Venuto al mondo: la Conferenza stampa
Venuto al mondo: la Conferenza stampa

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Si è svolta a Roma la conferenza stampa di Venuto al mondo, il film di Sergio Castellitto, tratto dall'omonima opera della moglie Margaret Mazzantini ed interpretato da Penelope Cruz e Emile Hirsch. Il cast ha risposto alle domande dei giornalisti.

Si è svolta oggi a Roma la conferenza stampa di Venuto al mondo, il nuovo film girato da Sergio Castellitto, tratto dall'omonima opera della moglie del regista, la scrittrice Margaret Mazzantini ed interpretato da Penelope Cruz e Emile Hirsch. Alla conferenza erano presenti Sergio Castellitto, Margaret Mazzantini, Penelope Cruz, Pietro Castellitto, figlio di Sergio e gli attori Adnan Haskovic e Saadet Aksoy.

Penelope Cruz perché ha voluto tanto fare questo ruolo?

P.C.: Ho letto il libro e sono rimasta affascinata dalla storia, dal personaggio, mi è successa la stessa cosa quando ho letto non ti muovere. È diventata quasi una necessità interpretare questo ruolo, questo personaggio. Mi è capitato poche volte nella mia carriera di leggere un libro e sentire il bisogno di fare quel personaggio, con i due libri di Margaret mi è successo.

Che influenza ha avuto nell'interpretare questo il personaggio il fatto che è diventata mamma?

P.C.: Io ho dato la mia disponibilità per il ruolo di Gemma, due/tre anni prima di iniziare le riprese e in quegli anni sono successe tante cose, una di quelle è stata la mia maternità. Io capivo molto bene il libro e Gemma anche prima di diventare madre, ma ovviamente un'esperienza così importante ha fatto in modo che io mi approcciassi al personaggio in una maniera più profonda.

Margaret è stato difficile nello scrivere la sceneggiatura dover rinunciare a delle cose del libro?

M.M.:  In genere gli scrittori non sono mai contenti delle riduzioni cinematografiche perché si deve sempre rinunciare a qualcosa e questo non è mai bello. Per me ovviamente è stato diverso perché il regista era Sergio che è anche il mio primo lettore. Abbiamo tenuto un'ossatura, ci sono delle cose che mancano sempre ma quello è normale che sia così, però il fatto che noi condividiamo la vita insieme e abbiamo la stessa visione del mondo, questo è molto importante per due artisti. Poi io ho partecipato tantissimo a questo progetto, molto di più rispetto a Non ti muovere.

Sergio che verità hai trovato nel girare questo film?

S.C.:  La verità nel film non è svelata del tutto e questo è un bene per il ragazzo che è un giovane sopravvissuto. Questa è una storia di sommersi e di salvati, di gente che ce l'ha fatta e di gente che non ce l'ha fatta. Non dire la verità a Pietro in questo caso vuol dire salvarlo. Io credo che un film deve solo raccontare, io ho cercato di mettere in scena un qualcosa che mi emozionava, il cinema deve raccontare i fondamentali archetipi della psiche umana.

Come è stato il suo rapporto con il personaggio da lei interpretato e come è stata l'esperienza di girare questo film?

Adnan Haskovic: Io sono rimasto fin dalla prima lettura molto colpito dalla storia e sono stato onorato di far parte di questo progetto. Margaret e Sergio hanno creato un'atmosfera veramente meravigliosa, sul set c'era una grande energia, una grande voglia di vita. Secondo me questo è stato il film più bello che è stato realizzato sulla guerra in Bosnia perché non mostra i cittadini di Sarajevo come delle vittime ma sono persone che lottano per una speranza, per sopravvivere.

Saadet Aksoy:  Sono stata onorata e felicissima di interpretare il mio personaggio e questa storia. I personaggio sono scritti talmente bene già dalla prima lettura che bastava leggerli una volta per avere una totale empatia con loro. Nonostante questo sia solo un film noi sappiamo che storie come queste sono realmente successe e sapendo tutto ciò per me era molto difficile, una volta finite le riprese giornaliere, tornare semplicemente alla mia vita.

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