Barry Seal, recensione del film con Tom Cruise
Liman dirige un ottimo film, estraendo il massimo dalla mirabolante vita di un personaggio storico mai approfondito e che è stato al servizio prima dei buoni, poi dei cattivi ed infine di tutti e due contemporaneamente.
di redazione / 10.09.2017 Voto: 7/10
La piattaforma Netflix ha avuto la brillante idea di creare una serie come Narcos che ha inevitabilmente riportato in augè il genere filmico biografico. In questo contesto si inserisce il nuovo film di Doug Liman, Barry Seal, un biopic atipico per lo stile e per la modalità del racconto. Con un Tom Cruise che si libera delle bende del pessimo remake de "La Mummia" ed impugna la cloche di un aereo, Liman ci porta nell'ascesa e declino del piccolo impero monetario che si era creato il pilota del cartello di Medellin. Un semplice trasportatore che, partendo dal contrabbando di sigari, si è trovato invischiato in un mondo più grande di lui e del suo ego smisurato.
Tutto è nato da un ambiguo personaggio legato agli ambienti della CIA che, chiudendo un occhio sul traffico truffaldino che Barry portava avanti per arrotondare lo stipendio, nota le sue capacità nel pilotare gli aerei e lo arruola per spiare i ribelli filosovietici delle repubbliche del centro america. Da lì ad essere notati da Escobar ed i gemelli Ochoa, il passo è breve. La vita di Barry cambia in un attimo e mano a mano inizia ad inimicarsi tutte le forze di intelligence governativa esistenti negli USA. E se l'America dichiara guerra, ci si può soltanto arrendere o perire.
Liman dirige un ottimo film, estraendo il massimo dalla mirabolante vita di un personaggio storico mai approfondito e che è stato al servizio prima dei buoni, poi dei cattivi ed infine di tutti e due contemporaneamente. La scelta estetica di voler far sembrare il film come se fosse un pezzo di storia anni '70 è praticamente perfetta, grazie ad una fotografia che rendono patinato tutto il film. Una distorsione vintage che aumenta la veridicità della storia, amplificata dal racconto homemade dello stesso Barry Seals. Telecamera a mano posizionata un po' alla come viene e via di flashback e racconti dettagliati della sua vita direttamente dal primo piano di Tom Cruise che parla direttamente allo spettatore. Il tutto, impreziosito da video di repertorio come il famigerato discorso della First Lady che si concluse con l'altrettanto famoso "scegliete la vita" (i fan di Mark Renton coglieranno subito).
In poche parole, "Barry Seals" è un film dai ritmi ben scanditi ed adrenalinico al punto giusto. Non si risparmia nel racconto della vita dell'omonimo pilota e mette in scena una storia che fa divertire fino al triste epilogo, gestito magistralmente a livello tecnicno con un notevole espediente di montaggio dialettico. Un must per gli amanti del cinema e della storia.