Locked Down con Anne Hathaway e Chiwetel Ejiofor
Locked Down con Anne Hathaway e Chiwetel Ejiofor

Locked Down, recensione del film con Anne Hathaway realizzato e ambientato durante la pandemia


Scritta e girata in tempi record in piena pandemia, una commedia con furto che segue una coppia in crisi costretta alla convivenza forzata.
Voto: 6/10

Ci sono quei film di cui si dice che incarnano alla perfezione il periodo che stiamo vivendo, e la definizione è certamente valida per Locked Down, che debutta adesso da noi sulle piattaforme digitali. Protagonisti della storia sono Linda (Anne Hathaway) e Paxton (Chiwetel Ejiofor), una coppia in crisi, sull'orlo della separazione, che però lo scoppiare della pandemia, e il conseguente lockdown, costringe a una convivenza forzata nella loro casa londinese. Mentre entrambi tentano di portare avanti la propria vita fra inevitabili tensioni e sconvolgimenti tanto a livello personale quanto professionale, i due si trovano inaspettatamente uniti da un impegno lavorativo che riguarda un preziosissimo diamante, e la situazione prenderà una piega inaspettata.

Scritto durante l'estate del 2020, realizzato a basso budget e in tempi ristrettissimi (le riprese sono durate solo 18 giorni) e con tutte le ovvie limitazioni dettate dalla situazione, Locked Down è naturalmente un instant movie sulla pandemia, ma può contare su un team creativo interessante: alla regia c'è Doug Liman (The Bourne Identity, Mr. & Mrs. Smith), la sceneggiatura è di Steven Knight (l'autore di Locke con Tom Hardy), e il cast vede una coppia di protagonisti affermati e versatili, oltre a una serie di camei di volti noti (tra cui Ben Stiller, Ben Kingsley, Mindy Kaling e altri).

Mescolando commedia romantica e heist movie, con uno stile che in certi momenti ricorda quasi quello di un mockumentary, il risultato finale è un film che non si colloca esattamente in un determinato genere: ci sono quegli elementi che sono diventati parte della vita quotidiana negli ultimi mesi, dalle videoconferenze di lavoro alle file davanti al supermercato, dagli applausi sui balconi alla voglia di fare il pane in casa, ma anche i cambiamenti interiori, più profondi, scaturiti dall'isolamento forzato che spinge a riflettere su frustrazioni attuali, rimpianti passati, e prospettive future. La trama procede così in un alternarsi tra momenti comici e surreali, e riflessioni esistenziali in forma di lunghi dialoghi o monologhi; tutto oscilla tra un verosimile realismo e situazioni improbabili o sopra le righe, personaggi compresi: è come se, privati delle piccole e grandi certezze che compongono di norma la vita, ogni cosa si rivelasse come un insieme di contraddizioni, punti di forza e debolezze, ottimismo e disperazione, razionalità e fantasie.

In attesa di vedere come l'attuale pandemia influenzerà, anche negli anni a venire, l'industria cinematografica sotto molteplici aspetti, e come verrà affrontata e declinata in diversi modi e generi, Locked Down si pone come un curioso esperimento, non privo di spunti interessanti e prevedibili limiti, che mostra come un evento così epocale, drammatico e inatteso, possa portare a mettere in discussione le proprie convinzioni e seguire percorsi non previsti.

Valutazione di Matilde Capozio: 6 su 10
Locked Down
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