I tre moschettieri - D'Artagnan
I tre moschettieri - D'Artagnan

I tre moschettieri – D’Artagnan, recensione del film


I tre moschettieri - D'Artagnan è la prima parte di un dittico che vedrà la sua conclusione a dicembre con Milady protagonista. Questa prima parte è ben realizzata, equilibrata e con un cast spettacolare e molto azzeccato.
Voto: 7/10

I tre moschettieri – D'Artagnan, pellicola francese che porta sul grande schermo una nuova riproposizione de I tre moschettieri di Alexandre Dumas, sarà diviso in due parti: D'Artagnan (in uscita i 6 aprile in Italia) e Milady (girato insieme al primo capito che uscirà a dicembre in Francia). Il film è diretto da Martin Bourboulon e vanta un cast di grandi nomi: François Civil nel ruolo del protagonista D'Artagnan, Vincent Cassel, Romain Duris e Pio Marmaï nei ruoli rispettivamente di Athos, Aramis e Porthos, Eva Green nel ruolo di Milady ed infine Louis Garrel e Vicky Krieps nei ruoli di re Luigi XII e sua moglie Anna d'Austria.

D'Artagnan, un giovane di belle speranze originario della Guascogna, giunge a Parigi dopo aver rischiato la morte nel tentativo di salvare una ragazza da una aggressione. Arrivato nella capitale francese si reca al quartier generale dell'esercito reale, per poter diventare un moschettiere del Re. Qui fa il suo primo incontro con Athos, Porthos e Aramis, i tre moschettieri più fedeli e famosi a corte, e dopo un inizio bellicoso e difficile, diventa loro amico e i quattro si alleano per cercare di sventare i complotti del Cardinale Richelieu (Eric Ruf) ai danni della corona. A Parigi conosce anche Costance (Lyna Khoudri), la consigliera più fidata della Regina, della quale si innamora perdutamente e Milady, che diventerà una nemica difficile da affrontare.

I tre moschettieri è uno dei classici più famosi della letteratura francese e di trasposizioni per il grande schermo o per la televisione ne hanno fatte tante e di tutti i tipi, probabilmente non avevamo bisogno di una ennesima versione ma c'è da dire che è una storia talmente avvincente ed appassionante che quando poi ti ritrovi davanti la pellicola ti rendi conto che ne avevi comunque bisogno perché è sempre bello rivivere quei personaggi e quelle avventure anche se sono ormai fin troppo famose e conosciute. Martin Bourboulon ci regala una versione un po' più moderna della storia, senza però stravolgere troppo la narrazione. Nel film sono stati investiti 70 milioni e si vede che sono stati sfruttati al meglio grazie alla scenografia, ai combattimenti, alla scelta del cast, tutto funziona alla perfezione.

Il cast è senza dubbio uno dei punti di forza maggiori della pellicola, quasi tutti i personaggi sono portati sul grande schermo alla perfezione, su tutti il D'Artagnan di François Civil, la Milady di Eva Green, ma soprattutto l'Athos di Vincent Cassel che mostra alla perfezione il conflitto interiore e le ferite emotive di un uomo che vive con un senso di colpa talmente grande da influenzare la sua intera vita. Questo non vuol dire che questa versione de I tre moschettieri sia perfetta, anzi ha sicuramente dei difetti ma riesce nell'intento di portare sul grande schermo una storia antica rendendola però più attuale e fruibile anche per le nuove generazioni, restando comunque fedele all'epoca che racconta, senza cadere in una rivisitazione troppo moderna. E' un film che vive di equilibri, anche nell'ironia e nelle scene più divertenti che però non sono mai sboccate o esagerate ma rimangono fedeli al ruolo che devono avere, ovvero quello di stemperare la tensione o la verbosità che a volte prende il sopravvento. Aspettiamo di vedere la seconda parte su Milady e non vediamo l'ora di scoprire cosa ci aspetta. 

Valutazione di Giorgia Tropiano: 7 su 10
I tre moschettieri – D’Artagnan
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