Game of Thrones 4x04 - The Oathkeeper
Game of Thrones 4x04 - The Oathkeeper

Recensione Game of Thrones 4×04 – The Oathkeeper


Buon episodio che sembra concentrarsi sulla volontà di ridare a Jaime la sua dignità di personaggio positivo, nonostante i suoi difetti ed errori. Scopriamo chi si nasconde dietro l'assassinio di Joffrey e un triangolo d'amicizia maschile aiuta a tenere altissimo il livello sempre ottimo del prodotto.
Voto: 8/10

Dove eravamo rimasti: Breaker of Chains

L'episodio della settimana passata di Game of Thrones, dal Breaker of Chainsera stato un episodio in qualche modo corale, per il suo riuscire ad aggiungere tasselli ad un quadro bellico in continuo mutamento, che poggia i piedi su una linea instabile, dove chiunque può diventare vittima e carnefice al tempo stesso. Da una parte avevamo assistito all'avanzata di Daenerys contro Mereen, la città in cui gli schiavi vengono usati come "segnali stradali" per indicare alla madre dei draghi la via per l'agglomerato dove i Padroni decidono vita e morte dei loro sudditi. Dopo un duello atto a mettere in mostra le qualità e l'innata arroganza di Daario, Khaleesi si rivolgeva agli abietti, agli schiavi, ai condannati, promettendo loro libertà e attaccando la città con barili pieni di collari spezzati. A Nord, nel frattempo, i Bruti cominciavano la loro avanzata contro i Guardiani della notte; 100 uomini a Castel Black che dovevano trovare un modo di tornare al Castello di Craster e mettere a tacere i ribelli per impedirgli di spifferare alle truppe di Mance Ryder della grande inferiorità numerica. Una strategia, questa che, pronosticata da Jon Snow, si scontra con la volontà del capo temporaneo Thorne, che sembra intenzionato a mettere a morte la "sua" gente, pur di dar contro al bastardo di Ned Stark. Ad Approdo del Re, intanto, in molti devono ancora vedersela con le conseguenze della morte di Joffrey. Tommen, che si riscopre prossimo re, segue gli insegnamenti di suo nonno che, nel frattempo, cerca di arruolare Oberyn di Dorne nel gruppo ristretto che giudicherà la colpevolezza di Tyrion. Quest'ultimo, in prigione, scopre, attraverso la testimonianza di Pod, che il suo processo sarà una semplice messa in scena, perchè il suo destino è già stato deciso da persone che corrompono testimini e creano storie quasi surreali per provare la colpevolezza del Folletto. Cersei piange la morte di suoi figlio e chiede a Jaime di vendicarlo; lo Sterminatore di Re, a seguito di un probabile blackout da parte degli sceneggiatori, accetta l'impresa prima di stuprare sua sorella. In questo caos tutti sono comunque alla ricerca di Sansa che, seguito il povero Ser Dontos, viaggia ora verso un luogo sconosciuto insieme a Ditocorto.

Cosa vedremo: The Oathkeeper

The Oathkeeper si apre ai piedi dell'apparentemente inespugnabile Mereen. In una tenda, Missandei sta cercando di insegnare la lingua dell'occidente a Verme Grigio. L'occasione permette ai due di rapportarsi e confrontarsi. Entrambi schiavi liberati, entrambi privati della loro casa, i due hanno però esperienze del tutto diverse. Verme Grigio, infatti, non è stato privato solo del suo diritto di essere libero, ma anche della possibilità di avere una vera identità. L'uomo non ha ricordi antecedenti al suo addestramento tra gli Immacolati e questo tipo di schiavitù sembra sfuggire dalle capacità di comprensione di Missandei. Tra i due comunque scorre una palpabile elettricità, che si spezza quando Daenerys fa irruzione nella tenda e avvisa Verme Grigio che il momento è arrivato. Lo schiavo liberato, allora, insieme ad alcuni suoi uomini, riesce a trovare un pertugio attraverso il quale entrare in città e dare armi agli schiavi che, in pochissimo tempo, conquistano Mereen, invocando il nome di Daenerys. La madre dei draghi, a questo punto, decide di vendicarsi dei padroni, dando ordine che vengano crocefissi come i bambini innocenti che ebbero il compito di indicare a Khaleesi la strada da seguire. "A volte è più saggio rispondere all'ingiustizia con un po' di clemenza" le dice Ser Barristan Selmy, ma Daenerys non accoglie il consiglio. "Io rispondo all'ingiustizia con la giustizia" risponde a muso duro, prima di affacciarsi e contemplare lo spettacolo della vendetta. A Nord, intanto, Ser Thorne, preoccupato che la benevolenza che Jon Snow riscuote tra i Guardiani possa portarlo a perdere la sua posizione di capo alle prossime elezioni, decide di permettere a Jon di raggiungere il castello di Craster e risolvere la questione. "Però non ordinerò a nessuno di venire con te," spiega. "Solo volontari". Jon Snow accetta e un attimo dopo fa un discorso molto bello, in cui spiega che andare contro i ribelli non è solo un atto strategico per aumentare le possibilità di riuscita contro i bruti e il popolo libero, ma soprattutto è l'occasione per vendicare la morte del comandante Mormont. Dopo un attimo di silenzio, alla domanda "Chi viene con me?" alcuni rispondono e la missione si può organizzare. Intanto proprio al Castello di Craster i ribelli vivono nel disordine e nella violenza; il nostro cuore si spezza quando vediamo un bambino venir abbandonato nella neve, come cibo per gli Estranei (quanto ci erano mancati!). E allo stesso modo sentiamo un nodo in fondo allo stomaco quando Spettro, bianco come la neve e dagli occhi inondati del colore del sangue, appare rinchiuso in una gabbia. Poco lontano dall'accamento ci sono anche Bran con Hodor e compagnia bella. Gruppo che, poco dopo, viene fatto prigioniero proprio dai ribelli.

