Penny Dreadful 3x01 - The Day Tennyson died
Penny Dreadful 3x01 - The Day Tennyson died

Recensione Penny Dreadful 3×01 – The Day Tennyson died


'The Day Tennyson died' è una premiere in cui la macchina da presa ci guida lungo sentieri tortuosi: fatti di scenari mozzafiato, tra ghiaccio e fiumi quasi cancerogeni, tra vicoli sperduti nell'oscurità e case avvolte nella polvere. Tutto per mettere in scena i vari tasselli di una stagione che, se il buongiorno si vede dal mattino, si preannuncia persino superiore a quella passata.
Voto: 1/10

Con un paio di giorni d'anticipo rispetto al palinsesto ufficiale (grazie Showtime!) è arrivata la premiere della terza stagione del capolavoro gotico Penny Dreadful. Una premiere che, lo diciamo senza preamboli e senza perder tempo, rasenta la più assoluta perfezione che si potrebbe ricercare in una serie televisiva. Le nostre mani sulla tastiera ancora tremano di emozione, esaltazione e curiosità. Perciò chiediamo scusa sin dal principio qualora, in questa recensione, dovessero esserci troppi superlativi e troppi sbuffi pieni di entusiasmo. Prima di tutto, però, bisogna ritirare un attimo le fila e ricordare qual era la situazione che ci eravamo lasciati alle spalle lo scorso anno, con la seconda stagione. I nostri eroi erano entrati in possesso di una vecchia profezia che, tradotta, stava a significare che Lucifero e Dracula erano fratelli, gettati uno nell'inferno e uno sulla terra, alla ricerca di una donna, la signora di tutti i mali, vale a dire Vanessa Ives. Una donna che avrebbe avuto al suo fianco il mastino di Dio, un segugio che l'avrebbe protetta. Un segugio che, naturalmente, aveva le sembianze di Ethan Chandler, licantropo costretto a uccidere l'amico Sembene prima e a confessare i delitti avvenuti nella prima stagione poi.

Nella scorsa serie, infatti, avevamo da una parte assistito all'avvicinamento tra Ethan e Vanessa (quel bacio sotto la pioggia non se lo dimentica nessuno!) e poi al repentino allontanamento, con Ethan estradato in America, dove c'è un padre-padrone che lo sta attendendo. Nel frattempo, con la (temporanea?) sconfitta di Lucifero, i vari personaggi avevano intrapreso strade diverse. La creatura, John Clare, dopo essere stato tradito dagli umani che gli avevano dato un riparo nel museo delle cere, si era imbarcato in un viaggio verso il polo. Sir Malcolm, raggirato dalla splendida Madame Kali, era partito per quel viaggio in Africa che non era mai riuscito a realizzare con il suo defunto figlio. Victor Frankenstein, innamorato di Lily e da lei tradita a favore di Dorian Grey, si era addormentato sotto la spinta di un ago pieno di narcotici, facendoci passare un anno intero con la preoccupazione per la sua salute sulle spalle. Ed è da questi punti, più o meno, che riprendere la terza stagione. Vanessa è sola: vive in una casa piena di polvere e di oscurità.

L'avevamo lasciata mentre bruciava il crocefisso, rinunciando a quel Dio che l'aveva sempre guidata. E adesso la troviamo depressa, triste, quasi priva di ogni interessa, come se, con l'allontanamento di Ethan e di tutti i suoi amici fosse volata via da lei persino la voglia di vivere. A tirarla fuori da questa condizione è Lyle,che arriva a farle visita, dicendole che la vita le appartiene e che deve fare di tutto per cercare di conservarla; a questo proposito le consiglia di recarsi allo studio di una dottoressa che potrà aiutarla a guarire. Vanessa va all'appuntamento con la Dottoressa Seward (e se siete appassionati di letteratura gotica sapete cosa significa questo cognome!) e scopre che ha il volto di Joan Clayton, la strega che, nella passata stagione, aveva istruito Vanessa prima di essere arsa viva. La somiglianza mtte subito Vanessa nella buona predisposizione d'animo per accettare i commenti della dottoressa e il compito che le affida: fare qualcosa di assolutamente nuovo prima della seduta del giorno dopo. Così la donna si reca nel museo di scienze naturali di Londra e incontra il dottor Alexander Sweet, che le parla del suo amore per i non amati, i reietti e i dimenticati. Le fa un monologo che Vanessa, in nessun caso, riuscirebbe ad ignorare, perché le parole del Dr. Sweet sembrano sposarsi alla perfezione anche con la sua persona. Rientrata a casa, Vanessa riapre le ante di casa, fa entrare la luce e, forse per la prima volta, ammette che c'è qualcosa che non va, ma capisce che è qualcosa che lei può sconfiggere.

