La tribù del calcio
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Premium Calcio: La tribù del calcio intervsita Gianluigi Lentini, 25 febbraio


Questa sera, venerdì 25 febbraio 2011 su Premium Calcio alle ore 21.00 nuovo appuntamento settimanale con “La tribù del calcio“, la rubrica curata da Paolo Ziliani, visibile in chiaro per tutti i possessori del decoder del digitale terrestre, che vede Gianluigi Lentini grande protagonista della puntata. Gianluigi Lentini parlerà della sua esplosione a Torino, dell’incidente […]

Questa sera, venerdì 25 febbraio 2011 su Premium Calcio alle ore 21.00 nuovo appuntamento settimanale con “La tribù del calcio“, la rubrica curata da Paolo Ziliani, visibile in chiaro per tutti i possessori del decoder del digitale terrestre, che vede Gianluigi Lentini grande protagonista della puntata.

Gianluigi Lentini parlerà della sua esplosione a Torino, dell’incidente d’auto nella notte del 3 agosto 1993 , in cui si schianta con la sua Porsche a Villanova d’Asti.che lo fece finire in coma e compromise irrimediabilmente la sua carriera, delle persone che lo hanno aiutato e di chi, invece, ha fatto di tutto per farlo sprofondare in un incubo di frustrazioni e amarezze. Tutto ruota attorno a quell’amichevole Genova-Milan, Gianluigi finisce in coma: “Dopo l’incidente non riconoscevo più le persone e le cose, ricominciai a parlare come un bambino. Ora posso dirlo, quell’incidente ha bruciato in un attimo la mia carriera. Mi ha tolto tutto“.

Lentini ricorda Fabio Capello: “Anche lui ha contribuito a stroncarmi. Nella finale con l’Ajax, nel ’95, stavo veramente bene, ma lui non mi fece giocare: quella notte, a Vienna, decisi di mollare per sempre il grande calcio. Avevo 25 anni“. Lentini ricorda poco volentieri è Marco Materazzi, oggi bandiera dell’Inter: “Materazzi? Non ci sono le parole per descriverlo. Una persona sleale. A quei tempi in campo c’erano meno telecamere e lui faceva di quelle cose che non si possono raccontare. Non è un giocatore di calcio“.

Grande sofferenza interiore patita al momento del passaggio dal Torino al Milan. “Lo ricordo come se fosse adesso, mi sentivo un traditore. Poi però è successo che ci siamo rimessi insieme, e anche il Toro mi ha scaricato. Avevo 31 anni, ero ancora giovane“. La figura forse più importante nella sua carriera è quella di Emiliano Mondonico: le loro strade s’intrecciano di continuo. “Mondonico è stato come un padre, per me: l’ho amato e odiato. Ci insultavamo tutti i giorni“.

La Tribù” è andata a Rivolta d’Adda e ha bussato alla porta di Emiliano Mondonico, per un’ ‘intervista dopo lo l’operazione chirurgica per un tumore all’addome, in cui Emiliano Mondonico rivela: “Anche in quei giorni, il mio pensiero non è mai andato a ieri, ma sempre a domani“.

Nel corso della puntata “La Tribù” proporrà anche un’intervista esclusiva a Giuseppe Falcao, il figlio romano di Paulo Roberto Falcao che alla soglia dei 30 anni aspetta ancora di incontrare il padre. “Papà fra poco avrà 60 anni, un’età in cui è giusto riconsiderare le cose e farsi un esame di coscienza. Io spero che avverta l’esigenza di conoscermi, di conoscere suo figlio, e sarei contento se succedesse. Se non accadrà, mi spiacerà, anche se poi la vita va avanti“.

Nel corso della puntata “La Tribù” proporrà anche un’intervista a Giuseppe Bruscolotti, capitano di mille battaglie nel Napoli, in cui ricorsa lo scudetto, Diego Maradona, un sogno che all’improvviso diventò realtà.

Per la serie “Bomber di ieri“, dopo l’esaltante Genoa-Roma 4-3, con rimonta da 0-3, tutte le più rocambolesche rimonte della storia del calcio e andiamo a riscoprire le prodezze di Alen Boksic, cannoniere croato che fece meraviglie nella Lazio e nella Juventus.

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