Mamma Mia! Ci risiamo
Mamma Mia! Ci risiamo

Mamma Mia! Ci risiamo, la recensione


Pellicola piena di donne - volitive, caperbie, impulsive e dal cuore spezzato - Mamma mia! Ci risiamo non mancherà di farvi ridere, di farvi agitare sulla sedia mentre canticchiate a mezza bocca canzoni divenute ormai veri e propri cult. Ma allo stesso tempo vi regalerà attimi di intima fragilità e di commozione dilagante.
Voto: 8/10

Sarà in sala a partire dal prossimo 6 Settembre grazie a Universal Mamma Mia! Ci Risiamo seguito ideale del film del 2008 di Phillyda Llyod che, a sua volta, era la trasposizione cinematografica dell'omonimo e famosissimo musical basato sulle musiche degli ABBA. Il film, che vedeva Meryl Streep nel ruolo della protagonista, seguiva le avventure di Donna Sheridan e di sua figlia Sophie (Amanda Seyfried), alla vigilia delle nozze di quest'ultima con il fidanzato Sky (Dominic Cooper) mentre era alla ricerca del suo possibile padre, tra Harry (Colin Firth), Sam (Pierce Brosnan) e Bill (Stellan Skarsgaard). A distanza di dieci anni dalla pellicola, arriva ora il film di Ol Parker (già sceneggiatore del film Marigold Hotel) che può vantare la presenza di Richard Curtis (sceneggiatore di commedie come Notting Hill, Love Actually e Il diario di Bridget Jones).

Donna Sheridan è morta. Per mantenere vivo il ricordo della madre, Sophie ha deciso di rilanciare l'immagine dell'hotel di kalakairi, con l'aiuto del patrigno Sam e di Fernando (Andy Garcia). Nonostante alcuni problemi con il marito Sky, Sophie è quanto mai decisa a far sì che l'openinig night dell'hotel Bella Donna sia un successo, e per questo si fa aiutare anche dalle "zie" Tanya (Christine Baranski) e Rosie (Julie Walters). La presenza di Donna, nonostante  sua scomparsa, è ancora decisamente forte. Ma chi era Donna? Chi era quando aveva l'età di Sophie? Era una ragazza (Lily James) in fuga da una madre assente (Cher) con il sogno della Grecia. Ed è qui, dopo aver lasciato a Parigi la conquista di una notte (Harry, Hugh Skinnear), che la ragazza incontra Sam (Jeremy Irvine), un giovane affascinante di cui si innamora perdutamente, prima di scoprire che il ragazzo è fidanzato. A curare il suo cuore spezzato ci penserà l'aitante e affascinante Bill (Josh Dylan), insieme alle amiche di sempre Tanya e Rosie (Jessica Keenan Wynn e Alexa Davis). Ma per Donna, dietro l'angolo, c'è un'avventura ancora più grande che l'aspetta.

A guardare Mamma mia! Ci risiamo si ha come l'impressione di vedere due film contemporaneamente, come se uno gettasse ombre sull'altro, in una sorta di gioco a specchi che potrebbe confondere temporaneamente uno spettatore più attento e – diciamolo – più pignolo. Il primo film che si ha la sensazione di vedere è quello che rimane strettamente legato al film di cui si professa seguito ideale. E' la pellicola che rimane ancorata agli stralci di storia che Sophie ci aveva raccontato nel primo Mamma Mia! E se ci concentriamo solo su questo lato dell'operazione, ci sono un paio di incoerenze narritive e ingenuità di produzione che potrebbero far storcere il naso. La più superficiale è quella del colore degli occhi di Donna (che cambiano da azzurri a nocciola a seconda dell'attrice che l'interpreta); una minuzia quasi insignificante che, tuttavia, si unisce a tutta un'altra serie di piccoli errori. Nel primo film, ad esempio, ci era stato detto che la madre di Donna era morta e, soprattutto, ci era stata presentata come una specie di bacchettona puritana. In Mamma mia! Ci risiamo invece ci viene proposta una figura materna assente per via del successo e delle esibizioni intorno per il mondo, una figura che stona con quello che sapevamo già dal film precedente. Se si volesse continuare con questa posizione rigida di chi vuol per forza trovare il pelo nell'uovo, si potrebbe anche dire che questo secondo film – che si presenta con una colonna sonora che presenta alcune delle canzoni escluse nel primo – riesce a far esplodere la sala soprattutto quando imbroglia, quando fa ripartire le note di Mamma Mia!

Tuttavia, c'è il secondo film. La seconda pellicola che brilla sotto quella di cui abbiamo parlato sino ad ora. Una pellicola in cui – sebbene le pose di Lily James appaiano a volte un po' troppo sopra le righe, al punto da farla sembrare più fuori di testa che allegra e combattiva – non si può fare a meno di perdersi. Mammia Mia! Ci Risiamo è un film perfetto? Assolutamente no. Non è esente da alcuni cliché, da alcuni problemi di ritmo narrativo. Ma questo non significa che non sia un film che riesce ad afferrarti per il polso, spingendoti fin dentro la storia, costringendoti a ballare. Proprio come avveniva nel film della Llyod anche in questo caso simo davanti ad una pellicola che non avanza pretese di sorta, che non ha il pallino di mascherarsi da ciò che non è, che non si prende sul serio e che, soprattutto, non vuol essere preso sul serio. Una pellicola che si riempie di note e di colore, che ti fa anelare di poter sentire l'odore salmastro del Mar Egeo e la carezza della brezza marina tra i capelli. Basato su un doppio piano temporale – quello di Donna da giovane e il presente in cui Sophie deve in qualche modo raccogliere l'eredità della madre – Mamma Mia! Ci risiamo funziona in entrambi i livelli. Da una parte l'avventura di una ragazza abbandonata a se stessa che deve reinventare se stessa senza più punti di riferimento. Dall'altra una giovane donna che si affaccia per la prima volta alla vita dopo aver perso il suo vero e unico punto di riferimento. Pellicola piena di donne – volitive, caperbie, impulsive e dal cuore spezzato – Mamma mia! Ci risiamo non mancherà di farvi ridere, di farvi agitare sulla sedia mentre canticchiate a mezza bocca canzoni divenute ormai veri e propri cult. Ma allo stesso tempo vi regalerà attimi di intima fragilità e di commozione dilagante.

Decisamente funzionale la scelta di creare un sequel sui generis, che cercasse le origini della storia, piuttosto che farla meramente avanzare, Mammia mia! Ci risiamo si fa forte anche di una sceneggiatura che, pur nella sua assoluta leggerezza, non lascia niente al caso e che si arricchisce persino di elementi che fanno quasi sognare riguardo un possibile spin-off (Rosie e Bill, sapete di che parlo).

Valutazione di Erika Pomella: 8 su 10
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