Game of thrones 8x02
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Game of thrones 8×02, la recensione


Il secondo episodio dell'ottava e ultima stagione di 'Game of Thrones' sacrifica di nuovo l'azione, in attesa della battaglia che cambierà le carte in gioco; in compenso, però, regala al pubblico un'ora di rapporti umani, sentimenti e commozione.
Voto: 9/10

Il secondo episodio di Game of Thrones sembra voler mantenere il tono introduttivo già intrapreso dalla prima puntata: anche in questo caso l'azione sembra rimanere confinata fuori dal quadro, come una minaccia che avanza pian piano. Sensazione, questa, che viene suggerita già dalla sigla, in cui vediamo la stilizzazione dell'avanzata degli Estranei lasciare l'Ultimo Focolare e muoversi sempre più velocemente verso Grande Inverno.

Ed è Grande Inverno il cuore pulsante di questo secondo episodio, che si concentra ancora una volta sui rapporti umani, sull'intreccio di vite a cui questa serie ci ha abituato. L'episodio è pieno di momenti commoventi, di abbracci improvvisi e sequenze che riempiono gli occhi di lacrime. Scene che ci riconducono all'inizio, agli anni lontani in cui questa guerra finale sembrava ancora decisamente distante. "La nostra guardia ha inizio" dice Ed, ma noi sappiamo che questa, probabilmente, sarà l'ultima guardia a cui assisteremo.

ATTENZIONE: L'articolo, ovviamente, contiene SPOILER, perciò avanzate con la lettura solo se avete visto l'episodio. Altrimenti, come sempre, siate consapevoli che leggete a vostro rischio e pericolo.

IL PROCESSO DI JAMIE

L'arrivo di Jamie Lannister a Grande Inverno, naturalmente, ha messo lo Sterminatore di Re davanti alle responsabilità conseguenti alle sue azioni. Fermo nel mezzo della sale delle udienze di Grande Inverno, davanti a persone che le sue azioni hanno toccato da vicino, Jamie dovrebbe difendersi dalle accuse o, quantomeno, chiedere scusa per gli errori del passato. Invece Jamie non si scusa, con la schiena dritta e lo sguardo fiero annuncia che tutto ciò che ha fatto è stato fatto per proteggere la sua famiglia durante la guerra. Bran, che ascolta il processo, tende a voler sottolineare la stupidità di prendere sciocche decisioni sulla spinta dell'amore: una sentenza, questa, che sulle sue labbra pesa come un macigno, dato che è stato per l'amore che Jamie mostra nei confronti di Cersei che lui è stato gettato giù da una torre, perdendo l'uso delle gambe. D'altra parte, come dirà più avanti, davanti all'Albero Diga, se Jamie non lo avesse gettato nel vuoto, costringendolo a intraprendere un percorso che mai, altrimenti, avrebbe preso in considerazione, lui non sarebbe mai diventato il corvo dei tre occhi. Tornando al processo, Jamie deve subire l'astio di Daenerys che lo ritiene (giustamente) responsabile di suo padre, così come Sansa lo accuse di aver quasi sterminato gli Stark. Il destino di Jamie sembra talmente deciso, che Tyrion è costretto a intervenire, cercando di difenderlo, di sottolineare come il fratello stia dicendo il vero. Ma nessuno oserebbe credere alle sue parole se non fosse per Brienne. La donna interviene a garantire per Jamie e, così facendo, convince Sansa a fidarsi di lui, portandola ad allontanarsi dalla sua posizione che, in un primo momento, l'aveva vista essere d'accordo con Daenerys. Le parole di Jon – che, a dirla tutta, sembra essersi risvegliato da un lungo sonno mentre gli altri partono – permettono a Jamie di rimanere. "Ogni uomo in più può esserci utile".
Il resto dell'episodio Jamie lo passa inseguendo l'ombra di Brienne: lo vediamo guardarla dall'alto, come se fosse irragiungibile. Lo vediamo raggiungerla sul campo di battaglia, comportarsi in modo talmente strano rispetto ai suoi standard che persino Brienne è sorpresa. E più tardi lo vedremo in una delle scene più belle di questo secondo episodio, quando – dopo una schermaglia di gelosia con Thormund – investe Brienne della nomina di Cavaliere dei Sette Regni, realizzando un sogno che la donna insegue da quando combatteva per Renly. Questo secondo episodio conferma ancora una volta – qualora ce ne fosse bisogno – il vero arco narrativo affrontato da Jamie. Come gli dice Tyrion, la sua debolezza è stata quella di non essere mai stato veramente ingannato da Cersei: di averla vista per com'è e di aver scelto comunque di amarla. Ma il Jamie che vediamo in questo secondo episodio dell'ultima stagione, mentre all'orizzonte si prepara la guerra che dovrà decidere il destino di Westeros è un uomo forgiato dai suoi errori, dalle sue scelte, persino da quell'amore tossico che lo ha accecato, che lo ha spinto persino contro il suo stesso modo di pensare, rendendolo un uomo orribile. La grandezza di Jamie non sta nel fatto di essersi redendo, ma di aver trovato il modo di far coesistere i suoi errori con il suo desiderio di migliorarsi. E la sensazione è che questo suo percorso sia stato reso più facile da affrontare grazie alla sua amicizia con Brienne: in questo episodio è lampante. Jamie sembra costantemente alla ricerca di una forma di accettazione di Brienne, come se avesse bisogno del suo assenso per essere sicuro di aver preso la strada giusta. Alla fine dei conti, dunque, il processo a cui si sottomette non è quello baldanzoso di Daenerys, ma quello dello sguardo attento di Brienne.