Indovina l'assassino

Mentre ad Approdo del Re Margaery comincia a far amicizia con Tommen, scivolando nella notte per non farsi scoprire da Cersei che potrebbe mettere il proprio figlio contro la futura sposa, in mare aperto Sansa ha l'occasione di confrontarsi con Ditocorto, che appare sempre più viscido. L'uomo confessa alla figlia di Ned Stark che stanno veleggiando verso nido d'Acquila, dove Ditocorto sposerà Lysa, da anni innamorata di lui. Quasi senza essere toccata dall'idea che a breve rivedrà sua zia, Sansa sembra più che mai interessata a capire cosa sia successo a Joffrey e cerca di indovinare il ruolo giocato da Ditocorto. "L'hai ucciso tu," gli dice e quando Ditocorto risponde, con un sorriso colpevole, che lui si trovava nella Valle al momento del misfatto, Sansa capisce di aver indovinato la realtà. Tra i due, allora, inizia una specie di gioco di domande e risponde. Consapevole che suo marito Tyrion è innocente ("Lo so" risponde determinata quando Ditocorto le chiede come fa a saperlo), Sansa cerca di capire chi sia l'alleato con cui Ditocorto ha organizzato il piano. Lord Baelish allora spiega alla ragazzina che la cosa più importante, in guerra, è confondere i propri nemici. Ditocorto, uno dei pochi a non aver moventi per uccidere il re bambino, è il mandante dell'omicidio. Sansa non sembra credere alle sue parole, ed è confusa dall'idea che un uomo possa mettere a rischio la propria vita solo per confondere qualcuno. A questo punto Ditocorto fa un lungo discorso, bello e inquietante al tempo stesso. "Ci sono uomini che rischiano il meno possibile per rimanere in vita" dice. "Io rischio tutto per ottenere quello che voglio". E quando Sansa gli chiede cos'è che vuole, Ditocorto, dopo averle accarezzato un braccio e averla guardata con occhi lascivi, risponde "tutto". E così Sansa scopre di essere stata anche lei complice dell'omicidio, attraverso la collana che le aveva dato Ser Dontos. Più che altro, però, la ragazza scopre che ad Approdo del Re c'è ancora il nemico della corona che ha versato il veleno, ossia la Regina di Spine di Alto Giardino che, a sua nipote Margaery spiega: "Non avrai davvero creduto che ti avrei fatto sposare quell'animale!".

Oathkeeper:

Le scene più belle di Oathkeeper, però, riguardano Jaime Lannister. Forse a causa del vilipendio a cui si è dovuto abbassare nella scorsa puntata o forse semplicemente perchè è uno dei personaggi più completi della saga, Jaime Lannister in questo episodio mostra tantissimo di sè, tornando ad essere quell'uomo complicato ma affascinante che ci aveva sedotto con la pazienza di un ragno. In questo episodio lo vediamo confrontarsi con Bronn, con Tyrion, con Brienne e anche con sua sorella Cersei. Partiamo da quest'ultimo perchè è lo scontro/incontro meno emozionante. Cersei, sempre con un calice di vino tra le mani, chiede al capo delle Guardie Reali – e da qui si evince già la freddezza con cui tratta il fratello/amante/stupratore – di mettere più sentinelle alla porta di Tommen. Tra i due non vola una parola riguardo a quanto accaduto davanti al cadavere di Joffrey. Non si fa parola dello stupro e l'atteggiamento di Cersei è pressoché invariato. La freddezza che rivolge a Jaime è la stessa che avevamo visto adombrarle il volto quando aveva visto la menomazione del fratello. Quindi sembra che l'atto orribile visto in Breaker of Chains l'abbia lasciata quasi indifferente. La regina (?) però coglie l'occasione per dar contro al gemello, rinfacciandogli il giuramento che lo Sterminatore di Re aveva fatto a Lady Stark. "L'ho fatto per tornare da te" spiega e Cersei allora coglie la palla al balzo. "Perciò non ci credevi," controbbatte. "Quindi se adesso ti chiedessi di trovare e uccidere quella piccola puttana traditrice di Sansa tu lo faresti…" Jaime rimane in silenzio il tempo necessario per permettere a sua sorella di cacciarlo. Il dialogo però spinge il bel Lannister a cercare – di nuovo – la complicità di Brienne, in una scena che ci ha fatto battere il cuore. Jaime, infatti, offre la sua spada, quella formata dall'arma di Ned Stark, a Brienne. La donna, però, in un primo momento rifiuta, dicendo di non poter accettare un simile dono. "La userai per difendere la figlia di Ned Stark. Hai giurato di riportare le giovani Stark dalla madre," spiega Jaime, prima di aggiungere: "Lady Stark è morta. Anche Arya, probabilmente. Ma puoi ancora trovare Sansa e portarla al sicuro". Poco dopo Brienne accetta la spade (che chiamerà Oathkeeper, giuramento) la missione e ammette che lo fa per Lady Catelyn e poi, dopo un attimo di silenzio usato per guardare negli occhi di Jaime, specifica "E per te". Il lato tenero di Jaime ( che emerge anche quando offre i servigi di Podrick a Brienne), però, esce fuori soprattutto quando c'è di mezzo suo fratello. All'inizio dell'episodio lo vediamo duellare con Bronn che, con il suo solito modo di fare, lo accusa di non essere ancora andato a trovare suo fratello. Nella scena Bronn richiama alla memoria il giorno in cui si offrì per salvare Tyrion dalla condanna di Lady Stark. "Mi offriì solo quando fu decido che il duello si doveva fare quello stesso giorno," spiega Bronn. "La sua prima scelta eri tu. Ti aveva nominato suo campione perchè sapeva che avresti cavalcato giorno e notte per venire a combattere per lui. Ora combatterai per lui?" Il nobile Jamie Lannister viene messo in riga da un mercenario, ma la sequenza è una delle migliori dell'intero episodio, perchè fa emergere un triangolo di affetto tutto al maschile che non  ha bisogno di nessuna grande dichiarazione. Tre uomini che sono collegati tra loro da lealtà e affetto e richiamano l'un l'altro al proprio dovere con semplici domande che spingono alla riflessione. Ecco allora perchè, nella scena successiva, non ci sorprendiamo affatto di trovare Jaime seduto nella cella del fratello. Tyrion chiede notizie di un mondo esterno che comunque conosce ancora meglio degli altri e profetizza che sua sorella Cersei stia cercando un modo per evitare il processo e uccidere il Folletto. "In effetti me lo ha chiesto" confessa Jaime. E allora Tyrion chiede "che faccio, chiudo gli occhi e mi giro dall'altra parte?". Jaime gli spiega che questo dipende da lui e ne approfitta per chiedergli se sia stato lui ad uccidere Joffrey. "I fratelli Sterminatore di Re, ti piace?" scherza Tyrion prima di tornare serio e guardare suo fratello con un misto di delusione e affetto. "Mi stai davvero chiedendo se ho ucciso tuo figlio?" chiede alla fine, insistendo sull'aggettivo tuo. Jaime, ricambiando lo sguardo, risponde con una domanda: "Mi stai davvero chiedendo se ucciderei mio fratello?" Il rapporo fraterno tra i due, sporcato sempre dalla presenza inquinante di Cersei, esce fuori da queste due domande e si cristallizza in uno dei migliori che abbiamo avuto modo di vedere in tv.

Cosa ci è piaciuto:

• Jamie Lannister è tornato se stesso, dopo l'affronto subito suo malgrado nello scorso episodio.
• Il (lungo) prologo a Mereen.
• La scena con gli estranei

Cosa non ci è piaciuto:

• Che il principe Oberyn non si sia visto
• Vedere Spettro in gabbia

Valutazione di Erika Pomella: 8 su 10
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