Peaky Blinders 2x05 - Episode 5 [credit: BBC / Youtube]
Peaky Blinders 2x05 - Episode 5 [credit: BBC / Youtube]
C: BBC / Youtube

Recensione Peaky Blinders 2×05 – Episode 5


Con il quinto episodio, 'Peaky Blinders' registra un altro racconto perfetto, colmo di così tanti elementi che cercare di riassumerli è impresa ardua. Amore, guerra, tradimento e umiliazione sono solo alcuni degli ingredienti di questo mix incredibile.
Voto: 1/10

Dove eravamo rimasti: episode 4

In Episode 4 avevamo assistito ad alcune azioni che si mostrano fondamentali per lo sviluppo narrativo dell'episodio numero 5. Michael, sempre più inserito nella realtà della sua famiglia d'origine, accetta di andare a bere qualcosa con Isaiah al Marquis. E' giorno di paga e molte segretarie belle e disponibili saranno in libera uscita. Il giovane, quindi, non ha altri piani se non quelli di divertirsi con Isaiah. Al locale, però, ben presto scoppia una rissa quando un frequentatore del posto annuncia di non voler bere con un "negro". Le cose peggiorano in brevissimo, finchè il proprietario del Marquis non annuncia che Michael è il figlio di Polly e che, dunque, fa parte della famiglia Shelby. Quando vengono a sapere di quanto accaduto, John e Arthur decidono di dare fuoco al locale, per dare un chiaro segnale al mondo che con gli Shelby non si scherza. Arthur, in questo periodo, sembra oltretutto sempre più fuori controllo. Dopo aver ucciso un ragazzo a suon di pugni e aver preso possesso del locale di Sabini a Londra, ha cominciato a sperperare il proprio denaro in droga e vizi vari, come se stesse cercando di annientare se stesso o, almeno, la parte oscura che ha preso dimora della sua anima. E a Londra, per la famiglia Shelby, le cose non sembrano andare per il verso giusto. In segreto dagli alleati zingari, Alfie Solomons accetta di incontrare Sabini, che si presenta sventolando bandiera bianca. L'italiano, infatti, vuole stringere la pace con Alfie e dichiarare guerra alla famiglia Shelby. Dopo una lunga trattazione – che prevede la fine delle battute sugli ebrei, il ritorno di allibratori ebrei a Epsom – Alfie accetta di fare la guerra agli "sporchi selvaggi" Shelby. Di tutto questo Thomas non ha nemmeno un sentore: l'uomo, infatti, è distratto dalla cavalla che vuol far correre a Epsom. E la sua distrazione lo porta a frequentare maggiormente May, tanto che ben presto i due – anche per via di un'affinità di carattere – cadono uno nelle braccia dell'altra. E per un momento Thomas sembra perdere un minimo di quella rigidità che aveva di nuovo assunto in questi due anni trascorsi dalla fine della prima stagione. Sul finire dell'episodio, infine, lo vediamo alzare la cornetta del telefono e mettersi in contatto con la stanza di un hotel a Piccadilly, Londra. Risponde un avoce maschile che spinge Tommy a riagganciare. Quello che importa, tuttavia, è la sagoma femminile alle spalle dell'uomo sconosciuto. Grace è tornata in Inghilterra.

Cosa Vedremo: Episode 5

Avevamo detto che Episode 4 era l'episodio migliore di questa stagione. A questo punto, però, permetteteci di rimangiarci ciò che abbiamo dichiarato con tanta sicurezza. La questione è che non avevamo ancora preso visione di Episode 5. Si perchè in questa puntata c'è davvero tutto quello che una serie d'alto livello dovrebbe offrire ai suoi spettatori. Tradimento, oltraggio, amore, guerra. Tutti gli elementi che rendono grande un racconto tornano in questo episodio per far sì che tutto funzioni (come sempre) alla perfezione. A Londra Alfie Solomons invita Arthur e alcuni uomini Shelby ad una cena tipicamente ebrea che finisce in un bagno di sangue. Alfie, infatti, che non sa rinunciare ad una certa teatralità che ce lo ha fatto amare sin dal primo momento, spiega i rituali ebraici ai suoi invitati, spiegando che il rito prevede l'uccisione di una capra (che prontamente entra in scena) alla quale ha dato un nome: Thomas Shelby. Nell'istante in cui la capra viene sgozzata davanti a tutti, gli uomini di Shelby vengono aggrediti e lo stesso Arthur viene ferito. Un attimo dopo – con una precisione tempistica che ha dell'incredibile – la polizia fa irruzione nel luogo e Alfie spiega che ha dovuto colpire per autodifesa. Arthur viene condotto in carcere, dove viene condotto anche Michael, a Birmingham. Il ragazzino, infatti, viene prelevato da casa della madre e arrestato a causa dell'incendio del Marquis. Polly cerca di proteggere suo figlio e urla "Non un'altra volta" quando glielo strappano dalle mani. Sul luogo dell'arresto è presente anche Campbell che tratta in malo modo la donna, esercitando il suo potere e, in qualche modo, abusandone. Ora Michael rischia di marcire in prigione e Arthur è condannato a morte. Cosa può fare ora Tommy per mettere a posto le cose?

