Incompresa
Incompresa

Incompresa, la recensione


'Incompresa', presentato al Festival di Cannes, è il terzo film da regista di Asia Argento, i cui buoni intenti nel rappresentare la giovane protagonista Aria si perdono nella rappresentazione di un mondo adulto falso, artificiale e fastidioso.
Voto: 5/10

Aria (Giulia Salerno) ha nove anni, una sensibilità spiccata e una solitudine che la soverchia e le rende difficile capire il mondo che la circonda. Suo padre (Gabriel Garko) è un attore egocentrico, schiavo delle superstizioni e facile all'ira. Sua madre (Charlotte Gainsbourg) è invece una pianista senza spina dorsale, volubile e debole, piena di bizzarrie ed eccentricità. A completare il quadro ci sono le sorellastre: da una parte Donatina (Anna Lou Castoldi, figlia di Asia Argento Morgan Castoldi), figlia di primo letto della madre; dall'altra Lucrezia, figlia di una relazione precedente di suo padre. Quando i genitori finalmente decidono a separarsi – dopo giorni pieni di insulti e violenze – Aria viene rimbalzata da una casa all'altra, come un fardello troppo fastidioso a cui badare. Presa in giro dalle sorellastre e totalmente ignorata da chi l'ha messa al mondo, Aria cercherà rifugio nell'amicizia con un gatto randagio che battezza Dac, all'amicizia con Angelica e alle parole, in cui riversa tutti i suoi pensieri, le sue riflessioni e, in ultima analisi, anche le sue peggiori umiliazioni.

Incompresa è il terzo film da regista di Asia Argento, ed è stato presentato in anteprima nella sezione Un Certain Regard del festival di Cannes appena conclusosi. Si tratta di una pellicola fortemente sbilanciata, a tratti esagerata, che da una parte cerca di mettere in mostra un certo tono autobiografico, in cui la regista cerca di immedesimarsi nella sua protagonista, ma dall'altra fa emergere tutta un'artificialità quasi pretenziosa, che impoverisce il film, rendendo alla stregua di un prodotto dilettantistisco.

Sebbene la protagonista Giulia Salerno sia molto verosimile nei panni di Aria, riuscendo quasi alla perfezione a tratteggiare il ritratto di una bambina sensibile che si nasconde dietro lo scudo delle parole che mettere per iscritto e che usa quasi come esorcismo, il resto del cast lascia molto a desiderare. Nel mondo dell'infanzia Asia Argento si mostra sufficientemente capace nel descrivere un mondo ancora immerso nella confusione del divenire: i suoi bambini/adolescenti sono tutti personaggi che devono vedersela con l'ombra del futuro che grava sulle loro gracili spalle. Dove il film si perde completamente è nel mondo degli adulti, specialmente per quel che riguarda il ritratto dei genitori. Urlatori, teatrali, fin troppo melodrammatici, i personaggi interpretati (male) da Gabriel Garko e Charlotte Gainsbourg sono fin troppo macchiettistici e vuoti, pieni di una falsità narrativa che non è accettabile in ambito cinematografico. In questa descrizione dell'età matura – che sembra un vero e proprio girone infernale di esagerazioni – a perdersi è proprio l'intento principale del film. Si perde, infatti, la sensibilità di Aria, il suo sguardo curioso e sofferente sul mondo che lo circonda. L'incompresa del titolo diventa allora solo un punto sfocato in mezzo ad un mare di vuoto cosmico.

Valutazione di Erika Pomella: 5 su 10
IncompresaFestival di Cannes 2014
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