Ave, Cesare!
Ave, Cesare!

Ave, Cesare! la recensione


Ave, Cesare il nuovo film commedia de i Fratelli Coen è un generoso omaggio ad un cinema del passato riletto e rivisto attraverso lo stile tipico dei due registi americani.
Voto: 7/10

Ave, Cesare! è la nuova pellicola realizzata da i Fratelli Coen e interpretata, come spesso accade nei loro lavori, da un cast eccezionale. Protagonista è Eddie Mannix (Josh Brolin), una figura tipica della Hollywood anni Cinquanta realmente esistita, colui che si occupa di dover gestire tutti i problemi che nascono all'interno della macchina produttiva. Intorno a lui appaiono vari personaggi, da quelli più importanti interpretati da George Clooney e Alden Ehrenreich, a quelli meno presenti di Tilda Swinton, Channing Tatum, Jonah Hill, Frances McDormand, Ralph Fiennes e Scarlett Johansson, fino a delle vere e proprie comparsate come quella di Christopher Lambert. Il film è stato selezionato per aprire la 66esima edizione del Festival Internazionale del Cinema di Berlino.

Eddie Mannix (Josh Brolin) è chiamato a dover risolvere vari problemi, di qualsiasi natura, che si presentano quasi quotidianamente all'interno di quella macchina produttiva chiamata Hollywood. Così, alternandoli anche a i suoi problemi personali con la moglie, con la fede e con la dipendenza da nicotina, Mannix si trova a fronteggiare primo fra tutti il rapimento, con tanto di richiesta di riscatto, del protagonista (George Clooney) di Ave, Cesare! la grande produzione ambientata nell'antica Roma che l'azienda sta affrontando in quel momento. C'è poi un'attrice (Scarlett Johansson) di spicco incinta ma senza un marito, cosa che avrebbe portato troppo scandalo per la carriera dell'attrice all'epoca; c'è un famoso attore di western (Alden Ehrenreich) che per la prima volta deve uscire dei panni del pistolero di poche parole e affrontare il verbalismo e la staticità del melodramma e così tanti altri problemi per cui Mannix è chiamato a trovare la soluzione migliore.

Con Ave, Cesare! i Coen tornano al filone più scanzonato del loro cinema ma lo fanno sempre con una classe e soprattutto uno stile che li contraddistingue ormai da decenni. Nel raccontare quello che è l'ambiente tipico degli anni Cinquanta di Hollywood, sicuramente estremizzandolo per creare comicità e personaggi surreali e sopra le righe, i Coen centrano perfettamente il loro obiettivo, ovvero mostrare un mondo, situazioni e scene tipiche di un'epoca passata ma che in molti casi sembrano così attuali da poter essere riscontrati anche nel presente, il tutto condito con un amore totale per la settima arte che traspare da ogni singolo fotogramma. Così, al di là del valore dell'opera, al di là di quello che c'è dietro e alla base della pellicola, possiamo ritrovare sullo schermo pezzi di western di una volta, di musical come non ce ne sono più, di peplum o melodrammi di interni, tutto cinema caratteristico di un'epoca lontana ma che rivive brevemente sullo schermo grazie ai Coen che rendono omaggio a quei film risaltandone ed estremizzando quello che agli occhi moderni di oggi può risultare ormai datato o strano ma regalando loro anche un punta di romanticismo nostalgico. 

Ovviamente non manca la satira politica, il problema del maccartismo, il coinvolgimento dei russi e gli sceneggiatori comunisti che si ribellano al sistema. C'è molta carne sul fuoco ma i registi riescono a calibrare bene tutti gli ingredienti e a districarsi con stile attraverso tutti i problemi così come Mannix fa nel film. 

Valutazione di Giorgia Tropiano: 7 su 10
Ave, Cesare!
Impostazioni privacy