La mia anima invincibile

Nella seconda metà dell'800 il poeta inglese William Ernest Henley scrisse la poesia Invictus, divenuta famosa ai più per essere stata spesso utilizzata dal compianto Nelson Mandela. In una parte di questo scritto si legge: "In the fell clutch of circumstance/ I have not winced nor cried aloud./ Under the bludgeonings of chance/ My head is bloody, but unbowed." Dei versi, questi, che ben si sposano con la personalità che zia Polly ha sempre dimostrato di avere e che sta emergendo con particolare efficacia in questa seconda stagione. "Nella feroce stretta delle circostanze/ Non mi sono tirato indietro né ho gridato./ Sotto i colpi d'ascia della sorte/ Il mio capo è sanguinante, ma indomito." Polly è un personaggio che ha passato la sua vita passeggiando sotto braccio con il dolore e le privazioni, che ha dovuto fare del compromesso la sua migliore carta in gioco. Allontanata dai propri figli, si è "contentata" di essere una guida, un supporto e un'alleata per i nipoti; costretta a vivere senza un uomo si accontenta di qualche avventure fugace di una notte. E' una donna che ha sofferto, presa di mira com'è stata dal destino, che è stata costretta a inginocchiarsi davanti ai giochi crudeli di un destino beffardo e sempre avverso. Eppure è, al tempo stesso, una donna che non si è mai arresa, che è sempre stata pronta a rialzarsi, che ha risposto a tutti i colpi d'ascia, a tutte le circostanze contrarie. Una donna che non ha avuto mai paura di niente e che è sempre stata disposta a tutto per le persone che ama, per quella famiglia che ha sempre difeso con denti e artigli. Una figura granitica che in Episode 5 si erge come un moderno colosso di Rodi, che accetta il fardello della propria esistenza e di quelli di cui si sente responsabile. Quando suo figlio – quel figlio appena trovato, insieme ad una ritrovata materna complicità in mezzo alle urla del mondo circostante – viene arrestato, Polly si reca subito dal vile, infame, debole Campbell a chiedere il suo rilascio, disposta a pagare qualsiasi cifra per ridare a Michael la sua libertà. Ma Campbell – che è un uomo abietto, codardo, così smarrito nella propria debolezza d'animo – non chiede soldi, né informazioni. No. Chiede Polly. La sua carne, il suo sangue, il suo orgasmo. Vuole piegare quella donna zingara dagli occhi irremovibili, tanto che le chiede di mostrarsi debole e indifesa, costringendola a recitare lacrime che i suoi occhi ormai abituati alla sofferenza non hanno più. E Polly, allora, finge di piegarsi. Finge di essere sconfitta e si mostra docile, una donzella in difficoltà che viene abusata da un uomo e dal potere che egli porta in sè. Ma, nonostante lei reciti questa parte, in qualche modo viene sconfitta sul serio: sconfitta dalla vita che tenta un ennesimo manrovescio letale, che non smette di colpire quella donna, che quasi si diverte a metterla in difficoltà. E in quei lunghi attimi di amplesso coatto Polly, sdraiata su una scrivania di seconda mano, è sconfitta, derisa, umiliata. La sua anima invincibile ridotta ancora una volta in brandelli così piccoli che risulta difficile mettere insieme di nuovo i pezzi. E quando Michael esce di prigione, grazie a quel sacrificio così grande e orrendo, guarda sua madre come se non la riconoscesse, come se davanti a sè avesse solo un'estranea. Sì, perchè la crudeltà di Campbell non si conclude nell'atto in se, ma continua quando fa sì che tutti – compreso Michael – sappiano qual è stato il prezzo che la dura Polly Shelby ha pagato per la libertà di suo figlio. E Polly viene lasciata da sola, in una grigia mattina inglese, a guardare le spalle di Michael che si allontano, che le si presentano voltate, nel simbolo massimo di rifiuto. E in quel momento Polly sente il fardello cadere sulle sue spalle già provate. Eppure la sua testa è dritta, feroce, alta. Un personaggio assolutamente magnifico quello che ci viene presentato in questo episodio, che riesce non solo a risvegliare la nostra naturale empatia, ma anche il bisogno di ottenere vendetta.