Intanto, al polo, mentre uomini muoiono assiderati, con la nave incagliata nel ghiaccio, danzando macabri sul confine del cannibalismo, John Clare comincia ad avere delle visioni sulla sua vita passata. Una sorta di flashback che lo spingono, alla fine della scena a lui dedicata, a dire di "voler tornare a casa". Non sappiamo ancora se questa frase si riferisce a Londra, in generale, o alla vita che aveva prima di essere richiamato dalla morte dal suo creatore. E questo ci riconduce, naturalmente, a Victor Frankenstein: pieno di sporcizia, gli occhi giganti e la pelle che conserva i lividi delle iniezioni di narcotici, sembra essere caduto in disgrazia dopo l'abbandono di Lily. Per questo ha chiesto aiuto ad un vecchio compagno di scuola, che scopriamo ben presto essere la prima new entry di questa stagione: il Dottor Jekyll. Tra i due scienziati, che scopriamo essere amici di vecchia data nonostante non si parlino da cinque anni, sembra scorrere ancora l'eco di qualche screzio; Victor, però, ha bisogno di un alleato per uccidere Lily, per estirparla dalla terra, dopo avercela condotta.

Lo scienziato è convinto di aver superato i confini della scienza e di aver portato il male nel mondo. Mentre a Londra accade tutto ciò, però, ci sono altri scenari che si aprono agli altri confini del mondo: in America Ethan Chandler viene "rapito" dal treno che lo stava conducendo all'impiccagione. Dopo una strage sul convoglio, in cui vediamo anche il volto di Hecate che emerge, Ethan viene tratto in salvo, solo per scoprire che i suoi salvatori sono uomini del padre. A Zanzibar, invece, dove sir Malcolm sta vivendo, viene raggiunto dalla notizia che Ethan è in pericolo e che potrebbe aver bisogno di lui. Questa premiere, dunque, serve soprattutto a tessere una trama fitta e intelligentemente intrecciata. La macchina da presa ci guida lungo sentieri tortuosi: fatti di scenari mozzafiato, tra ghiaccio e fiumi quasi cancerogeni, tra vicoli sperduti nell'oscurità e case avvolte nella polvere. Tutto per mettere in scena i vari tasselli di una stagione che, se il buongiorno si vede dal mattino, si preannuncia persino superiore a quella passata. E a darcene la prova è la scena finale. Il segretario della dottoressa Seward cammina nelle zone più povere della città, alla ricerca di vecchie prostitute su cui far valere la propria (poca) forza. Qui, però, viene rapito da due personaggi che si erano già visti poco prima, sulle tracce di Vanessa. Un ragazzino pallido e un uomo dai capelli rossi e la pelle di porcellana così fina che sembra quasi di potergli leggere il reticolo bluastro delle vene.

Non ci vuole molto per capire che si tratta di vampiri; tuttavia, se anche avevamo dei dubbi, bastano le figure che emergono dagli angoli oscuri di una fabbrica abbandonata per capire che abbiamo a che fare con dei succhia-sangue. Poi, però, all'improvviso, un'ombra copre il poco di penombra che c'era, e tutti i vampiri si inginocchiano, per poi sparire, mentre il segretario dichiara il suo nome. Renfield, dice di chiamarsi Renfield. E, ancora una volta, se conoscete abbastanza bene Bram Stoker, sapete non tanto chi sia quest'uomo, ma soprattutto di chi sia la voce che spezza l'oscurità e che appartiene a un volto che non ci viene mostrato. E il finale di questa premiere, da sola, basterebbe a giustificare il voto pieno (che avrebbe persino bisogno della lode!). Perché il buio all'improvviso dilaga e la voce strisciante serpeggia, seducente e letale al tempo stesso. Bend your head back. Give me your neck. Give me your throat. Give me your blood. My name is Dracula. Se a questo punto vi siete trovati con gli occhi pieni di lacrime sopra un sorriso appeso, non vi preoccupate. E' normale: la normale reazione alla perfezione assoluta.

Valutazione di Erika Pomella: 1 su 10
Penny Dreadful
Impostazioni privacy