Petrademone
Petrademone

Petrademone – La Terra del Non Ritorno


Arriva nelle librerie 'Petrademone - La Terra del Non Ritorno', il nuovo libro di Manlio Castagna che vi ruberà il cuore e parlerà a quella parte di voi che non è ancora cresciuta del tutto.
Voto: 8/10

Ci sono libri che sono facili da catalogare. In un mondo come quello attuale, in cui sembra che ogni cosa debba essere sistemata in uno scomparto preciso, è quasi un sollievo scoprire letture che rientrano perfettamente in un dato genere, in un dato target di età. Ma il sollievo è il sentimento dei disperati, è il sentimento di chi ha provato paura e ansia e, alla fine, scopre che le cose sono andate meglio del previsto. Ecco cosa sono i libri facili da catalogare: letture belle che sono il meglio di quello che ci si aspetta. Poi ci sono libri come Petrademone 2 – La terra del non ritorno, che hanno un chiaro genere di appartenenza, che strizzano l'occhio ad una determinata fascia di pubblico – in questo caso, quello più giovane -, ma che non si limitano ad essere ciò che sembrano.

Petrademone - La Terra del Non Ritorno
Petrademone - La Terra del Non Ritorno

Le avventure di Frida, Gerico, Tommy e Miriam sono quelle di un gruppo di ragazzi in una fascia anagrafica in cui tutto è scoperta e tutto, allo stesso tempo, può rappresentare una sfida. Un racconto, dunque, che si colloca alla perfezione in quella fascia middle grade a cui questo romanzo della Mondadori Ragazzi si rivolge.
Ma.
Sì, perché c'è un ma.
Nel vocabolario Treccani la parola ragazzo (e dunque il destinatario privilegiato di questo romanzo) è descritto come un essere umano in fasce adolescenziale o, comunque, nel pieno della sua gioventù. Ma allo stesso tempo ragazzo può essere utilizzato anche affettuosamente per parlare di un adulto, con i piedi che ancora danzano con la leggerezza di chi non ha esperienza, di chi non è maturo ma cresce, passo dopo passo. Petrademone – La terra del non ritorno, secondo volume della trilogia che porta la firma di Manlio Castagna , è un libro per ragazzi. Un libro per chi ha dodici anni e si distende a letto dopo aver fatto i compiti. È un racconto eroico in cui ci si può nascondere chi ha bisogno di sognare, chi ha bisogno di trovare amici dentro pagine che odorano di carta e inchiostro. Ma è anche un romanzo per quei ragazzi che non hanno più quindici anni, ma che vogliono ancora esperenziare il lato più leggero e fantasioso della lettura. Un libro per quei ragazzi – come chi scrive, tanto per fare un esempio – che sono cresciuti davanti l'occhio implacabile del tempo, ma che si commuovono ancora per la storia di un'amicizia capace di sormontare qualsiasi ostacolo. Un'amicizia da proteggere a qualunque costo.

Sebbene questa premessa possa apparire un po' lunga nella recensione di una nuova uscita letteraria, è tuttavia necessaria. Questo perché il grado di rapimento e assuefazione che Petrademone 2 da al lettore – a qualsiasi tipo di lettore – sottolinea la grandissima consapevolezza con cui l'autore si è approcciato a questo secondo volume. Se Petrademone – Il libro delle porte si era presentato al pubblico come un debutto sfolgorante per il direttore artistico del Festival di Giffoni, La terra del non ritorno è la consacrazione di un autore che non sfrutta le parole, ma che anzi le canta come se fossero parte di un incantesimo che non vuole fare a meno della realtà a cui appartiene.

A dispetto della maggior parte dei secondi volumi di una trilogia, che hanno nomea di essere più lenti, allungati e spesso inutili, Petrademone 2 sale sulle spalle del suo predecessore e non solo permettere alla storia di avanzare, ma porta una crescita anche nello stile di Manlio Castagna.

Della trama non vi possiamo parlare esplicitamente – essendo un secondo volume rischieremo di certo lo spoiler -, ma vi possiamo raccontare di come Frida e i suoi amici siano costretti ad affrontare un viaggio in un mondo che non gli appartiene e a scendere a patti con orrori e profezie che rischiano di distruggere tutto. Quello dei piccoli eroi che si muovono in un mondo dove la nebbia corrode le ossa, il tempo non esiste ed è la strada a condurti nei luoghi che vuoi visitare, è una storia che trabocca d'amore, di amicizia; ma anche di terrori atavici, di corpi che irradiano il gelo e cani – quanto amerete ogni singolo cucciolo che vi guarda dalle pagine! – che vengono gettati in fosse comuni e in campi di concentramento.

Ed è proprio qui che si cela il grandissimo talento di Manlio Castagna: nel raccontare i mali del nostro tempo attraverso la lenta sformata del fantasy, del romanzo di formazione, con omaggi continui che vanno da Il Signore degli Anelli a La Storia Infinita, da Le cronache di Narnia fino a Harry Potter, lasciando intravedere la grande conoscenza dell'autore e la sua passione per un determinato tipo di letteratura.

Manlio Castagna racconta un viaggio che appartiene alla sfera del fantasy, ma sta attento a rimanere ancorato alla concretezza della realtà. Per fare un esempio, la bile nera che appesta il cuore e il sangue di Gerico può essere vista come una metafora di quell'apatia che colpisce queste nuove generazioni che si chiudono dietro uno schermo? Manlio Castagna racconta una storia, ma invita anche alla riflessione. E lo fa con uno stile che, da solo, varrebbe il prezzo del biglietto. Sebbene la storia di Frida e della sua personale "compagnia dell'anello" sia coinvolgente, la scrittura è di un altro livello. Uno stile fluido che non rinuncia né al ritmo, né alla scorrevolezza, ma che soprattutto si veste in modo riconoscibile, con una poeticità che appartiene solo a chi sa guardare il mondo attraverso un velo di ottimismo e consapevolezza. Un libro, dunque, che farete davvero bene a non lasciarvi scappare.

Valutazione di Erika Pomella: 8 su 10
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