RaiUno: torna nel preserale Soliti Ignoti da lunedi 15 marzo con Fabrizio Frizzi


È stata una delle trasmissioni di maggior successo degli ultimi anni. Partita in sordina, dopo poche puntate è riuscita a conquistare un pubblico affezionato, le cui fila si sono ingrossate al di là di ogni aspettativa. La fortuna di “Soliti Ignoti”, tratto dal format americano “Identity” in onda sul network Nbc, deriva dalla sua particolare […]

È stata una delle trasmissioni di maggior successo degli ultimi anni. Partita in sordina, dopo poche puntate è riuscita a conquistare un pubblico affezionato, le cui fila si sono ingrossate al di là di ogni aspettativa.
La fortuna di “Soliti Ignoti”, tratto dal format americano “Identity” in onda sul network Nbc, deriva dalla sua particolare formula, che lo distingue dai tanti game show in onda sui canali italiani. I concorrenti non sono chiamati a rispondere a domande più o meno difficili, ma devono improvvisarsi investigatori, mettendo alla prova il proprio intuito, il proprio fiuto, la propria capacità di osservazione.

Il bello è che non c'è nulla di complicato. All'inizio di ogni puntata Frizzi presenterà nove “identità”, che il concorrente dovrà abbinare ai nove “ignoti” presenti in studio, ad ognuno dei quali sarà associata una “carta d'identità” contenente un premio in denaro compreso tra  1000 e 100 mila euro. Dopo ogni identità indovinata il concorrente prosegue nel gioco sommando di volta in volta le varie vincite, mentre se sbaglia il totale viene azzerato.
Nella sua ricerca il concorrente avrà a disposizione tre indizi per ognuno dei nove “ignoti” e, se riuscirà ad azzeccare tutte le identità, porterà a casa il montepremi finale di 250 mila euro.

«La cosa importante per il concorrente – sottolinea ancora Frizzi – è avere la capacità di esercitare la propria curiosità, di essere attento ai dettagli cercando di non disperdere i risultati raggiunti, di avere la freddezza di ricominciare da zero se si accorge di avere sbagliato tutto».

Una delle caratteristiche più divertenti del programma è che le identità dei nove ignoti sono assolutamente reali: il falegname sarà un falegname, il medico sarà un medico, la “sorella di…” sarà la “sorella di…” e via elencando. E, particolare ancora più intrigante, spesso tra i nove personaggi misteriosi ce ne saranno alcuni un po' meno misteriosi, magari campioni di discipline sportive minori o attori di serie televisive del passato. L'esperienza delle edizioni precedenti insegna che, a differenza di quanto si potrebbe pensare, sono proprio questi gli “ignoti” che più spesso traggono in errore i concorrenti.

«Curiosare nelle vite degli altri – continua Frizzi- è uno degli sport nazionali. Quello che a volte, magari quando siamo in mezzo al traffico oppure al tavolo di un ristorante, ci spinge a guardare una persona e a cominciare a domandarci chi sia, che cosa faccia nella vita, che gente frequenti. Agli italiani piace mettere alla prova la propria arguzia».
Ed è proprio questo il segreto del successo della trasmissione.

A produrre “Soliti Ignoti” è Raiuno in collaborazione con Endemol Italia. A firmare il programma è Stefano Santucci con Sonia Mastellone, Alessandro Migliaccio, Luca Passerini, Marco Perrone, Claudia Rebuttini e Nicoletta Berardi, con la collaborazione di Annalisa Montaldo. La regia è affidata a Maurizio Catalani. A curare la scenografia, ispirata ai commissariati dei film polizieschi degli anni Sessanta, è Riccardo Bocchini.

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