Eté 85
Eté 85

Estate ’85, il nuovo film di François Ozon alla Festa del Cinema di Roma


'Été 85' è il nuovo film di François Ozon. Tratto dal romanzo 'Danza sulla mia Tomba' di Aidan Chambers, il film racconta l'estate del primo amore, con un omaggio agli ormai immancabili anni '80
Voto: 6/10

A distanza di due anni da Grazie a Dio, François Ozon torna dietro la macchina da presa con un nuovo film, Été 85, opera tratta dallo splendido romanzo di Aidan Chambers dal titolo Danza sulla mia tomba, che racconta poche settimane di una storia d'amore prima dell'arrivo di un evento nefasto che complica tutto e su ogni cosa stende un velo di tristezza.

La trama del film presentato alla quindicesima edizione della Festa del Cinema di Roma ruota intorno ad Alexis (Felix Lefebvre), un ragazzo di 16 anni che si trova smarrito in quel momento terrificante tra l'adolescenza e l'età adulta quando devi provare a capire cosa vuoi fare nella vita. Se suo padre insiste per fargli trovare un lavoro al posto del proseguio negli studi, sua madre (l'Isabelle Nanty de Il Favoloso mondo di Amelie) vuole solo che suo figlio sia felice. Ma Alexis non sa cosa vuole dalla vita, né se è il caso di proseguire la strada della letteratura, come vorrebbe il suo professore (Melvil Poupaud). Tutto viene messo da parte quando Alexis, col periodo di naufragare in mezzo a una tempesta, viene salvato dall'affascinante David (Benjamin Voisin) che lo porta immediatamente a conoscere sua madre (Valeria Bruni Tedeschi) e che diventerà per Alexis l'amico che ha sognato per tutta la vita e non solo…

Dal romanzo britannico da cui ha tratto la sua opera cinematografica, François Ozon ha trattenuto l'approccio nel raccontare l'amore tra due ragazzi: ossia una mancanza di approccio. L'amore di David e Alexis viene raccontato come ogni storia d'amore, senza che ci sia bisogno di giustificazioni, spiegazioni o fastidiose dimostrazioni di progressismo. Volete sapere cosa è accaduto dietro quella porta, dice la voice over di Alex a un certo punto del film, Ma io non ve lo dirò. Una frase che, a ben guardare, racchiude perfettamente questa tendenza a non voler trattare la storia d'amore come un argomento, un qualcosa da dover affrontare. E da questo punto di vista il film di Ozon è molto più sincero e naturale di molti altri prodotti di più ampio respiro intellettuale, come ad esempio La Vie d'Adele, in cui la storia d'amore tra le due protagoniste era vista alla stregua di una corsa ad ostacoli da superare, una dimostrazione di forza che con l'amore, forse, aveva poco a che fare. La discoteca, il cinema, le corse in moto incontro ai meravigliosi tramonti della Normandia: sono scorci di un'estate indimenticabile, quella del primo amore e delle prime volte, quando ognuno si sente un supereroe, un eroe di un romanzo mentre si trova tra le braccia della persona a cui ha dato il suo amore.

Inoltre François Ozon si inserisce perfettamente nella moda attuale di riportare in voga gli anni '80, che sono sempre di più una sorta di manifesto per il desiderio malinconico di un tempo a cui voler appartenere ancora e che invece è stato divorato dal progresso e dall'ineluttabilità del tempo che passa. Ne siamo testimoni in moltissimi altri prodotti: da Strangers Things al recentissimo The Hunting of Bly Manor sembra che gli anni '80 siano diventati il terreno più fertile per ambientare storie di crescita e scoperta. Un decennio che Ozon omaggia nel suo film a partire dalla colonna sonora, che fa largo uso di band come i Depeche Mode, gli Smiths, i The Cure. E anche al cinema degli anni '80, prettamente francese, viene fatto un omaggio con una scena che è quasi un plagio a Il Tempo delle Mele.

Esteticamente, dunque, Été 85 non ha davvero nulla da rimproverarsi, ma quando la storia riempie lo schermo lo spettatore ha come la sensazione di qualcosa che scricchioli, qualcosa che non si adatta perfettamente all'impianto generale. Perché se da una parte c'è questa bella storia d'amore, dall'altra si sente perennemente un qualche ricatto emotivo di fondo, una nota stonata che spinge lo spettatore a storcere il naso e a non entrare mai del tutto e pienamente nella storia raccontata. Il dramma che persiste per tutta la durata del film, le storie raccontate a mezza bocca, l'ossessione per la morte di uno dei protagonisti… tutto appare semplicemente troppo per riuscire ad amalgamarsi in modo piacevole. Lo spettatore si trova così a fare una sorta di indigestioni di buoni sentimenti e di drammi, senza che però nessuno di essi venga effettivamente affrontato al di là della buona realizzazione tecnica. Questo fa sì che Été 85 sia un film godibile (seppur con qualche lungaggine di troppo), che tuttavia rappresenta soprattutto un'occasione mancata.

Valutazione di Erika Pomella: 6 su 10
Estate ’85Festa del Cinema di Roma 2020
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