Lo scambio di principesse
Lo scambio di principesse

Lo scambio di principesse, recensione del film


'Lo scambio di principesse' è una pellicola elegante e cupa, che rimanda allo spettatore il lato più oscuro dell'ancien régime
Voto: 6/10

Lo scambio di principesse è il film diretto da Marc Dugain che arriva al cinema grazie a Movie Inspired e che punta a porre l'attenzione su un aspetto molto spesso sottovalutato quando si decide di portare sul grande schermo l'Ancien Régime della monarchia francese. Il film è ambientato infatti nel 1721 e prende il via quando l'appena undicenne Luigi XV (Igor Van Dessel) non solo raggiunge l'età per reclamare il suo trono, ma soprattutto accetta di prendere in moglie Anna Maria Victoria (Juliane Lepoureau), l'infanta di Spagna di soli 4 anni, sotto consiglio di Filippo D'Orléans (Olivier Gourmet). Per rendere ancora più forte l'alleanza tra Francia e Spagna – ed evitare, così, una guerra per il trono che potrebbe portare a ingenti perdite da entrambi gli schieramenti – Filippo da in sposa sua figlia (Anamaria Vartolomei) al principe (Kacey Mottet Klein) ed erede al trono del re di Spagna (Lambert Wilson).

Lo scambio di principesse è un film che si presenta all'occhio dello spettatore soprattutto attraverso l'eleganza degli arredi e dei costumi, un'estetica che punta a rimandare la sensazione dell'opulenza monarchica e di un mondo che, a conti fatti, non esiste più. Il tutto, però, è reso da colori cupi, a tratti scuri, che sembrano incombere sui protagonisti, con un peso inatteso che mette in ombra qualsiasi cosa e da a chi guarda la sensazione immediata di essersi smarrito in un mondo fatto di compromessi, nostalgie e disagi. E a ben guardare è proprio questo quello che il regista insegue: traendo la sua opera dal libro omonimo di Chantal Thomas, Marc Dugain racconta senza fronzoli di un mondo fatto di alleanze ed etichette, di politica e doveri. Un mondo che sembra lontano dai colori accesi di Marie Antoinette o de La maschera di ferro. La Versailles che viene messa in scena è una dimora cupa, piena di angoli bui, dove un ragazzino di undici anni riesce a comprendere con una serietà quasi spaventosa il peso del suo ruolo, intuendo come le sue emozioni e i suoi desideri non possono avere spazio o importanza quando si è alla guida di un paese come la Francia.

Lo scambio di principesse è un film fatto di silenzi, di attimi apparentemente morti, di lunghe pause in un'esistenza votata all'etichetta a ogni costo. Non è un film di intrattenimento e, a un primo sguardo, potrebbe apparire freddo, colpevolmente privo d'anima. Ma l'anima di questa pellicola – che mostra sì qualche punto morto – si deve ricercare soprattutto negli occhi dei suoi protagonisti, nei volti dei giovani interpreti che riempiono il quadro con il loro talento, riuscendo a comunicare più di quanto avrebbe potuto fare qualsiasi dialogo.

Valutazione di Erika Pomella: 6 su 10
Lo Scambio di Principesse
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