M'accompagno da me, Michele La Ginestra
M'accompagno da me, Michele La Ginestra

M’accompagno da me, Michele La Ginestra al Sistina di Roma


'M'accompagno da me' è uno spettacolo che diverte, e che non rinuncia anche a momenti di riflessioni e a piccoli sketch decisamente commoventi un one man show che vede al centro del palcoscenico Michele La Ginestra che, sotto la regia di Roberto Ciufoli, intrattiene il pubblico con l'alternarsi di molti personaggi
Voto: 8/10

Sarà in scena fino al 21 Maggio allo storico Teatro Sistina di Roma lo spettacolo M'accompagno da me, un one man show che vede al centro del palcoscenico Michele La Ginestra che, sotto la regia di Roberto Ciufoli, intrattiene il pubblico con l'alternarsi di molti personaggi che, dietro l'escamotage di una sala giudiziara, parlano ad una corte che è il pubblico stesso, che viene chiamato in causa durante lo spettacolo, incluso tra una gag e l'altra, facendo sì che l'attenzione non venga mai meno.

Michele La Ginestra, che i più conoscono soprattutto per la sua partecipazione a show come Cuochi e Fiamme (oltre che per lo spot della pasta, come scherza lo stesso attore), si prende il palcoscenico: lo calpesta, lo domina e lo riempie con la sua presenza scenica, con la sua arte istrionica in grado di camuffarsi in continuazioni, tra diverse posture e diversi dialetti, creando personaggi decisamente sorpa le righe che hanno il merito di tagliare tutta l'Italia, quell'Italia che l'attore stesso interpreta, riscrivere e prende in giro. Tra tante violazioni al codice penale – che spinge dunque i personaggi davanti alla corte – piccoli reati, sbagli e incompetenze del nostro popolo sornione, l'attore principale – contornato da Andrea Perrozzi, Gabriele Carbotti, Ludovica Di Donato, Alberta Cipriani – riesce a fornire un ritratto dell'Italia che è pieno di ilarità, di risate e applausi scroscianti.

M'accompagno da me, che si arricchisce anche dell'accompagnamento musicale dal vivo, è uno spettacolo che diverte, che gioca sui luoghi comuni rendendoli dei punti forti, e che non rinuncia anche a momenti di riflessioni e a piccoli sketch decisamente commoventi – tenete d'occhio e d'orecchio la sequenza di Giuma -.Uno spettacolo che comincia a far ridere già da prima che si alzi il sipario, quando la voce fuori campo annuncia che è proibito fare foto e riprese, per poi aggiungere un velenosissimo Tanto non siete capaci. E da questo assunto Michele La Ginestra parte a sbeffeggiare chiunque: dai ragazzini troppo attacchi al cellulare, alla Juventus che vince troppi scudetti di fila. Dai segnali luminosi per strada fino all'impoverimento della religione, passando per le rivisitazioni fiabesce, il decoro di determinati quartieri romani, fino ad arrivare a temi decisamente più importanti, come ad esempio l'aborto o il suicidio. Le due ore di messinscena volano via senza alcun guizzo di pesantezza, portando lo spettatore su un'altalena che passa dalle risate, alla riflessione, alla commozione. Il risultato è uno spettacolo che, anche quando avrete abbandonato il teatro, resterà con voi. Almeno un altro po'.

Valutazione di Erika Pomella: 8 su 10
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