Herself-La Vita che Verrà
Herself-La Vita che Verrà

Herself-La Vita che Verrà, alla Festa Del Cinema di Roma arriva il nuovo film della regista di Mamma Mia!


Alla Festa del Cinema di Roma è arrivato Herself - La Vita che Verrà: dalla regista di Mamma Mia! una storia di violenza e di rinascita
Voto: 7/10

Al penultimo giorno della Festa del Cinema di Roma arriva Herself – La Vita che Verrà, nuovo lungometraggio firmato da Phyllida Lloyd, la regista conosciuta soprattutto per essere stata dietro la macchina da presa per Mamma mia!, il musical che vedeva come protagonista una sempre splendida Meryl Streep. Per il suo nuovo lavoro la regista si sposta in Irlanda, a Dublino, per raccontare una storia di abusi e rinascita.

Sandra (Clare Dunne) ha due figlie che ama immensamente e con le quali passa il tempo giocando e cantando a squarciagola Chandelier di Sia. Ma sotto i giochi e le canzoni, Sandra ha paura, è spaventata al punto da aver inventato per la figlia maggiore un nome in codice da usare in caso di pericolo. Ed ecco che il pericolo si presenta sottoforma di calci, pugni e capelli strappati. Sì, perché Sandra è incastrata in un matrimonio fatto di violenza e l'ultima goccia l'ha spinta a scappare e a lasciare suo marito (Ian Lloyd Anderson). Per lei e per le sue figlie comincia allora una vita grigia in una camera d'albergo in attesa di avere un sussidio e un alloggio: questo finché Sandra non decide di prendere in mano la sua vita e costruirsi da sé la sua casa. Un sogno reso possibile dall'aiuto di una vecchia amica e di un costruttore dal cuore tenero (Conleth Hill, il Lord Varys di Game of Thrones).

Herself – La Vita che Verrà è un film dolce e solido che racconta il mondo di una donna abbandonata a se stessa, sulle cui spalle grava la recente perdita della madre e, presumibilmente, dell'ultima alleata che avrebbe potuto avere in un mondo che sembra essere stato creato solo per portarle sofferenza. Phillida Lloyd racconta di una donna che porta i segni dell'aver subito abusi domestici. Non tanto i (gravissimi) segni fisici, quanto quelli psicologici: i tremori, la paura e gli incubi che accompagnano ogni giorno di Sandra, che a volte le rendono difficile per non dire impossibile affrontare l'ennesima sfida, l'ennesimo ostacolo, lo stesso uomo bianco che la tratta malissimo semplicemente perchè è una donna.

E a ben guardare Herself – La Vita che Verrà è anche un film che riflette non tanto sulla posizione delle donne in generale, quanto su quella di coloro che hanno subito violenza. È un film dedicato a loro, allo sforzo che devono fare ogni giorno non tanto (o non solo) per andare avanti, ma anche per accettare di denunciare la verità, pur consapevoli che il mondo sarà sempre disposto a voltar loro le spalle, a fingere di non sentire. In questo senso c'è una scena molto dura nel film, riguardo questo argomento. A Sandra viene chiesto perché non abbia lasciato prima suo marito, se stava tanto male: come a voler dire che l'errore era stato il suo, che la colpa era la sua. Un modus operandi che purtroppo trova ancora una larga appartenenza alla realtà. Ed è a quel punto che la donna esplode e dice qualcosa come: "Mi chiedete perché non me ne sono andata prima. Ma non avete mai chiesto perché lui non si è fermato". Un attacco e insieme una denuncia efficace su un certo modo di percepire e anche comunicare i soprusi, le violenze e gli attacchi: non denigrando la vittima o cercando un motivo per cui lo è diventata, ma denunciando il colpevole, mettendolo di fronte alle proprie colpe.

Valutazione di Erika Pomella: 7 su 10
La vita che verràFesta del Cinema di Roma 2020
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