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Come ti spaccio la famiglia

Come ti spaccio la famiglia è una commedia divertente, che sa far ridere, ma la sceneggiatura è piatta e prevedibile. Buona la chimica tra gli interpreti, Jennifer Aniston, Jason Sudeikis, Emma Roberts e Will Poulter.

Il giovane regista Rawson Marshall Thurber – conosciuto ai più per aver diretto Palle al balzo, l'irriverente film con protagonisti Ben Stiller e Vince Vaughn sul gioco del dodgeball – torna al cinema dopo il cortometraggio Manchild del 2008, con un'altra commedia irriverente, politicamente scorrette, al limite dell'escatologico.

Come ti spaccio la famiglia – traduzione fantasiosa del titolo originale We're the Millers – racconta la storia incredibile di David Burke (Jason Sudeikis), uno spacciatore da quattro soldi che si fa derubare dai soldi derivati dalla sua attività di spaccio. Per evitare di rimetterci anche la testa, oltre che il "posto di lavoro", David accetta di trasportare una dote massiccia di marijuana sul confine tra Messico e Stati Uniti d'America. Dal momento che l'operazione è piuttosto delicata, l'uomo decide di mettere su una famiglia inventata, coinvolgendo alcuni dei suoi vicini di casa. Rose (la sempre bella Jennifer Aniston) è la spogliarellista senza il becco di un quattrino e derubata dall'ex fidanzato, che viene scelta come felice consorte; nei panni dei due pargoli, invece, ci sono Casey (Emma Roberts), una ragazzina problematica scappata di casa e Kenny (Will Poulter), un ragazzo ingenuo che soffre ancora dell'abbandono della madre. Sotto il falso nome di Miller, la famigllia si appresta a superare il confine a bordo di un camper. D'altra parte il 4 Luglio è arrivato: e cosa c'è di più piacevole che passare l'Indipendece Day con la propria famiglia? Peccato che su questo gruppo gravi la figura di Brad (Ed Helms), il "capo" che David non deve in nessun modo deludere.

Salutato in patria come un vero e proprio fenomeno della nuova commedia a stelle e strisce, Come ti spaccio la famiglia è un irriverente road movie che, grazie soprattutto alla buona chimica instauratasi tra gli interpreti, riesce a divertire lo spettatore. Il marchio di fabbrica di questo nuovo modo di raccontare l'assurdo è un certo tipo di volgarità che, se in alcuni casi può apparire quanto meno gratuito se non proprio fastidioso (è il caso, ad esempio, del recente Comic Movie), in altri riesce a calibrare bene i propri colpi, cooperando alla riuscita di un film senz'altro sboccato, ma che ha comunque al suo interno una qualche forma di dignità. Come ti spaccio la famiglia riesce a mantenersi in equilibrio sul sottile confine che divide l'ironia e il divertimento dalla più gratuita trivialità. La cosa, comunque, più importante, quando si parla di una commedia è il fatto che riesca, effettivamente, a divertire il proprio pubblico. Come ti spaccio la famiglia ci riesce piuttosto spesso.

Alcune gag, che sembrano essere uscite dal miglior Saturday Night Live, funzionano a meraviglia, trascinando la pellicola attraverso una sceneggiatura alquanto piatta e prevedibile, che si fa forte di facili sentimentalismi e di richiami emotivi quando il discorso rischia di degenerare oltre i limiti della sopportazione. Non c'è niente di nuovo, nessun elemento che possa spingere uno spettatore a fare di questo film quello della vita. Eppure durante la visione, per quell'ora e trenta di diegesi, ci si diverte e si segue abbastanza facilmente la vicenda di David, anche quando rischia di diventare troppo surreale persino per l'ambiente magico del cinema. Non illudetevi però; il fatto che faccia ridere (e anche piuttosto spesso) non vuol dire che il film sia esente da cadute di stile, scene fin troppo artificiose e attimi di quella volgarità gratuita di cui si parlava qualche riga più su.

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