A to Z 1x08 - H is for Hostile Takeover
A to Z 1x08 - H is for Hostile Takeover

Recensione A to Z 1×08 – H is for Hostile Takeover


In 'H is for Hostile Takeover' riflette sull'importanza di lasciarci influenzare dalle persone che abbiamo intorno e di lasciarci arricchire dalla loro conoscenza del mondo.
Voto: 7/10

Dove eravamo rimasti: G is for Geronimo

Nel settimo episodio di A to Z avevamo visto i due protagonisti cercare di fare un passo avanti nella loro relazione, scambiandosi le rispettive playlist. In questo modo Andrew scopre il grande sogno di Zelda: quello di diventare cantante. La razionale avvocatessa, infatti, riconosce che uno dei più grandi rimpianti della sua vita è stato quello di non seguire la sua ambizione canora. Così, quando Andrew si imbatte in un pezzo che la sua fidanzata canta divinamente, decide di iscrivere ad un esame al conservatorio. Dopo una lunga diatriba e terrori da esecuzioni, Zelda va a fare il provino, se non altro per provare a se stessa di aver tentato fino in fondo a seguire i suoi sogni. Tutto questo, comunque, permette alla ragazza di capire che se avesse veramente tentato la carriera da cantante, abbandonato la scuola di legge e tutto quello che ne è conseguito, ora sarebbe una persona diversa e, soprattutto, non avrebbe avuto modo di conoscere Andrew, quell'adorabile fidanzato che ora tiene insieme i pezzi della sua vita. Nel frattempo Stephie, per vendicarsi di tutte le bugie che Stu le ha detto quando "stavano insieme", lo convince di avere dei poteri e di essere una veggente. Inizia così per il ragazzo un viaggio impazzito come i giri di una trolla che … be', non ha una meta.

Cosa vedremo: H is for Hostile Takeover

Quando Stu si presenta a casa di Andrew per vedere insieme – come da tradizione – Wall Street il ragazzo viene colpito da un'epifania degna di Henry James. Con sguardo razionale, infatti, Andrew capisce che la maggior parte delle cose che compongono la sua vita sono stati scelti da altri. Le sue azioni, i suoi gusti, le sue scelte sono tutti elementi che derivano dall'intromissione di qualcun altro. Non solo per quel che riguarda i gusti cinematografici, ma anche cose più importanti, come quelle legate al lavoro. Quando, infatti, Zelda spinge il suo ragazzo a mandare una mail a Lydia per rimproverarla della sua corsa al successo a discapito dell'amore, Andrew finisce per essere declassato in ufficio e superato da uno stagista alquanto fastidioso. A questo punto per Andrew comincia una corsa (e il termine non è scelto a casa) alla ricerca di qualcosa che sia veramente ed esclusivamente suo.

Ogni uomo è un'isola

H is for Hostile Takeover sembra per un momento accantonare il discorso sentimentale legato ai progressi relazionali tra Andrew e Zelda e si concentra più su qualcosa di più universale, che tocca chiunque, anche coloro i quali non hanno la fortuna di incontrare una persona adorabile come Andrew. Alla fine dell'episodio, infatti, la voce sempre riconoscibile di Katey Sagal riflette sul fatto che in ognuno di noi esiste la tendenza a lasciarci influenzare da chi abbiamo intorno e da chi frequentiamo con una certa assiduità. A ben pensarci è una cosa che capita a tutti: passando tanto tempo con qualcuno – che sia un fidanzato o un amico – finiamo sempre per assimilare qualcosa. Modi di dire, passatempi e gusti. Questo però non deve essere visto come una limitazione, quanto piuttosto come un arricchimento. Lasciare la mente aperta a quello che altri possono farci scoprire è il modo più efficace per arricchire le nostre conoscenze e, in definitiva, la nostra esperienza di vita. Ecco perchè alla fine ci viene mostrato Andrew che riesce a farsi valare sul posto di lavoro, ottenendo anche una specie di promozione: stare vicino a Zelda lo ha spinto a tirare fuori la sua voce e dar vita alla sua ambizione sotterranea. Il suo terrore di essere stato in qualche modo "ipnotizzato" dai gusti di chi aveva intorno si è trasformato invece nell'occasione per uscire da una bolla protettiva e scoprire tante cose nuovi: comprese le competizioni agonistiche di scalate di gradini.

Cosa ci è piaciuto:

• Andrew che tenta di scalare gradinate e finisce col fiato corto.
• Il monologo finale di Katey Sagal

Cosa non ci è piaciuto:

• Il nuovo superiore di Andrew.
• Stu, versione fangirl di Wall Street, era forse un po' troppo eccessivo anche per i suoi standard.

Valutazione di Erika Pomella: 7 su 10
A to ZA to Z (stagione 1)
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