I DUBBI DI DAENERYS

Il processo a Jamie Lannister, così come la presa di coscienza dell'imbroglio di Cersei che non ha la minima intenzione di affrontare il viaggio verso un Nord che sembra sempre più vicino all'annientamento, hanno messo a dura prova la pazienza di Daenerys. Il primo scatto d'ira – che fa sempre più pensare a una scivolata verso la pazzia che ha caratterizzato buona parte della sua famiglia – è contro Tyrion, di cui comincia a dubitare. Non che non sia comprensibile, dal momento che la raazza è stata abituata a dubitare persino della sua stessa ombra. Tuttavia la sua rabbia appare quanto meno esagerata e di colpo incoerente rispetto alla settimana scorsa, quando ci si lamentava che in mezzo ad una guerra Sansa pensasse al gioco del trono, quando Daenerys non è ossessionata da altro. I suoi dubbi, comunque, sembrano venir dissipati in un primo momento da Jorah Mormont, che consiglia alla regina di cui è innamorato, di avere fiducia in Tyrion, uno dei pochi uomini in grado di imparare dai suoi stessi errori e con una mente sempre molto attenta. Jorah, inoltre, le consiglia anche di andare a parlare con Sansa, nella speranza di appianare le crepe del loro rapporto. E, in un primo momento, le cose sembrano andare bene. Le due ragazze sembrano davvero desiderose di chiarirsi: Sansa chiede scusa per l'accoglienza tutt'altro che calorosa data alla madre dei draghi nel momento del suo arrivo a Grande Inverno, e spiega che la sua paura più grande sia quella di sapere che suo fratello, innamorato della Khaleesi, possa venirne manipolato. Daenerys, allora, fa notare a Sansa che la propria ossessione per il trono di spade è stata accantonata nel momento in cui Jon è entrato nella sua vita, spingendola ad affrontare una guerra al Nord. Nel mezzo di questo discorso Daenerys fa capire di amare Jon e lo paragona all'unico altro amore della sua vita, Drogo (che noi speriamo di veder almeno menzionato in risposta alla profezia che Daenerys aveva dovuto affrontare nella prima stagione). Ma quando Sansa chiede cosa accadrà dopo la fine della guerra agli Estranei, Dany non sa dire altro che salirà sul trono. E quando Sansa le chiede cosa ne sarà del Nord, che ha promesso di non piegarsi più davanti a nessuno, Daenerys si tirà indietro, quasi con astio, come se vedesse in Sansa una nemica da dover abbattere immediatamente. Proposito che non si può avverare perché le due donne vengono chiamate: l'arrivo di Theon ha messo una parentesi allo scontro tra le due donne. Theon si inchina alla regina, ma quando gli viene chiesto perché non sia con sua sorella Yara e sia tornato a Grande Inverno, gli occhi del Greyjoy vanno immediatamente all'erede della casata Stark. Theon annuncia di voler combattere per Grande Inverno, "se vorrai permettermelo, Lady Sansa". In questo modo Theon, che pure ha seguito il cerimoniale adatto a riconoscere la corona di Dany, dimostra di dare molto più valore alle parole di Sansa. Quest'ultima, commossa dal ritorno di Theon (che, non dimentichiamolo, l'ha aiutata a scappare da Ramsay Bolton), si muove velocemente e abbraccia Theon, che spalanca gli occhi nel trovarsi le braccia dell'amica di infanzia (solo amica?) che gli si chiudono attorno, con perdono e riconoscenza. Tuttavia i problemi per Daenerys non si riducono a questo: dopo aver notato il modo in cui Jon continua a schivarla, la ragazza decide di affrontarlo e lo fa nella cripta di Grande Inverno. Qui i due parlano di Lyanna Stark e mentre Dany si chiede come fosse possibile che un uomo buono come suo fratello Rhaegar abbia potuto stuprare una Stark, Jon le dice la verità, svelando finalmente la sua vera identità. A questo punto Daenerys dimostra quali sono le sue vere priorità: invece di preoccuparsi del fatto che Jon sia suo nipote, l'unica vera preoccupazione della ragazza è il fatto che Jon sia, senza ombra di dubbio, il degno erede al trono che lei tanto brama.

