La Passion de Dodin Bouffant, la recensione del film con Juliette Binoche
Alla festa del cinema di Roma è stato presentato il film 'La passion de Dodin Bouffant': la recensione di questo film molto ricco dal punto di vista della scenografia e dei costumi ma con una trama ridotta all'osso.
di Erika Pomella / 24.10.2023 Voto: 7/10
Dopo essere stato presentato in anteprima mondiale allo scorso Festival di Cannes, alla diciottesima edizione della Festa del Cinema di Roma arriva il film francese La passion de Dodin Bouffant, pellicola liberamente ispirata al romanzo La vie et la passion de Dodin Bouffant.
Dodin Bouffant (Benoit Magimel) è uno chef di successo, che viene considerato “Il Napoleone della gastronomia”. Il suo palato, la sua capacità culinaria così come la sua capacità di inventare nuovi piatti lo hanno reso una vera e propria celebrità. Ma Bouffant sa che la sua arte sarebbe decisamente più povera se non fosse per Eugenie (Juliette Binochet), sua assistente e donna da lui amata, che finora ha sempre rifuggito qualsiasi proposta di matrimonio. Eugenie è una donna che vive con la cucina un rapporto quasi simbiotico, che comprende la natura dei suoi ingredienti toccandoli, e che vuole essere ricordata come chef più che come moglie di un cuoco famoso. Tuttavia, Dodin non è affatto aperto alla possibilità di arrendersi e mentre la sua cucina continua a sfornare prelibatezze, il suo cuore continua a inseguire Eugenie, anche quando la donna mostra alcuni segni di cedimento.
La trama di La passion de Dodin Bouffant è ridotta all’osso. La pellicola diretta da Tràn Anh Hùng non è una pellicola che racconta molto o che si affida troppo al mero concetto di azione. Non è un lungometraggio basato sul susseguirsi di eventi, colpi di scena o svolte improvvise. Al contrario, è come un lento e pantagruelico pasto fatto in compagnia, che si protrae per ore mentre il sole cala oltre l’orizzonte. La passion de Dodin Bouffant è un film di sensazione e ambientazione – non a caso a Cannes il film ha vinto per la miglior messa in scena -, un film che deve restituire allo spettatore la sensazione di una cucina dove si creano piatti e sentimenti, dove si cucina insieme e, insieme, si affronta una quotidianità che non deve essere necessariamente piena di “cose da fare”.
Opulento e lento, La passion de Dodin Bouffant non è un film per tutti e anzi non piacerà al palato – perdonateci il gioco di parole – di molti spettatori, proprio per la ridondanza dei gesti, dei piatti, dei dialoghi. Eppure il film ha in sé una sua innata eleganza e probabilmente piacerà molto a quegli spettatori che sono soliti emozionarsi davanti a un bel piatto in una qualche edizione di Masterchef o di un paritario programma televisivo incentrato sulla gastronomia. Non è un film indimenticabile e forse non lascia molto altro rispetto al desiderio di essere capaci di prendere degli ingredienti e trasformarli in arte. Ma per una visione, La passion de Dodin Bouffant rappresenta una pellicola interessante, a tratti commovente, che è molto ricca dal punto di vista della scenografia e dei costumi.