New York Academy - Freedance
New York Academy - Freedance

New York Academy – Freedance, la recensione


Pur con qualche difetto, New York Academy - Freedance, riesce ad intrattenere e a coinvolgere il pubblico grazie ad un'ottima unione tra il mondo della danza e quello della musica.
Voto: 6/10

Dopo New York Academy, film del 2016 diretto da Michael Damian, che qui troviamo di nuovo ad occuparsi della regia e della sceneggiatura, quest'ultima insieme a Janeen Damian, New York Academy – Freedance ci riporta nuovamente nel mondo della danza e della musica, ambientando questa volta le sue vicende non più in una scuola ma a Broadway. Free Dance è infatti il titolo dello spettacolo che il famoso coreografo Zander Raines (Thomas Doherty) sta allestendo, e per assicurarsi la riuscita di quest'ultimo vuole trovare i migliori artisti del momento. Tra questi, alle audizioni, spiccherà la giovane e talentuosa Barlow (Juliet Doherty), ballerina alla ricerca del successo che nonostante qualche difficoltà riuscirà infine ad entrare a far parte del cast di Free Dance. Tra Zander e Barlow nascerà subito un' intesa e il coreografo sembra così deciso a far diventare la ragazza la nuova protagonista del suo spettacolo. Parallelamente, da un'altra parte della città, Charlie (Harry Jarvis) un giovane e bravissimo pianista che per guadagnarsi da vivere lavora come fattorino è anche lui alla ricerca della sua grande occasione. Quest'ultima gli si presenterà quando una sera farà la conoscenza proprio di Barlow e Zander, riuscendo in seguito a convincere il coreografo a dargli l'opportunità di poter anche lui prendere parte alla realizzazione di Free Dance, spinto anche dall'incoraggiamento della ballerina, della quale finirà per innamorarsi. Nonostante la rivalità tra i due giovani, sia artistica che sentimentale, si faccia sentire con il procedere delle prove, tutto sembra andare per il meglio. A complicare le cose arriverà però la pop star Kayla Jordan (Jorgen Makena), protagonista dello spettacolo che inizialmente aveva rinunciato alla parte, cambiando poi idea.

Proprio come in New York Academy, il filmunisceabilmente il mondo della danza a quello della musica: se nel primo film avevamo infatti come protagonisti un violinista e una ballerina, in questo caso è presente invece un pianista. Questa idea è sicuramente originale e porta una certa innovazione ad un film che tratta una storia, quella di una ballerina alla ricerca del successo, già vista in passato in numerose altre pellicole. Il problema di New York Academy – Freedance è che nonostante ci sia una buona base di partenza, con l'idea di realizzare uno spettacolo di Broadway e non un classico spettacolo in un'accademia, il film, a causa di una sceneggiatura non del tutto convincente e della decisione di mostrare più storie parallelamente e non insieme in modo lineare (vediamo infatti le storie di Barlow, Zander e Charlie svilupparsi quasi separatamente l'una dall'altra) finisce per apparire abbastanza confusionario.

Di certo le scene di ballo sono il punto forte del film, le coreografie sono infatti tutte molto belle e decisamente ben realizzate, così come per le musiche, tuttavia l'impressione che si ha è di qualcosa di scollegato, come se alcune scene fossero parte di film diversi, sebbene si capisca ugualmente in che successione si svolgano gli avvenimenti. Per quanto riguarda invece il cast, come nel primo film è composto da bravissimi artisti, tra cui spiccano i tre protagonisti Juliet Doherty, Harry Jarvis e Thomas Dohery.

A fare da collegamento con New York Academy torna inoltre l'attrice Jane Seymour, che interpreta nuovamente il ruolo dell'insegnante di danza Oksana. In conclusione, nonostante qualche difetto, New York Academy – Freedance è comunque un film che riesce ad intrattenere piacevolmente il pubblico grazie ad un'ottima unione tra tra il mondo della danza e quello della musica.

Valutazione di redazione: 6 su 10
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