L'ULTIMA NOTTE DI ARYA

Mentre all'orizzonte si preannuncia l'avanzata dei morti, Arya si appresta a vivere quella che, di fatto, potrebbe essere la sua ultima notte. In un primo momento si mette a parlare con il Mastino, confermando il loro rapporto d'amicizia, fatto di alti e bassi. Uno di quei rapporti che si cela dietro un astio che non ha più motivo di esistere solo per nascondere un affetto che potrebbe essere preso per una debolezza. Ma quando Arya chiede, quasi ridendo, al Mastino quale sia stata l'ultima volta che abbia combattuto per qualcuno che non fosse se stesso, il Mastino risponde: "Ho combattuto per te", ed è impossibile a quel punto resistere. Ma Arya non ha intenzione di passare la sua potenziale ultima notte con due vecchi ubriaconi. La ragazza, allora, si trova nella fucina con Gendry, dopo aver scoperto che il ragazzo è il figlio illeggittimo di Robert Baratheon. Arya chiede a Gendry perché Melisandre fosse tanto interessata a lui e quando viene a sapere dell'incantesimo del sangue, la piccola Stark si concentra più sulla possibilità che il ragazzo sia effettivamente stato con Melisandre. Gendry è imbarazzato dalla piega presa dalla conversazione, ma risponde all'interrogatorio di Arya finché questa non arriva a pronunciare la frase che deciderà le successive ore. "Voglio sapere cosa si prova," ammette Arya, che ha forse imparato ad addomesticare la morte, ma non conosce ancora il sapore dell'amore. I due, allora, finalmente si baciano, liberandosi dai vestiti e lasciandosi sopraffare dalla passione. Il finalmente di questa frase è dettato soprattutto dall'attesa sopportata da chi scrive che aspetta questo momento dalla prima volta che Ned Stark, nei libri di George Martin, andava alla ricerca del figlio illeggittimo di Robert. Dopo l'amplesso, comunque, vediamo Gendry addormentato e Arya con gli occhi spalancati, come in attesa, e solo lo spettro di un sorriso suggerito sulle labbra. A voler essere romantici si potrebbe pensare che Arya, dopo aver imparato a non avere più paura della morte, abbia finalmente trovato un motivo per cui accettare e abbracciare la vita, che non sia solo una lista di nome da cancellare con la lama della vendetta.

COSA CI E' PIACIUTO:

• La scena in cui Brienne viene insignita del titolo di Cavaliere dei Sette Regni dalle mani di Jamie.
• Thormund che, con arroganza, racconta come abbia fatto a diventare così grande e forte, solo per farsi bello davanti a Brienne e Jamie, di cui è visibilmente geloso. Fanservice puro, ma almeno è divertente.
• Arya e Gendry. Arya e Gendry che scherzano. Arya e Gendry che filtrano. Arya e Gendry che si baciano.
• L'abbraccio commosso tra Theon e Sansa
• La maturità di Jorah Mormont
• Vedere Jon, Ed e Sam che sembrano rivivere il loro primo giorno sulla Barriera
• Bran che, alla domanda di Jamie su cosa ci sarà dopo, risponde: "Siamo sicuri che ci sarà un dopo?" Brividi.
• La scena in cui una bambina vuole combattere per onorare la memoria dei fratelli soldati caduti in guerra.

COSA NON CI E' PIACIUTO

• L'Inutilità di Jon Snow in questo episodio è quasi da record: a parte rivelare la verità a Daenerys alla fine dell'episodio, il suo apporto è davvero ridotto all'osso.
• Ancora poca azione.
• Daenerys contrinua a contraddirsi tra una puntata e l'altra: o gli autori vogliono suggerire una sua possibile follia, resa sempre più palese dalla sua corsa al trono, o cominciano ad essere dell'incoerenze nella costruzione del personaggio.
• La scena tra Verme Grigio e Missandei: non proprio utile, se non a prepararci all'alta possibilità che l'Immacolato non torni dalla guerra.

Valutazione di Erika Pomella: 9 su 10
Il Trono di SpadeIl Trono di Spade (stagione 8)
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