Peaky Blinders 2x02 - Episode 2 [credit: BBC / Youtube]
Peaky Blinders 2x02 - Episode 2 [credit: BBC / Youtube]
C: BBC / Youtube

Recensione Peaky Blinders 2×02 – Episode 2


Il secondo episodio di 'Peaky Blinders' è, se possibile, anche migliore del primo. Un episodio perfetto, la cui unica nota stonata è l'assenza di Grace, che continua ad aleggiare su Thomas che, in sua assenza, sembra aver dimenticato come si sorride.
Voto: 9/10

Dove eravamo rimasti: Episode 1

Nell'episodio che ha aperto la seconda stagione di Peaky Blinders, abbiamo assistito ad una trasformazione dell'intera Birmingham, che adesso sembra essere schiacciata dal peso imponente della ricchezza e del potere accolti dalla famiglia Shelby. Sono passati due anni da quando Thomas è riuscito a mettere la sua firma sugli affari che contano, rinunciando a quella che è, senza dubbio alcuno, il vero grande amore della sua vita, Grace. Ada è divenuta vedova, a seguito di una malattia che le ha portato via l'amato Freddie. Ora la donna vuole solo libertà, senza più nessun cognome scomodo a intralciarle la via: né Shelby né Thorne, Ada è solo se stessa. O almeno questa è l'utopia nella quale cerca di rifugiarsi, perchè il cognome della sua famiglia è come un marchio impresso a fuoco nella pelle e nonostante i desideri della ragazza, Ada verrà subito presa di mira dagli uomini di Sabini, che cercano un modo per vendicarsi dell'insolenza di Tommy. Questo, infatti, insieme ai suoi fratelli Arthur e John, si è recato a Londra, nel locale di Sabini dopo aver mandato un'offerta di alleanza al nemico dell'italiano, l'ebreo Alfie Solomons. Sabini stesso, alla fine di Episode 1, farà una visita a Tommy, spiegandogli che con gli italiani non si scherza; ecco allora che Thomas viene picchiato brutalmente e sta per morire quando viene salvato dall'entrata in scena del Maggiore Campbell. Nel primo episodio, infatti, Thomas Shelby viene reclutato dalle forze irlandesi, per agire per la Corona, eseguendo degli ordini autoritari. Quando Thomas accetta non sa che uno dei maggiori a cui deve rispondere è proprio Campbell, che ora zoppica vistosamente a causa dello sparo di Grace alla stazione. Mentre la lotta per la supremazia della famiglia avanza, tuttavia, un suo componente rischia di cadere a picco. Polly, la zia dura e forte, che riesce a far ragionare Thomas e che, come dice lui stesso, "non sbaglia mai sulle questioni di cuore", è ossessionata dal fantasma della figlia perduta che le appare in sogno per dirle che è morta. Non sapendo cosa fare, allora, Polly si reca da una medium a cui racconta la sua storia e la sua natura di zingara, chiedendo una conferma di quanto le viene raccontato in sogno. Noi non vediamo lo svolgersi della seduta spiritica, ma vediamo solo Polly che ne esce piegata in due dal dolore. Il giorno dopo, però, la giovane Esme – la moglie di John – dice a Polly che non deve fidarsi di quella ciarlatana. Polly reagisce male: vedendo scoperta la sua debolezza e la sua fragilità, Polly attacca Esme e la minaccia di morte qualora pensasse di svelare il suo segreto. Esme risponde che non ha bisogno di un coltello puntato alla gola per mantenere un segreto dato in confidenza.

