Cursed
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Cursed, recensione della nuova serie Netflix che pesca nel ciclo arturiano


'Cursed' è una serie televisiva Netflix che riscrive il ciclo arturiano e che sicuramente non dispiacerà ad un pubblico giovane, capace di farsi irretire dal viaggio di una giovane guerriera
Voto: 6/10

Il ciclo arturiano è una delle epopee che più è stata sfruttata, sia sul piccolo che sul grande schermo: la storia di crescita e conquista di Re Artù, della lealtà rappresentata dai Cavalieri della Tavola Rotonda e del Re giusto che riuscì a sgominare le tenebre con la forza della spada Exacalibur è un territorio vasto di storie e narrazioni, che puntano sempre a smuovere le emozioni del pubblico. Una nuova versione è Cursed che arriva proprio oggi su Netflix.

Tratto dall'opera firmata da Tom Wheeler e illustrato da Frank Miller, Cursed è una serie composta da dieci episodi che, grazie a Netflix, abbiamo potuto vedere in anteprima. Il racconto è incentrato sul personaggio di Nimue a cui a livello di mito e leggenda viene associata la famosa Dama del Lago, colei che consegnerà la famosa Excalibur a Re Artù. In questa versione Nimue è interpretata da Katherine Langford, che si è fatta conoscere al grande pubblico interpretato l'Hannah Baker di Tredici, così come una delle giovani protagoniste del tenero Tuo, Simon. La ragazza scopre ben presto di avere dei poteri che la allontanano dagli altri abitanti del villaggio in cui vive: Nimue, infatti, fa parte del popolo dei Fey a cui i Paladini Rossi danno la caccia. Quando Nimue perde l'unica persona che l'ha sempre amata, inizia per lei un lungo viaggio: il suo compito, infatti, è quello di consegnare una spada portentosa a Mago Merlino, interpretato dal Gustaf Skarsgard, già visto nei panni di Floki nella serie Vikings. Durante il viaggio, Nimue farà amicizia con un giovane che sembra irretito dai poteri della ragazza, Artù (Devon Terrell).

Ad un primo sguardo Cursed potrebbe essere percepita come la risposta del 2020 ad una serie cult come Merlin, in cui il ciclo arturiano veniva riscritto per rivolgersi con maggiore empatia ad un pubblico teen. Lo stesso pubblico a cui Cursed sembra rivolgersi. Il target di riferimento è abbastanza palese, infatti, e la serie sembra dipanarsi proprio su quel tone of voice che trova nei più giovani l'uditorio perfetto. I dieci episodi che compongono la serie Netflix rappresentano da una parte il viaggio di una ragazza che impara a maneggiare il potere in un mondo che sembra ancora di predominanza maschile, dall'altra è una storia di riscatto e avventura, che segue gli stereotipi del viaggio dell'eroe. La narrazione, dunque, sembra svolgersi soprattutto sul piano dell'azione e dei sentimenti e nonostante la scelta di mettere al centro del racconto una donna forte e coraggiosa nel difendere la propria diversità, i molti altri temi che la serie avrebbe potuto affrontare rimangono a fare da corollario, come elementi di tappezzeria intorno ad un prodotto di intrattenimento che riesce a intrattenere il proprio pubblico, ma a cui manca quel guizzo in più che avrebbe potuto fare davvero la differenza.

Ad esempio si poteva spingere decisamente di più sul discorso del fanatismo religioso, di come una fede cieca e dalla mente chiusa possa portare all'orrore e alla distruzione: e sebbene Cursed non lesini sulla violenza, appare evidente che ogni elemento viene posto soprattutto per far sì che ci sia azione e ritmo. Non che questo sia necessariamente un male: molto spesso i prodotti di intrattenimento hanno il solo scopo di fare quello per cui vengono creati. Intrattenere, appunto. Ma è un peccato notare quanti elementi non sono stati sfruttati all'interno di questa cornice fatta di magia e razzismo.

Valutazione di Erika Pomella: 6 su 10
speciale NetflixCursedCursed (stagione 1)
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