

12 Anni Schiavo, la recensione [2]
Uno dei migliori film dell'anno, 12 anni schiavo di Steve Mcqueen mettere in risalto la crudeltà dell'essere umano in quei tempi che si faceva portatore del concetto di 'razza superiore'.
di redazione / 17.02.2014 Voto: 9/10
12 anni schiavo è l'ultimo film del bravissimo regista inglese Steve McQueen, omonimo del compianto attore americano.
Ambientato nel 1841, poco prima della guerra civile americana, questo film ci racconta la storia vera di Solomon Northup (Chiwetel Ejiofor), un talentuoso violinista e artigiano, che vive insieme alla sua famiglia nello stato libero dalla schiavitù di New York. Ingannato da due finti agenti di spettacolo, Solomon verrà rapito e venduto come schiavo. Impossibilitato a dimostrare la sua vera identità sarà costretto per 12 anni a subire le vessazioni del suo padrone Edwin Epps (Michael Fassbender). Solamente grazie al coraggio di Samuel Bass (Brad Pitt), un canadese abolizionista, Solomon riuscirà ad abbracciare la sua famiglia e a spezzare le catene che per ben 12 anni lo hanno costretto a subire abusi inumani.
Che McQueen sia un ottimo regista lo abbiamo già visto nei suoi primi due lavori, Hunger e Shame, film in cui vengono toccate tematiche molto delicate e per nulla banali. In questa nuova pellicola troviamo il tema dello schiavismo negli U. S. A. prima della guerra civile, una macchia indelebile nella storia degli Stati Uniti. 12 anni schiavo riesce a raccontare in maniera precisa e lineare una storia vera, la storia di uomini e donne costretti a subire un trattamento disumano nelle regioni del Sud.
Il film è tratto dall'omonima biografia scritta proprio da Solomon Northup e portata sul grande schermo da un magistrale Steve Mc Queen che dopo Hunger e Shame sforna un altro capolavoro. Il fatto che sia candidato a ben 9 premi Oscar e che abbia già vinto due premi BAFTA per il miglior film e per il miglior attore è emblematico.
12 anni schiavo è un film dal forte impatto visivo, grazie ad una fotografia magistrale e ad una regia sublime che con il suo stile crudo, a tratti documentaristico, riesce a trattare una tematica importante rendendola perfettamente coerente con il libro.
Il perenne contrasto tra la bellezza dei paesaggi e la crudeltà dello schiavista Edwin Epps, interpretato in magistralmente dall'attore feticcio di Mc Queen, Michael Fassbender (il principale rivale di Jared Leto per il premio Oscar come Miglior attore non protagonista), riesce a mettere in risalto la crudeltà dell'essere umano in quei tempi che si faceva portatore di un concetto imperialista del tutto sbagliato, quale quello della 'razza superiore'. McQueen si affida anche a virtuosismi che impreziosiscono la bellezza e la forza di questo film. Il piano sequenza in cui viene frustata Patsey (una bravissima Lupita Nyong'o) è un virtuosismo che riesce a rendere la scena ancora più commovente. Molto si deve anche alla recitazione pressoché perfetta di Chiwetel Ejiofor che interpreta lo sfortunato Solomon Northep come un uomo che non perde la sua dignità di fronte a nulla. Degno di nota è la costante presenza di un colore dominante nei suoi film in ogni scena chiave. Questo film, in poche parole, è perfetto. Il montaggio alternato costellato di numerosi flashback, la fotografia, le scenografie perfettamente ricostruite e la magistrale colonna sonora curata da Hans Zimmer, compositore la cui fama lo precede, rendono 12 anni schiavo uno dei migliori film dell'anno. Personalmente, spero che riesca a vincere tutti e nove i premi Oscar a cui è candidato anche se ritengo sia molto difficile competere con nomi più mainstream come Scorsese e DiCaprio, Ma sicuramente, di questo passo, McQueen diventerà uno dei tanti registi che scriverà la storia del cinema.