Game of Thrones 4x03 - Breaker of chains
Game of Thrones 4x03 - Breaker of chains

Recensione Game of Thrones 4×03 – Breaker of chains


'Breaker of Chains' è un episodio molto buono, che mette in scena numerosi intrecci che permetteranno alla storia di avanzare ancora di più. Unica pecca una scena che, con il chiaro intento di disturbare ad ogni costo, finisce con il rovinare - temporaneamente - uno dei personaggi migliori, spingendolo ad agire contro la propria stessa personalità.
Voto: 8/10

Dove eravamo rimasti: The Lion and the Rose

In rete è ancora possibile seguire le tracce delle reazioni alla fine dell'episodio 4×02 di Game of Thrones, quello in cui si festeggiava il Purple Wedding – qui potete vedere un divertente montaggio di alcune reazioni da parte dei fan. Le nozze reali tra Joffrey Baratheon e Margaery Tyrell, la Rosa di alto giardino, i The Lion and the Rose del titolo,  portano ad Approdo del Re feste e colori e chiassosi intrattenimenti. Si passa dalla volontà di Cersei di ignorare il desiderio del figlio di donare gli avanzi del banchetto ai poveri, alla provocazione verso Brienne, che viene messa di fronte ai sentimenti che tutti gli spettatori hanno già visto nascere nei confronti di Jaime Lannister; "Eppure lo ami," le dice, prima di abbandonarla in un silenzio quasi imbarazzato. C'è tempo persino per permettere a Loras e Jaime di litigare per chi dei due voglia/debba/possa sposare la regina. Joffrey, però, ignaro dei movimenti politici che si agitano alle sue spalle insolenti, pensa solo al proprio divertimento. Un divertimento che, nel suo cuore nero, si palesa attraverso due azioni altamente discutibili. Da una parte fa mettere in scena, da parte di un gruppo di nani, la guerra che incombe nei sette regni, soffermandosi soprattutto sulla morte di Robb Stark, davanti agli occhi vitrei di Sansa che è quasi costretta a irrigire ogni muscolo per non mostrare il proprio dolore e il proprio sdegno. Sentimenti, questi, che invece si palesano senza problemi sul volto degli ospiti di Alto Giardino e di Dorne. Dall'altra parte Joffrey si prende gioco di suo zio Tyrion, trasformandolo in un giullare e, poi, in coppiere reale. E sarà proprio dalle mani del Folletto che Joffrey riceverà il calice di vino che ne sancirà la morte. Perchè è questo l'evento più importante di The Lion and the Rose: Joffrey Baratheon, figlio bastardo di Jaime, muore. Abbiamo tutti aspettato questo momento, sin dall'episodio 1×09 Baelor, quando questo re bambino dall'annimo avvelenato condannò a morte Eddard Stark, dando di fatto via alla guerra. E se è vero che la morte di Joffrey è meno dolorosa di quello che ci sarebbe piaciuto vedere, è indubbio che assistere al suo lento soffocamento ha reso vagamente più accettabile il nostro perpetuo lutto. Specie grazie al dolore manifesto sul volto di Cersei. Perccato, però, che la sua sofferenza si riversi contro Tyrion che, stringendo ancora tra le dita la coppia incrimanata, viene accusato dell'omicidio. Nel caos generale, se non altro, Sansa riesce a scappare grazie all'aiuto di Ser Dontos, il cavaliere che aveva salvato dalla morte, facendolo trasformare in un giullare.

