Quarto Grado
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Quarto Grado: intervista a Cosima Serrano, madre di Sarah Scazzi


“La morte di Sarah è un segreto che si porteranno sempre dentro Cosima e Sabrina“. Queste le parole di Cosima Serrano, madre di Sarah Scazzi, raccolte dall’inviato di Quarto Grado nel servizio che sarà trasmesso in onda questa sera su Retequattro in prima serata alle ore 21.10. Di seguito alcuni stralci dell’intervista: “Quel 26 agosto […]

La morte di Sarah è un segreto che si porteranno sempre dentro Cosima e Sabrina“. Queste le parole di Cosima Serrano, madre di Sarah Scazzi, raccolte dall’inviato di Quarto Grado nel servizio che sarà trasmesso in onda questa sera su Retequattro in prima serata alle ore 21.10.

Di seguito alcuni stralci dell’intervista:

“Quel 26 agosto ho avuto l’impressione che a Sarah fosse accaduto qualcosa di grave, ma non sapevo di preciso cosa. Mai avrei immaginato nulla del genere. Mia figlia è stata vittima della cattiveria di Sabrina e Cosima. Il fatto che mia sorella, insieme alla figlia, abbiano rincorso Sarah,  mi fa pensare a qualcosa di più squallido della gelosia. Secondo me oltre a quello ci sono altre cose”.

“In questi mesi  non ho mai avuto il desiderio di parlare con loro semplicemente perché tanto, vigliaccamente, non si assumono le loro responsabilità dicendo la verità. Continueranno sempre con quella versione all’infinito. E’ una pugnalata quando mi guardano con quegli occhi indemoniati e pieni di scherno. Mi sento tradita e penso che un tempo erano altre persone”.

“Non so se ci sia ancora poco o molto da scoprire sull’omicidio di mia figlia. L’importante e che si arrivi alla verità. Questo è un segreto che si portano dentro Cosima e Sabrina e non so come facciano a sopportare questo peso atroce sulla coscienza, ammesso che ne abbiano una”.

La donna conclude parlando del processo e del suo stato d’animo quando si trova in aula:

“Quando sono in aula mi sembra di perdere il contatto con la realtà. In questi mesi ho assistito alle udienze e sono rimasta profondamente turbata. Mi sembra un processo assurdo, tant’è che spesso mi pongo degli interrogativi e dico: ma questo processo perché si svolge? A chi serve? Chi se ne avvantaggia? La vittima? Non direi proprio”.
“Se la giustizia deve rendere a ciascuno il suo a Sarah cosa verrà corrisposto?

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