Lightyear - La vera storia di Buzz
Lightyear - La vera storia di Buzz

Lightyear – La vera storia di Buzz, recensione del film


Arriva al cinema 'Lightyear - La vera storia di Buzz', il nuovo film dell'universo di 'Toy Story', che sorprende per le riflessioni di fondo, gli intenti realizzativi e la capacità di intrattenere
Voto: 8/10

Arriva al cinema il 15 giugno Lightyear – La vera storia di Buzz, il film diretto da Angus MacLane che riporta gli spettatori all'interno del mondo di Toy Story, vero gioiello della corona targata Pixar. Un ritorno che, a differenza di quanto accaduto (ad esempio) con Jurassic World: Dominion o Top Gun: Maverick, non affonda le dita in un senso di nostalgia, ma che guarda al passato come un terreno ancora fertile per creare qualcosa di divertente e pieno di intrattenimento. Invece di portare sul grande schermo un prequel, Lightyear sceglie una strada più intelligente e meno battuta. Per comprenderla bisogna, però, fare un passo indietro, nel passato. Nel 1995 c'era un film incentrata su un bambino, Andy, molto affezionato ai suoi giocattoli. All'interno di quel film, Andy sviluppava un'infantile ossessione per il giocattolo di uno space ranger visto all'interno di un film. Ecco, Lightyear . La vera storia di Buzz è proprio quel film che Andy vide da bambino e che lo portò a desiderare un Buzz da aggiungere alla sua collezione, per la disperazione di Woody.

Ecco allora che il nuovo film Pixar – che finalmente torna prima di tutto al cinema – porta in scena non il Buzz che tutti noi siamo abituati a conoscere, ma una sua versione live-action, pur essendo animazione. Un essere umano che non è ancora diventato un giocattolo, un essere umano che in realtà è il personaggio di un film e quindi fittizio per natura. C'è, in questa scelta, una stratificazione tale da rendere Lightyear una pellicola profonda, più profonda di quanto si può percepire a un primo sguardo e che sembra voler essere una sorta di parco giochi per coloro che lo hanno creato, che hanno potuto tornare nel mondo di Toy Story senza intaccare la storyline principale. Anzi, senza nemmeno toccarla. 

In questo nuovo prodotto cinematografico la storia parte quando il giovane space ranger Buzz Lightyear si trova in missione in un pianeta sconosciuto per cercare di capire se possa diventare la base per una nuova vita. Tuttavia il pianeta si mostra ben presto inospitale e Buzz, insieme alla sua collega, è costretto a tentare la fuga. Tuttavia, uno sbaglio di calcolo, porta la missione a fallire e parte dell'umanità rimane intrappolata in quella terra popolata da una natura malvagia e da insetti giganti. Nel tentativo di sistemare le cose, Buzz comincia una vera e propria lotta contro lo spazio, mentre cerca di raggiungere quell'ipervelocità che gli permetterebbe di salvare la sua gente. Ma le cose non vanno come previsto e mentre l'uomo perde anni di vita senza invecchiare, intorno a lui il mondo cambia e la sua missione continua ad essere il suo unico pallino fisso. Questo finché all'orizzonte non appare una tecnologia avanzata e ostile che porta sul pianeta dei robot assassini: grazie all'aiuto del gatto robot Sox e di una sgangherata squadra di reclute, Buzz dovrà capire davvero qual è il suo posto e qual è la vera missione da portare a termine.

Lightyear – La vera storia di Buzz è un film profondamente umano che si concentra proprio su ciò che rende un essere umano tale: la possibilità di fallire. Il Buzz che conoscevamo dal primo Toy Story era vestito da quell'aurea di eroe che lo rendeva insopportabile al pragmatismo di Woody. Nonostante avesse un chiaro distaccamento dalla realtà, che lo portava a considerare se stesso un guerriero e non un giocattolo, in Buzz c'era una vena di eroismo a stelle e strisce facilmente riconoscibile. In questo  nuovo capitolo, invece, Buzz è un uomo che sbaglia e che continua a sbagliare. Un uomo schiacciato dal senso di colpa che prova sulla sua pelle la frustrazione di non avere alcun controllo sulle proprie azioni e che non si fida abbastanza dagli altri da permettere loro di aiutarli. Una riflessione, questa, che appare più attuale che mai, in un'era dove il valore di una persona si misura solo sulla produttività e sui risultati, dove l'errore non può essere nemmeno contemplato. Ma al di là di questo aspetto – tutt'altro che secondario e tutt'altro che superficiale – Lightyear – La vera storia di Buzz è anche un film pensato per intrattenere, una storia fatta per coinvolgere e trasportare lo spettatore in un altro mondo, in una dimensione oltre i confini sconosciuti, per ricordarci che il cinema è prima di tutto un sogno a occhi aperti, un desiderio trasformato in immagini in movimento. A metà strada tra la fantascienza di 2001: Odissea nello spazio e i toni comici di Mel Brooks e di Balle spaziali, il film in uscita al cinema è soprattutto un grandioso giocattolo sul grande schermo, un'avventura classica, un viaggio dell'eroe scandito da battute e da scene esilaranti.

Valutazione di Erika Pomella: 8 su 10
Lightyear – La vera storia di Buzz
Impostazioni privacy