E' cosa buona e giusta, il nuovo spettacolo di Michele La Ginestra al Teatro Sistina
E' cosa buona e giusta, il nuovo spettacolo di Michele La Ginestra al Teatro Sistina

E’ cosa buona e giusta, il nuovo spettacolo di Michele La Ginestra al Teatro Sistina


Michele La Ginestra torna al Sistina con il nuovo spettacolo, 'E' cosa buona e giusta': commedia di due ore in cui si cerca di tirare le somme di un percorso artistico, giocando sulla malinconia del passato e le innovazioni del presente. Il tutto con aria ironica e divertente.
Voto: 8/10

Sarà in scena fino al prossimo 20 Maggio E' cosa buona e giusta, spettacolo che ha debuttato ufficialmente al Teatro Sistina di Roma il 9 Maggio. Lo spettacolo segna il ritorno di Michele La Ginestra nello storico teatro romano, dopo il successo di M'accompagno da me. A fare da trait d'union, stavolta, non sono più i crimini perpetuati da personaggi, discussi davanti a immaginari giudici, ma un vero e proprio percorso umano, una giostra che danza tra passato e presente, tra gli anni ottanta carichi di speranza e il nuovo millennio carico di tecnologia, dove l'asservimento al digitale e al social viene portato all'esacerbazione, con nuove generazioni che (addirittura) non riconscono la funzione o il funzionamento di un citofono.

A spartire il palco con il protagonista, nonché autore dello spettacolo insieme a Adriano Bennicelli, ci sono l'amico storico Andrea Perrozzi, Ilaria Nestovito, Alessandro La Ginestra, Andrea Palma e Alessandro Buccarella. Lo sfondo teatrale è quello di un oratorio, una stanza circoscritta dove Michele, attore consumato e vecchio frequentatore di quella stessa Chiesa, si rapporta a un nugolo di ragazzi. Ne escono fuori allora dei quadri in movimento, delle storie dentro le storie, in una rincorsa spasmodica ad un passato che possa in qualche modo giustificare il presente. I ragazzi raccontano la loro (giovane) vita, gli aneddoti che hanno già cominciato a collezionare; ma è a Michele che tocca il compito più arduo, cercando di definire il percorso che lo ha portato ad essere la persona che è: tra preti con accetti di difficile comprensione, prime teatrali fatte all'ombra dell'oratorio. E poi partite a calcetto, le prime cotte, il primo bacio. L'attesa di attimi che si sono cristallizzati nelle spire del DNA che hanno formato la persona.

Tutto questo viene arricchito dalla presenza costante della musica, quella di accompagnamento e quella dei vecchi successi che ancora riecheggiano nel nostro orecchio. Le note si diffondo per il teatro, con oggetti di scena gonfiabili e scenografie che, pur nella loro semplicità, riescono a modificare se stesse, raccontando esse stesse il trascorrere del tempo e i cambiamenti che ciò ha comportato. Ma a farla da padrone è ancora una volta la mirabolante arte istrionica di Michele La Ginestra, la sua capacità di trasformazione e di racconto. Il suo innato talento per affrontare tematiche di profonda attualità con un'aria scanzonata, profondamente divertente, che in questo caso si diverte a omaggiare elementi della romanità (come ad esempio il c'è solo un capitano della tiforia della curva Sud proposto sopra la citazione da L'attimo fuggente), rendendoli però universali.

E' cosa buona è giusta è, per usare una formula secolare, veramente cosa buona e giusta: uno spettacolo di circa due ore che vi farà divertire, ridere disordinatamente sulle poltrone, canticchiare vecchie hit e domandarvi se è proprio vero quel vecchio monito per cui si stava meglio quando si stava peggio.

Valutazione di Erika Pomella: 8 su 10
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