Libere Disobbedienti Innamorate
Libere Disobbedienti Innamorate

Recensione Libere disobbedienti innamorate -In Between


La posta in palio è alta: la Libertà e il Riscatto di tre Donne, Arabe. Tre storie coraggiose e forti, raccontate da una donna, anche lei araba, con le idee molto chiare. Viva le donne! Per chi vuole andare oltre i soliti luoghi comuni, un gran bel film che non vi deluderà; anzi, vi stupirà e arricchirà.
Voto: 8/10

Libere, disobbedienti e innamorate è la soprendente opera prima della promettente regista Maysaloun Hamud che racconta le storie di tre giovani donne arabe che vivono in una Tel Aviv apparentemente moderna e al passo con tempi, ma, in realtà, ancora profondamente ancorata a pregiudizi, tradizioni arcaiche e mentalità maschilista contro cui le tre ragazze si scontrano continuamente per portare avanti la loro personale emancipazione femminile.

Laila, Salma e la terza coinquilina, ultima arrivata in casa in ordine di tempo, Nour, condividono non solo lo stesso appartamento, ma anche esperienze di vita, e con esse amore, divertimento, delusioni e difficoltà incluse. La prima inquilina è Laila (Mouna Hawa) forte ed emancipata avvocatessa in carriera, che non ha alcuna intenzione di scendere a patti con l'uomo di cui è innamorata, che la vorrebbe cambiare in nome di una mentalità arcaica e retrograda, in cui perfino una sigaretta fumata da una donna può causare un serio problema alla cosiddetta rispettabilità femminile; la seconda è Selma (Sana Jammelieh), giovane ribelle e anticonformista che desidera vivere liberamente la sua identità omosessuale, ma che si ritrova a dover fare i conti con una famiglia rigida e ottusa che la vorrebbe dare in moglie a un buon partito; infine, la terza inquilina è la timida e riservata Nour (Shaden Kanboura), promessa sposa di un uomo-padrone, che non ama e che la vorrebbe relegare in casa ad occuparsi di cibo e figli, e che le infligge la peggiore delle violenze che una donna possa subire.

Apparentemente così diverse queste tre storie, eppure così simili: dinanzi a una prospettiva sicura di infelicità e sottomissione femminile, le tre ragazze sono pronte a pagare un prezzo molto alto pur di raggiungere e avere la libertà di essere loro stesse, senza compromessi.

Questo bel film, fresco e importante, vuole essere ed è un esempio positivo per la società tutta, senza distinzioni di nazionalità, religioni, culture e/o tradizioni. Trionfa l'amicizia, l'unione e la solidarietà tra donne, il desiderio di emancipazione e rivalsa femminile. Finalmente un film che mostra donne arabe forti, decise e coraggiose, che preferiscono vivere uno stato di solitudine momentanea, piuttosto che cedere alla predominanza maschilista ancora molto radicata nel mondo arabo. Finalmente quindi, oltre alla denuncia, assistiamo anche e soprattutto alla ribellione delle donne, che riescono a riscattarsi, a emanciparsi e ad avere la meglio su una societa che le vorrebbe sottomesse e sotto scacco dell'uomo, in primis.

Film necessario e una giovane regista coraggiosa che batte un sentiero ancora troppo poco conosciuto, tratta tematiche che sono ancora tabù e dà voce alle donne. E le donne (e non solo), ringraziano a gran voce. Ringraziamo anche noi occidentali, che non ci accontentiamo di conoscere il mondo arabo attraverso algide informazioni dei notiziari, ma ci arricchiamo con gioellini del genere, che sono valorizzati anche dalla forza della musica scelta, che apporta il giusto accompagnamento alle immagini, e da una meravigliosa cornice fotografica, che pullula di colori come la metropoli israeliana, altrettanto curata negli interni e perfettamente adattata al sentire delle ragazze. Da vedere insomma.

Valutazione di Marica Miozzi: 8 su 10
Libere, disobbedienti, innamorate (In Between)
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