Quella casa nel bosco, la recensione


Recensione del film Quella casa nel bosco (2012) diretto da Drew Goddard e con protagonisti Kristen Connolly, Chris Hemsworth, Anna Hutchinson, Fran Kranz, Jesse Williams, Richard Jenkins.
Voto: 8/10

Quella casa nel bosco è un horror sui generis che cambia le regole del genere e mostra la paura e l’orrore da un altro punto di vista. E’ l’opera prima di Drew Goddard, sceneggiatore e produttore delle serie tv Alias e Lost e del film Cloverfield, scritto a quattro mani con Joss Whedon, il padre delle serie tv Buffy e Angel, e regista di The Avengers, anche fra i produttori del film.

L’inizio del film è tipico di tanti film horror: un gruppo di cinque amici decide di passare il week-end in una casa sperduta nel bosco ma ben presto scoprirà che non è stata una buona idea e dovrà scontrarsi con esseri sovrannaturali pronti ad ucciderli. Questo è solo l’incipit di un film in cui niente è come sembra e i colpi di scena non mancano di certo. Rivelare altre cose della trama sarebbe incosciente perché il bello della pellicola è proprio nello sviluppo narrativo.

Drew Goddard dice:

“Il film metterà la parola fine a tutti gli altri horror sulle case stregate. Vedrete delle cose che non avete mai visto nella nostra vita, resterete increduli davanti ad alcuni luoghi in cui vi porteremo. Però sarà divertente. Anche cruento, violento e terrificante ma divertente”.

Mai parole furono più appropriate. In Quella casa nel bosco si vedranno cose diverse, nuove e strabilianti e, oltre alla componente di paura, sarà molto divertente! E molto probabilmente è vero anche che la pellicola potrà diventare un punto di svolta per un genere tanto amato ma anche tanto abusato, soprattutto negli ultimi anni, in cui saghe come Hostel, Saw e i vari film con la parola super utilizzata Paranormal nel titolo, non hanno fatto altro che riproporre cose viste e riviste, sempre uguali e mai spiazzanti od originali. Ci voleva un’opera spartiacque che rinnovasse l’horror così come avevano fatto pietre miliari del genere come Psycho negli anni Sessanta, L’esorcista nei Settanta, Shining negli Ottanta, ma soprattutto la saga di Scream negli anni Novanta, visto che il lavoro metafilmico svolto da Quella casa nel bosco è molto simile a quello proposto da Craven.

Sono cinque i protagonisti ingabbiati ognuno in un stereotipo diverso e la cosa è dichiarata apertamente all’inizio del film: il bell’atleta, la bionda oca, il simpaticone del gruppo, il bravo ragazzo e l’ingenua verginella, ma presto ogni regola del genere è spezzata e soprattutto l’elemento ironico è presente sempre, fino alla fine, e questo contribuisce alla riuscita della pellicola, anzi direi che è fondamentale, perché altrimenti si rischierebbe di cadere nell’assurdo e nel ridicolo. Il film è anche pieno di citazioni e omaggi: da The Truman Show a molti film horror: il filone giapponese, quello degli esorcismi, quello zombie e così via, fino alle serie tv di Whedon (Buffy e Angel).

Tutti coloro che amano i film horror ma hanno anche voglia di qualcosa di nuovo, di sorprendente, devono assolutamente vedere Quella casa nel bosco, che, sono sicura, nel tempo diventerà un’opera importante nella storia del genere.

Valutazione di Giorgia Tropiano: 8 su 10
Quella casa nel bosco
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