Cosa Vedremo: Breaker of Chains

Breaker of Chains è un episodio ricco di piccoli e grandi eventi che concorrono alla costruzione di un quadro ben più ampio. A Nord i Bruti cominciano la loro brutale avanzata contro Castel Black, ultimo baluardo nella difesa dell'occidente. Mentre le truppe di Mance Ryder avanzando portando morte e lasciando ad un bambino spaurito il compito ingrato di avvisare i Guardiani della Notte del pericolo imminente, alla Barriera ci sono altri problemi da affrontare. Sam, per esempio, deve trovare un rifugio per la moglie di Craster che ha salvato dall'annientamento. Consapevole che per lei vivere tra cento uomini che hanno fatto voto di castità dopo carriere da criminali e stupratori non è una scelta saggia, Sam decide di portarla al vicino bordello, dove la ragazza svolgerà le mansioni di una cameriera, senza mai vendere il suo corpo. Nel frattempo, quando il messaggio di guerra arriva a destinazione, Jon Snow capisce che la prima cosa da fare è recarsi dai Guardiani ribelli che vivono a casa di Craster e chiudere le loro bocche. La paura del Bastardo di Ned Stark è che, tramite i ribelli, Mance Ryder possa scoprire che Jon Snow ha mentito. Quando infatti era ancora sotto copertura, Jon aveva detto al Re Oltre la Barriera che i Guardiani a Castel Black erano migliaia. Se Mance dovesse scoprire il bluff, le possibilità di riuscita per i guardiani si ridurrebbero ancora di più. Intanto ad Approdo del Re tutti stanno affrontando le conseguenze della morte di Joffrey. Margaery e sua nonna parlano della posizione che la Rosa di Alto Giardino dovrebbe ricoprire. Non si capisce, infatti, se si possa considerare regina, visto che il matrimonio con Joffrey, sebbene celebrato, non è stato consumato. Sua nonna le risponde con un saggio (e divertentissimo) "Non è il caso di andarlo a domandare ora". Questo perchè tutti sono occupati in altre faccende. Tywin Lannister ha subito cominciato ad educare suo nipote Tommen, che dovrà diventare re. Cersei è occupata a piangere la morte del suo adorato figlio e ad invocare vendetta. Sentimento, questo, che naturalmente si riversa contro Tyrion, rinchiuso in prigione. Qui l'uomo – a cui vietano di incontrare Bronn – riceve la visita del fedele Pod, in una delle scene più commoventi non solo dell'episodio, ma anche di questo debutto di stagione. Veniamo infatti a conoscenza del fatto che il prossimo processo di Tyrion sarà in realtà una farsa, una messinscena volta a condannare, a prescindere, il povero Tyrion. Pod, infatti, confessa al suo padrone di essere stato avvicinato e spinto a mentire ai danni di Tyrion, ricevendo in cambio un cavalierato. La lealtà di Podrick commuove il Folletto tanto quanto commuove lo spettatore, ma in un mondo come quello di Westeros la lealtà, così come la bontà, invece di essere valori da difendere sono fragilità da sfruttare. In questo senso è emblematica la scena che vede protagonisti Arya e il Mastino, sulla strada di Nido dell'Aquila. I due vengono accolti da un pover'uomo e da sua figlia, che offrono loro cibo e riparo. L'occasione permette anche di (ri)affrontare la morte di Robb Stark e il vilipendio compiuto dai Frey, che hanno sputato sull'Ospitalità, valore sacro nei Sette Regni. Peccato che all'alba del giorno dopo il Mastino faccia più o meno la stessa cosa, colpendo e derubando il suo ospite. Alle accuse e al disprezzo di Arya il Mastino risponde quasi con indifferenza. Il mondo è cambiato, e la gente farebbe bene a capirlo il prima possibile. Un altro esempio della mancanza di lealtà è rappresentato dal comportamento di Sansa. Portata da Ser Dontos a bordo di una nave dove ad attenderla c'è Lord Baelish, alias Ditocorto, Sansa quasi non fa un fiato quando il suo "vero" salvatore uccide Ser Dontos.

