Ammonite
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Ammonite, recensione del film con Kate Winslet e Saoirse Ronan


Nell'Inghilterra del 1840, l'incontro fra due donne in apparenza molto diverse tra cui nascerà un'attrazione inaspettata, in un film che mette per la prima volta insieme Kate Winslet e Saoirse Ronan.
Voto: 7/10

Ammonite è ambientato nell'Inghilterra del 1840, dove Mary Anning (Kate Winslet), paleontologa piuttosto rinomata nel settore, vive però in maniera modesta in un paesino sul mare, sulle cui spiagge si reca in cerca di fossili per il suo negozio. Un giorno, una giovane donna di nome Charlotte Murchison (Saoirse Ronan) arriva sul posto al seguito del marito geologo, interessato al lavoro di Mary e che, prima di ripartire per una spedizione attraverso l'Europa, affida proprio a lei l'incarico di prendersi cura e tenere compagnia a sua moglie. Nonostante le iniziali resistenze e diffidenze, tra le due donne inizierà lentamente a svilupparsi un legame profondo e inatteso.

Scritto e diretto dall'inglese Francis Lee (al secondo lungometraggio dopo l'esordio La terra di Dio-God's own country, che raccontava anch'esso una storia d'amore omosessuale), Ammonite prende spunto da persone realmente esistite anche se, nella realtà, non ci sono prove di una relazione tra le due protagoniste. 
Non un classico biopic, dunque, ma un dramma sentimentale incentrato su due figure che ci vengono inizialmente presentate come una agli antipodi dell'altra: la schiva e taciturna Mary, indurita tanto nello spirito quanto nel corpo, e l'eterea Charlotte, composta nei suoi abiti eleganti e le acconciature elaborate, ma fragile e malinconica. 

Il film, già dalla simbolica scena iniziale, illustra la condizione della donna a quell'epoca, e lo fa anche proprio tramite la contrapposizione tra le due protagoniste, due donne in apparenza dai percorsi di vita diametralmente opposti: Mary ha potuto, in parte, seguire le proprie passioni e abilità, e si muove con piglio autonomo e indipendente, poco incline alla diplomazia; Charlotte conduce un'esistenza più convenzionale, dai canoni predefiniti, rispettosa delle apparenze. Entrambe sono però vittime di una società di fondo maschilista, con le limitazioni che costringono la donna a un ruolo marginale (con un accenno anche al tema della maternità, affrontato anche attraverso il personaggio della madre di Mary, interpretata da Gemma Jones). È così dunque che la trama ci mostra come le due protagoniste cerchino qualcuno che sappia amarle così come sono, vedendole e apprezzandole davvero, oltre la superficie.

Lee non sceglie la via del mélo ma predilige piuttosto uno stile scarno, fatto di lunghi silenzi rotti dal rumore del vento e delle onde, una fotografia di tipo quasi pittorico, dai toni freddi, che indugia sugli aspri paesaggi del Dorset, suggestivi ma insidiosi con le loro ripide rocce e le acque gelide, e un'attenzione ai dettagli che dà una consistenza quasi tattile a mobili e suppellettili, alle mani che strofinano, lucidano, tagliano, accarezzano.

Ammonite è quindi un film di eleganza formale, che descrive i rapporti tra i suoi personaggi inserendoli all'interno di un contesto storico e culturale, e il cui fascino sta soprattutto nella contrapposizione, anche attoriale, fra le sue due protagoniste.

Valutazione di Matilde Capozio: 7 su 10
Ammonite – Sopra un’onda del mare
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