Cosa vedremo: Episode 2

Qualora fosse stato umanamente possibile avanzare dei dubbi sulla qualità di questa seconda stagione di Peaky Blinders basterebbe guardare i primi minuti di questo Episode 2 per capire che non bisognerebbe mai dubitare dei prodotti in cui appare la firma di Steven Knight. Sulle note strazianti di Broken Harp di Pj Harvey viene disteso un montaggio alternato di sontuosa eleganza in cui da una parte vediamo Ada rapita e quasi stuprata, dall'altra Tommy, sanguinante e semi-incosciente, che viene trasportato in barella. Due membri della famiglia Shelby colpiti e feriti, ridotti a masse corporee che perdono i propri confini nell'oscurità della notte e della criminalità. Ecco, basterebbe questa scena per dire a chiunque che Peaky Blinders è un assoluto capolavoro. Poco dopo vediamo che Ada viene salvata da uomini di Thomas, mentre quest'ultimo è ricoverato in ospedale, dove riceve la visita di Cambell. L'incontro – ça va sans dire – è fondamentale. Capiamo – qualora avessimo avuto ancora dei dubbi – che il vero piano di Campbell è quello di sfruttare al massimo Thomas e poi ucciderlo. A quanto pare non c'è niente che il vecchio ispettore desideri più della morte del suo arci-nemico. Ma l'incontro ha soprattutto il merito di far riemergere il nome e il volto di Grace. E' Thomas, infatti, a tirare fuori l'argomento, quando deride Campbell per essere stato ferito proprio dalla donna a cui aveva chiesto di sposarlo. "Scommetto che quando chiude gli occhi vede sempre il suo viso" dice Thomas, sebbene noi sappiamo alla perfezione che quella descrizione si applica benissimo anche a lui. Veniamo così a scoprire, sempre grazie al leader di casa Shelby, che Grace ora vive a New York, sposata con un banchiere ricco. "E' felice" dice Tommy, ma nella sua voce c'è una nota di disperazione, una crepa profonda, un desiderio sotterraneo di rimanere in silenzio e cacciare via quelle informazioni. Così quando poco dopo vediamo Thomas stringere una lettera appena arrivata dal luogo in cui Grace sta vivendo (?) sentiamo il nostro cuore che si ferma, che spera, che non osa. E infatti, alla fine, Thomas, sempre perseguitato dalla notte passata con Grace, quando le aveva detto: "Ho trovato te, tu hai trovato me", brucia la lettera e gran parte delle nostre speranze. Ma Grace è, al momento, l'ultima delle preoccupazioni di Thomas. Sapendo di essere un obiettivo troppo facile, disteso in un letto d'ospedale, dove Sabini potrebbe arrivare a completare il lavoro, Thomas decide di auto-dimettersi e chiede in prestito una barca per andare a Londra e incontrare Alfie Solomons (Tom Hardy) e creare così un'alleanza contro Sabini, che intanto ordina, con un italiano quasi incomprensibile, che tutti gli Shelby vengano distrutti. Inoltre Thomas vuole mettere un freno anche a Campbell, per questo detta alla sua nuova segretaria una lettera da indirizzare a Churchill, in cui Thomas spiega che combatterà per la corona, ma alle sue condizioni. Facendo leva sulle medaglie al valore e contanto sul confronto crudele con Campbell, scampato alla guerra, Thomas riesce a catturare l'attenzione di Churchill, cosa che Campbell non sembra prendere nel migliore dei modi. Intanto a Birmingham si festeggia il compleanno di Polly che, dai suoi nipoti, riceve in regalo una casa nuova (poco prima Thomas ne aveva regalata anche una ad Ada che, guarda un po', ora è più incline a tornare in seno alla famiglia). Thomas allora dice alla zia che ha parlato con Esme e ha saputo cosa potrebbe rendere veramente felice Polly: si offre allora di fare delle ricerche sui figli scomparsi della zia e di cercare un modo per riunire la famiglia, di modo che possa vivere felice in quella casa. Ma le scoperte di Tommy portano Polly alla disperazione, che la donna cerca di esorcizzare con balli, alcool, e un'avventura notturna con un ragazzo più giovane.