Jaime e Cersei

Uno degli argomenti che ha fatto più scalpore, per quanto riguarda Breaker of Chainsè stato l'incontro tra Jaime e Cersei nella "cappella" dove è rimasto a riposare Joffrey, prima di intraprendere il suo lungo (e meritatissimo!) viaggio. Come abbiamo avuto modo di vedere negli episodi precedenti, Jaime Lannister sta cercando di riavvicinarsi alla sorella/amante. Cersei, però, alle prese con i suoi giochi di potere e disgustata dalla mano di ferro che il gemello indossa per nascondere la propria menomazione non fa che cacciarlo via. Il dolore per la morte di Joffrey la porta solo a cercare di manipolare il fratello affinché si vendichi del destino toccato al loro figlio – un figlio di cui, a dirla tutta, a Jaime interessa ben poco. Alla fine Jaime accetta, ma quando prova ad avvicinarsi alla donna che ama, Cersei lo allontana di nuovo. Il disgusto sulla faccia di sua sorella, l'ennesimo rifiuto e la tensione repressa, però, portano in superficie un lato nuovo del carattere di Jaime. Così assistiamo allo spettacolo agghiacciante di Jaime che violenta sua sorella. La scena ha fatto discutere a lungo gli appassionati della saga, tanto che anche Martin è voluto intervenire. E questo non tanto perchè lo stupro di un fratello sulla sorella gemella davanti al cadavere di un figlio nato grazie all'incesto racchiude in sé tutto quello che è considerato inaccettabile in una società civilizzata. A dar più fastidio, almeno a chi scrive, è il modo in cui si è deliberatamente deciso di creare una scena ex novo – lo stupro, nei libri, non c'è! – che paga la volontà di disturbare ad ogni costo uno spettatore avulso alle atrocità del mondo di Martin, con la rovina temporanea di uno dei personaggi migliori. All'interno delle Cronache del ghiaccio e del fuoco, infatti, pochi personaggi possono vantare un'evoluzione come quella di Jaime Lannister. Nella prima stagione lo abbiamo conosciuto come l'odioso Sterminatore di Re, un Lannister fatto e finito, che sembrava non avere cuore. Nel corso della serie, però, lo abbiamo visto trasformarsi. La sua è stata una scalata verso il cuore più segreto dello spettatore, un guilty pleasure che ha finito con il convincere più o meno tutti del fatto che Jaime Lannister è un personaggio da amare, pur con tutti i suoi difetti e con il suo pessimo gusto in fatto di donne. Questo atto deliberato di violenza contro le donne, del tutto gratuito, sembra mandare a quel paese il lavoro narrativo costruito finora.

Liberace

Breaker of Chains si conclude con il personaggio a cui il titolo si riferisce. Daenerys nata dalla Tempesta è finalmente arrivata alle porte di Mereen, l'ennesima città che vuole liberare dalla piaga della schiavitù. Davanti ai suoi immensi portoni, però, appare una figura a cavallo che, un attimo dopo, si cala i pantaloni e urina davanti alla Madre dei Draghi, facendo ben capire cosa Mereen pensi di Khaleesi. A questo punto Dany deve scegliere un proprio campione e, alla fine di una piccola lista di Vado io, Daario si fa avanti. Lo scontro tra i due campioni dura il tempo di un battito di ciglia, permettendo a Daario non solo di vincere, ma anche di mettere in mostra la propria arrogante sicurezza, che già gli è valsa l'amore di molte persone che hanno letto i libri. L'arrivo a Mereen e la successiva vittoria contro il campione, permette a Daenerys di fare un lungo discorso. La scena è molto bella perchè, dopo aver fronteggiato la balconata con i reali della città, Daenerys si volta alla sua destra e comincia a parlare con gli schiavi. Un attimo dopo Mereen, con il gusto melodrammatico che tanto piace a Khaleesi, viene attaccata a suon di colpi che lasciano ricadere sulla città una moltitudine di collari spezzati. A quel punto Daenerys si presenta al suo nuovo "pubblico" come la donna capace di liberare gli schiavi di tutto il mondo.

Cosa ci è piaciuto:

• L'incontro e il successivo addio tra Tyrion e Pod.
• Oberyn. La sua frase "Quando si tratta di guerra combatto per Dorne. Ma quando si tratta d'amore non scelgo da che parte stare" è degna del principe di Dorne.
• Questo nuovo Daario ci sta convincendo sempre di più.
• Il discorso finale di Daenerys.

Cosa non ci è piaciuto:

• Lo stupro di Cersei da parte di Jaime.
• La sequenza a Roccia del Drago. Stannis, al momento, è il pretendente al trono più noioso.
• Tutta la storia di Sam poteva essere raccontata più velocemente.

Valutazione di Erika Pomella: 8 su 10
Il Trono di SpadeIl Trono di Spade (stagione 4)
Impostazioni privacy