American Gods 2
American Gods 2

American Gods: le prime impressioni sulla stagione 2


Ha finalmente debuttato la seconda stagione di 'American Gods', tratto dal romanzo omonimo di American Gods. Di seguito vi raccontiamo quello che ne pensiamo dopo aver visto (solo) il primo episodio
Voto: 8/10

Così, dopo un'attesa che si era fatta quasi spasmodica a causa di tutti i teaser rilasciato da Amazon Prime Video e Starz, la seconda stagione di American Gods è disponibile anche in Italia. Abbiamo avuto l'occasione di vedere il primo episodio, messo a disposizione sulla piattaforma Amazon per tutti i clienti del servizio Prime. Ovviamente da un solo episodio non si può evincere quello che sarà il tenore di un'intera stagione, ma probabilmente ci può aiutare a cercare di capirci qualcosa, di muoverci nel labirinto narrativo che sembra richiamare quello presente in questo primo episodio. Ma andiamo con ordine.

Tratto dal bellissimo e immenso romanzo di Neil Gaiman, American Gods si incentra – a voler essere super sintetici – sulla guerra tra i vecchi dei guidati da Odino (Ian McShane), che rappresentano un vecchio modo di intendere la religione e l'adorazione, e i nuovi dei, che passano tutti attraverso le nuove invenzioni, tutto ciò che gli umani hanno creato e che hanno cominciato a venerare. Perché, proprio come si dice nell'interrogativo alla base di American Gods, dal momento che gli dei hanno bisogno di essere amati e idolatrati per esistere, sono nati prima loro o sono nati prima gli uomini, che li hanno resi reali?

Il primo episodio della seconda stagione, dal titolo House on the Rock, ritroviamo i nostri protagonisti dove li avevamo lasciati. Dopo l'attacco deliberato durante i festeggiamenti della Pasqua, Mr Wednesday, Shadow (Ricky Whittle), Mad Sweeney (Pablo Schreiber) e Laura (Emily Browning) sono in macchina, in direzione Wisconsin. Qui, in una grande casa conosciuta proprio come la House on the Rock, avrà luogo una grande riunione tra gli dei. La casa è un'immensa costruzione turistica, piena di strani manufatti e di giostre, costruite da Alex Jordan e diventa lo scenario di una scena in cui Shadow si trova davanti all'immensità del ruolo che è richiesto che ricopra. Mentre la riunione tra gli dei va avanti, Mr. World (Crispin Glover) porta avanti un piano che punta a distruggere la vecchia guardia divina, una volta per tutti.

Abbiamo cercato di scrivere una sintesi quanto più possibile spoiler free per l'episodio che segna il debuto della seconda stagione tanto attesa. La cosa che, comunque, salta subito all'occhio è l'attenzione narrativa che è stata data ad un elemento che anche durante il press tour di American Gods è stato sottolineato. Ossia la fortissima (fortissima, fortissima) chimica tra i personaggi di Mad Sweeney e Laura. Quando ci sono loro due in scena, il leprecauno e la "moglie morta", è davvero difficile distogliere lo sguardo: i due personaggi sono entrambi avvolti in un'aurea negativa, adulteri ed egoisti. Eppure, quando hanno a che fare l'uno con l'altro è come se appianassero i rispettivi difetti o, meglio, se quei difetti trovassero un senso. Allo stesso tempo Mad Sweeney sembra voler mettere Laura davanti alla realtà secondo la quale lo Shadow con cui viaggiano non è più l'uomo che è uscito di prigione, l'uomo che Laura aveva sposato, quello che viveva in funzione della sua mogliettina. E' un uomo nuovo, un uomo che ha uno scopo che è a prescindere dal suo legame con Laura. E in questo primo episodio questa natura a metà di Shadow viene già suggerito: da una parte il suo voler in qualche modo ritrovare la moglie, che è morta tradendolo, e che al tempo stesso è proprio davanti a lui. Ma allo stesso tempo Shadow è completamente irretito da Mr. Wednesday, da questo nuovo ruolo che ricopre e questo lo spinge ad allontanarsi da Laura e dalla vita che lei rappresenta. E tutto questo viene ricordato alla ragazza da un Mad Sweeney che sembra quasi infastidito se non proprio geloso mentre Laura cerca di ritrovare l'ex marito, facendo sussultare di un paio di volte il cuore di uno spettatore che si è lasciato irretire da questa ship nata da chissà dove e che (forse) potrebbe cambiare le carte in gioco mostrate nel romanzo. Ma su questo non diremo di più, per non rischiare di fare troppi spoiler, compresi quelli che possono essere colti da chi non ha letto il romanzo da cui la serie nasce.

Al di là del rapporto tra Mad Sweeney/Laura/Shadow, questo primo episodio di House on the Rock viene promosso anche perché non solo è ben recitato come sempre, ma soprattutto perché svolge la funzione che ogni debutto dovrebbe ricoprire. Da una parte si collega perfettamente alla conclusione della passata stagione e, allo stesso tempo, accompagna lo spettatore nella nuova stagione con un'ottima continuità narrativa. Nonostante nella quasi ora di durata ci siano anche gli spiegoni che sono tanto cari ad American Gods e che passano attraverso spiegazioni visive che paiono uscite direttamente da uno stato allucinatorio, il ritmo dell'episodio è ottimo e non annoia, nemmeno per un momento. Allo stesso tempo il racconto si conclude con una sequenza piena di azione e un plot twist che fa nascere, immediatamente, la curiosità nello spettatore. Perciò, per il momento, American Gods è promosso per il momento.

Valutazione di Erika Pomella: 8 su 10
Impostazioni privacy