L'amour flou
L'amour flou

L’amour flou, recensione della commedia francese con Romane Bohringer


Cosa resta oltre la delusione e le litigate quando non si è più innamorati? E' possibile separarsi e rifarsi una vita pur restando insieme? Romane e Philippe si stanno separando per davvero e hanno deciso di farne un film, il loro film: 'L'Amour Flou', piacevole e ricco di humor francese.
Voto: 8/10

E' possibile separarsi restando amici? E' questa la domanda che fa da fil rouge al delizioso lungometraggio francese "L'Amour Flou" voluto, scritto, girato e interpretato da Romane Bohringer e dal suo ex marito Philippe Rebbot, in uscita nelle sale italiane il 29 agosto.

Nella realtà come nel film, Romane e Philippe non sono più innamorati e decidono, quindi, di separarsi dopo dieci anni di vita in comune, due figli e un cane. La quotidianità ha "ucciso" l'amore tra i due, ma non il loro volersi bene e il loro voler restare uniti. Si tratta di un amore "flou", poco chiaro, appunto.

Ma come fare a non far esplodere tutta la famiglia e a rendere meno brutale la separazione dei due ex coniugi? L'idea strepitosa è venuta in mente a un costruttore immobiliare che stava progettando un palazzo innovativo a Montreuil e ha proposto ai due ex coniugi di abitare in due appartamenti distinti ma comunicanti tra loro attraverso la stanza dei bambini. L'appetibile trasloco, tanto singolare quanto stimolante, è stata la scintilla per Romane per trascinare tutta la famiglia in questa originale avventura anche cinematografica. Romane, Philippe, i bambini e il resto della famiglia, si sono così ritrovati alle prese con la nuova casa/set e tutti i vari, tipici inconvenienti annessi e a farne contemporaneamente un film. Non si tratta, infatti, di un documentario, in quanto una stesura di sceneggiatura c'è; in "L'Amour Flou" ognuno interpreta il ruolo di se stesso ed è libero di ampliare le battute o di crearne di nuove. Pertanto, realtà e finzione sono andati di pari passo e hanno dato vita a qualcosa di unico, un esperimento sentimentale interessante e curioso, che è riuscito a rendere la separazione una cosa divertente, che può essere vissuta con leggerezza, senza particolari traumi per nessuno e senza risentimento alcuno.

Romane e Philippe interpretano proprio se stessi; lei: energica, agguerrita e determinata a trovare e a sperimentare nuovi amori che le facciano battere nuovamente il cuore; lui, Philippe, buffo Peter Pan e playboy incallito che ama i suoi figli sopra ogni cosa. Poi ci sono i genitori e gli amici dei due attori, piuttosto titubanti della trovata coniugale, proprio come nella realtà. Le scene del film, per la maggior parte, prendono spunto da situazioni reali, come i risvegli, le colazioni, gli scatoloni tipici del trasloco, la filma dal notaio, le problematiche scolastiche dei figli, e perfino un matrimonio vero e proprio. -Certo, tra essere e recitare quello che sei c'e' una bella differenza – ci tiene a precisare Romane che, assieme a Philippe, spera che tanta gente si possa riconoscere nella loro storia o che gli sia da spunto.

La loro coppia è esplosa, ma non la famiglia che hanno creato; non ci si ama più come marito e moglie, ma ci si può rispettare come persona e genitore per la serenità dei figli e di loro stessi. Si deve sperimentare con l'amore, inventare; al contrario di ciò che impongono i dettami della società. Si può rendere un divorzio meno brutale, sdrammatizzarlo e addirittura farlo diventare una cosa allegra. Non ci credete? Parola di Romane e Philippe.

Valutazione di Marica Miozzi: 8 su 10
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