Thomas e Grace

E' naturale che l'elemento di Episode 5 che più di tutti ci ha fatto attendere questo episodio (facendocene innamorare un attimo dopo) era il ritorno dell'amata Grace dopo due anni di quasi totale silenzio. Quando le tenebre scendono sul Regno Unito, a celare gli amanti e i crimini, Grace e Tommy si incontrano. All'inizio il rendez-vous sembra scivolare nella freddezza di una cortesia fin troppo forzata e falsata. Tommy provoca Grace, dicendole che ha preparato una stanza per loro due, ma che poi ci ha ripensato e che non ne vuole più sapere niente. Grace risente di questo tono, di questa derisione che sente trasudare da ogni parola che Tommy pronuncia come se non gliene importasse nulla, come se tutto fosse passato, come se niente avesse avuto importanza. Ma ben presto è lo stesso ragazzo a scoprire il suo bluff, spiegando che tutto quello che voleva era avere informazioni sulla vita che Grace si è costruita senza di lui. Nell'aria aleggia tutto il mondo che avrebbe potuto essere se solo le cose fossero andate diversamente, se solo uno dei due avesse avuto il coraggio di prendere in mano il proprio destino e cambiare le carte in gioco, riscrivendo il tragitto dell'esistenza. Uno davanti all'altra, Thomas e Grace sono due persone ferite proprio da quell'amore che li ha uniti in passato. Thomas guarda negli occhi il nemico di cui si è innamorato e da cui, in qualche modo, è stato tradito; Grace, al tempo stesso, trema davanti allo sguardo ceruleo di quell'uomo a cui era disposta a dare tutto ma che ha preferito gli affari alla sua fedeltà perenne. Dopo due anni Grace e Thomas si amano ancora: è palese da ogni sguardo, da ogni movimento appena accennato. Lo dimostra lo scivolare lento di Thomas in quella personalità inedita, dove le paure si vanno a nascondere in fondo all'anima e un senso di serenità pervede ogni muscolo, compresi quelli del volto che si distendono in un dolci sorrisi e in espressioni ironiche che riescono a farlo ringiovanire, a ridargli gli anni persi lungo i confini di un campo di battaglia. Lo dimostra il fatto che Grace, nonostante abbia annunciato di essere felice con suo marito, non abbia potuto fare a meno di ricadere tra quelle braccia che l'hanno avvolta una sola volta, di ascoltare di nuovo quel cuore che più di una volta ha visto spezzato e che ha cercato di sanare con il dolce suono della sua voce. Sono così palesemente presi l'uno dall'altra, di nuovo al sicuro dai fantasmi che li hanno torturati per i due anni di lontananza, che quando ci vengono mostrati di nuovo persi in un abbraccio senza confini e senza nitidezza, a noi appare la cosa migliore del mondo. E quasi ci sembra di sentire le note di It's all coming back to me now di Celine Dion:

If I kiss you like this
And if you whisper like that
It was lost long ago
But it's all coming back to me
If you want me like this
And if you need me like that
It was dead long ago
But it's all coming back to me

Abbiamo aspettato questo momento per tutta questa seconda stagione: il momento dell'incontro, del riavvicinamento. Ci eravamo aspettati domande, risposte e recriminazioni. Urla contro il destino, forse anche minacce. Invece non c'è stato niente di tutto questo e lo diciamo con gioia. Non c'è stato perchè l'amore che lega questi due personaggi è così forte che va anche oltre l'umano risentimento. Degli errori del passato Thomas e Grace quasi non parlano, come se avessero paura che il tempo a loro disposizione stesse per finire e non avessero voglia di perdersi dietro quello che è stato e che ora non è più. Meravigliosi.

Cosa ci è piaciuto:

• Thomas e Grace, di nuovo insieme
• L'invincibile Polly
• Vedere Thomas che detta le sue regole a Campbell, dicendogli che ucciderà chiunque debba uccidere, ma alle sue condizioni. Prendi questo, vigliacco!
• La reazione di May quando Tommy le dice quello che successo. "Io vincerò voi".

Cosa non ci è piaciuto:

• Campbell. Pensate a tutti gli aggettivi più negativi della lingua italiana e state sicuri che si sposeranno alla perfezione con questo personaggio.
• La reazione di Michael. Va bene rimanerci male quando scopri che tua madre si è 'svenduta', ma lo ha fatto per te.
• Il tradimento di Alfie.
• Che siamo arrivati alla penultima puntata.

Valutazione di Erika Pomella: 1 su 10
Peaky BlindersPeaky Blinders (stagione 2)
Impostazioni privacy