Welcome, Tom Hardy

Che Tom Hardy fosse un grande attore lo sapevamo già: lo avevamo capito quando lo abbiamo visto sparire dietro i panni di Bane, o in quelli di Bronson. Lo abbiamo amato in Inception e Rockenrolla, e siamo ancora qui a piangere per la sua magnifica interpretazione in Warrior. Abbiamo pensato che fosse il miglior Heathcliff dai tempi di Laurence Olivier in Wuthering Heights, e ancora non riusciamo a togliersi dalla mente l'eccellenza raggiunta in Locke, dove l'attore aveva lavorato proprio per Steven Knight, regalando un'interpretazione che sarebbe stata degna di un Oscar. Non è un caso allora se è proprio con Knight che Tom Hardy torna alla tv. L'attore britannico in Peaky Blinders interpreta Alfie Solomons, il leader ebreo che Thomas Shelby incontra per dichiarare definitivamente guerra a Sabini, a sua volta in guerra con Alfie per il controllo delle corse. Tom Hardy resta in scena per circa dieci minuti eppure sono più che soddisfacenti per far sì che la sua entrata in scena sia uno degli elementi che vanno ad arricchire una serie già praticamente perfetta. Si potrebbe avere l'idea che un prodotto televisivo tanto ben cadenzato, ritmato e confezionato, rischierebbe di essere ridondante a forza di elementi nuovi e sottotrame da sviluppare. Eppure Peaky Blinders sembra non conoscere arresti o fermate; avanza, determinato, verso il proprio obiettivo con una sontuosa Maestà che rende difficile anche solo pensare di distogliere lo sguardo. Tutto viene inserito in tasselli quasi invisibili, di cui lo spettatore sembra persino non accorgersi finchè non viene messo davanti al fatto compiuto. Nessuno di noi, infatti, sapeva di aver bisogno di un Alfie Solomons; eppure, dopo aver visto l'interpretazione di Tom Hardy, ci chiediamo come abbiamo potuto sopravvivere senza. Il debutto di Tom Hardy in questo show avviene soprattutto in uno scambio di battute e informazioni che Alfie divide con Thomas, entrambi seduti alla scrivania. Da una parte il freddo e algido Thomas, eretto nella sua postura migliore, indifferente all'occhio pieno di sangue o ai dolori che gli pervadono il corpo; dall'altro un fin troppo ospitale Alfie, che parla con un accento strano, rauco e misterioso, che sorride e si mostra gentile, ma che con quello stesso sorriso non esita a tirar fuori la pistola. Ci troviamo davanti, allora, ad uno scontro a due, una sorta di braccio di ferro non solo tra i due personaggi, ma anche tra i due attori, quasi che volessero capire chi sia il più bravo. Per noi la partita è da definirsi para; eppure in quei dieci minuti di chiacchiere, minacce e frasi dette in codice abbiamo chiara la motivazione per cui Peaky Blinders è, senza dubbio, uno dei migliori show in circolazione. Lo abbiamo già detto, e probabilmente lo ripeteremo fino alla nausea, ma quando si ha davanti un capolavoro di queste dimensioni è difficile frenare l'entusiasmo o l'eccesso di parole. I migliori superlativi che la nostra lingua ci mette a disposizioni per sottolineare uno stato euforico, eccessivo, appassionato, non sarebbero nenche lontanamente sufficienti per provare a spiegare quanto perfetto sia questo show e quanto profondamente abbia scavato nel nostro cuore. L'entrata in scena di Tom Hardy e del suo Alfie non è altro che l'ennesimo colpo, l'ennesimo innamoramento, l'ennesima prova che la perfezione esiste.

Cosa ci è piaciuto:

• Tutto.

Cosa non ci è piaciuto?

• Solo che Thomas abbia bruciato la lettera di Grace. Perchè, Thomas, perchè?

Valutazione di Erika Pomella: 9 su 10
Peaky BlindersPeaky Blinders (stagione 2)
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