Recensione Benvenuto presidente
Recensione Benvenuto presidente

Recensione: Benvenuto presidente!


Recensione del film Benvenuto presidente! di Riccardo Milani, con Kasia Smutniak, Claudio Bisio, Giuseppe Fiorello: misto tra fiaba gradevole e film di stretta attualità.
Voto: 6/10

In un momento di tumulti interni alla politica italiana, in un clima di patti segreti, alleanze e trattative, si attende l'elezione del nuovo Presidente della Repubblica; ma i parlamentari sono decisi a non tirar fuori alcun nome plausibile per questo ruolo, e le votazioni diventano sempre una burla, con proposte una più improbabile dell'altra. Fino a che i vari partiti, all'insaputa gli uni degli altri, si accordano per votare qualcuno che sia un simbolo dell'Italia, ma del passato, l'ennesima farsa: e chi meglio di Giuseppe Garibaldi? