò che mangiamo, per la filiera di produzione e la cucina. La prima volta in cui abbiamo cominciato a capire l'importanza del cibo in relazione alla salute è stato con la mucca pazza nei primi Anni 2000. Ed era anche la prima avvisaglia di quel Big One, la futura pandemia, che gli scienziati avevano cominciato a predire all'inizio del terzo millennio. Da quel momento si è diffusa una nuova sensibilità: se gli Anni 80 e 90 avevano tracciato la linea del fast food, gli Anni 2000 riscoprono il gusto, la conoscenza delle cucine del mondo e di diete alternative, come quella vegana o crudista, più in linea con la sostenibilità. Una tendenza cavalcata e alimentata dalla televisione, con la nascita dei cooking show, come Masterchef. A parlarne direttamente ad Alessio Viola è proprio Bruno Barbieri, uno dei giudici di Masterchef. Ma di cibo si può anche morire. Gli Anni 2000 sono infatti anche il momento nel quale viene coniata un'altra espressione entrata ormai a far parte del nostro vocabolario: Terra dei Fuochi. Nella zona del casertano anni e anni di sversamenti chimici e tossici hanno inquinato la terra, le falde acquifere, la gente muore di tumore e il cibo è veleno. Una triste realtà con la quale migliaia di persone convivono quotidianamente. Come se non bastasse ci sono poi i disastri climatici: l'acqua alta a Venezia e gli incendi in Australia sono solo due degli ultimi esempi del "climate change". Il primo caso, anche se allora non si parlava ancora di cambiamenti climatici, fu la devastazione causata dall'uragano Katrina. Un testimone oculare presente a New Orleans ci porta all'interno della città devastata.  

"Zero gradi di separazione" è il titolo dell'ultima puntata di Venti20, in onda su TV8 venerdì 17 luglio, in seconda serata. Il viaggio di Alessio Viola nel cuore dei primi 20 anni del nuovo millennio si conclude con un viaggio sull'interconnessione. Grazie alla facilità dell'interazione oggi possiamo arrivare dappertutto, contattando il nostro cantante preferito o il nostro sportivo di riferimento. Possiamo raggiungerli semplicemente scrivendo sulla loro pagina ufficiale. Una nuova modalità di comunicazione che ha avuto la sua estremizzazione con la politica in Rete. Alla ricerca della democrazia diretta e dietro il blog di un comico è nato un movimento capace di entrare a gamba tesa nella politica italiana. La Rete parla alla nostra pancia. Ne abbiamo avuto un esempio, in Italia, in occasione del V-Day, organizzato dal Movimento Cinque Stelle. Tutti possiamo partecipare a tutto e tutti abbiamo potere di decidere. Da telespettatori, possiamo scegliere chi sarà la prossima popstar, utilizzando il televoto, il nuovo strumento della democrazia targata Anni 2000. Si sono annullate anche le distanze tra i popoli e le persone. L'immigrazione è stato e sarà sempre più un tema del nuovo millennio. Gli stati, così come le economie, si sono avvicinati sempre di più con risvolti positivi e negativi. Se la moneta unica dell'euro ha unito i Paesi del Vecchio Continente, l'economia globalizzata ha fatto sì che una crisi che avviene dall'altra parte del mondo abbia ripercussioni dappertutto. Ne è un esempio la crisi immobiliare degli Stati Uniti del 2008 che ha di fatto mandato in crisi tutta l'economia mondiale. Nel corso dell'ultima puntata Alessio Viola incontra i giornalisti Enrico Mentana, Marianna Aprile, Maria Latella e Fabrizio Gatti, oltre al gruppo musicale delle Lollipop.

Tutte le puntate di "Venti20" andate in onda sono disponibili in streaming sul sito TV8.it

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