Raimondo Vianello muore all’ospedale San Raffaele di Milano, cosi Pippo Baudo lo ricorda
Raimondo Vianello è morto stamane alle 7 all’ospedale San Raffaele di Milano. Uno dei volti più noti della tv era ricoverato dal 4 aprile scorso per l’aggravarsi del suo stato di salute. Al suo fianco, come sempre, la moglie Sandra Mondaini. I funerali verranno celebrati sabato, alle 11, salvo ulteriori disposizioni, nella parrocchia ‘Dio Padre‘ […]
di Redazione / 15.04.2010
Raimondo Vianello è morto stamane alle 7 all’ospedale San Raffaele di Milano. Uno dei volti più noti della tv era ricoverato dal 4 aprile scorso per l’aggravarsi del suo stato di salute. Al suo fianco, come sempre, la moglie Sandra Mondaini. I funerali verranno celebrati sabato, alle 11, salvo ulteriori disposizioni, nella parrocchia ‘Dio Padre‘ a Milano 2.
Il 7 maggio l’attore, mai volgare ma ironico, avrebbe compiuto 88 anni. Volto televisivo, appassionato di calcio, presentatore del Festival di Sanremo, Vianello inizia la sua carriera con il teatro di rivista, poi passa al cinema, come caratterista, e al teatro. Il grande successo arriva in televisione dove al fianco di Ugo Tognazzi è protagonista del programma ‘Un due tre‘. Partecipa allo spettacolo del sabato sera ‘Il Tappabuchi‘, in qualità, secondo l’ironica definizione dei titoli di testa del programma, di “valletto” di Corrado.
Un successo che non gli fa perdere di vista il suo passato; trascorre l’infanzia a a Spalato, dove il padre lavora come ammiraglio nella Marina militare. Aderisce alla Repubblica Sociale Italiana come bersagliere, nel 1945 viene arrestato dagli alleati e detenuto nel campo di concentramento di Coltano. Dopo la fine della seconda guerra mondiale, insieme al fratello Roberto, è atleta e dirigente del Centro Nazionale Sportivo Fiamma.
Nel 1962 sposa Sandra Mondaini con la quale dà vita a una delle coppie ‘inossidabili’ della commedia italiana. La sit-com ‘Casa Vianello’ diventa un cult e regala ulteriore fama e popolarità all’attore e conduttore. Tifoso sfegatato del Milan guida anche per alcune stagioni la trasmissione ‘Pressing’ affiancato da Antonella Elia. Lungo il suo curriculum professionale: agli anni Settanta risalgono i varieta’ come ‘Sai che ti dico?‘, ‘Tante scuse‘, ‘Di nuovo tante scuse‘, ‘Noi… no‘, ‘Io e la befana‘ e proseguono fino all’inizio degli anni Ottanta con il quiz ‘Sette e mezzo‘ e ‘Stasera niente di nuovo‘, ultima trasmissione in Rai.
Presto, però, Vianello diventa un volto Mediaset, in coppia con la moglie Sandra conduce i varietà ‘Attenti a noi due’, ‘Attenti a noi due 2’ e ‘Sandra e Raimondo Show’, poi la lunga sit-com ‘Casa Vianello’. Tra il 1996 e il 1997 la serie si trasferisce in campagna, con cinque film per la tv intitolati ‘Cascina Vianello’, seguita da altri cinque film ‘I misteri di Cascina Vianello’. Dopo l’omaggio alla loro carriera in Mediaset di Sandra e Raimondo Supershow (2004), con ‘Crociera Vianello’ (2008) la coppia dà l’addio alle scene, anche se Raimondo ironicamente si era detto disponibile a essere presente, specie in trasmissioni sportive, come “ospite un po’ dormiente”.
Da solo, sempre su Canale 5 presenta le trasmissioni ‘Zig zag‘ (1983-1986) e ‘Il gioco dei 9‘ (1988-1990). ‘Appassionato’ di belle donne, in carriera al suo fianco si alternano Antonella Elia e Paola Barale, mentre sul palco del Festival di Sanremo viene accompagnato da Eva Herzigova e Veronica Pivetti, ma è sempre Sandra la donna della sua vita. Un matrimonio senza figli, ma da alcuni anni la coppia aveva adottato un’intera famiglia di filippini.
Ha concluso il Presidente della Rai Garimberti:
“Con Raimondo Vianello scompare uno dei pionieri della televisione italiana”. E’ il commento del Presidente della Rai Paolo Garimberti sulla morte di questa mattina del celebre conduttore televisivo. “Un professionista raffinato, elegante e mai volgare, un artista, un vero gentiluomo, che ha contribuito a rendere più lieve e gradevole il Servizio Pubblico fin dai suoi albori negli anni ’50 e a fidelizzare con la sua comicità e il suo sorriso milioni di telespettatori. La sua versatilità professionale, la sua passione per la battuta, la sua capacità di scherzare con tutti e su tutto e la sua incredibile autoironia mancherà alla televisione italiana tutta e al mondo del calcio, sport per cui aveva un amore straordinario” .
Così Pippo Baudo ricorda Raimondo Vianello ai microfoni di Sky Tg24:
“E’ un mio amico da quarant’anni, ci siamo presi in giro da quarant’anni. E’ stato un fratello. Un uomo eccezionale e un uomo di televisione straordinario, una persona perbene, seria, vedeva il brutto del mondo e lo accettava con molta leggerezza. Era la sua natura. Era intelligente e colto. Con Sandra aveva un rapporto di devozione reciproco, sembrava cinico ma era invece molto dolce”.
Tra i tanti episodi:
“Un mese fa si era sparsa la voce che fosse morto. Lo chiamai e mi disse: “Se hai chiamato per farmi le condoglianze hai sbagliato numero”. Spesso abbiamo fatto Sbirulino insieme, lui faceva il padre di Sbirulino, io il marito”. Per Baudo “rimarrà un grande”. “Uomini con quella leggerezza e comicità non rinasceranno più. I contemporanei sono presuntuosi – conclude il conduttore – lui non era un divo, era un uomo di tutti i giorni”.
di: DigitalizzandoTv Magazine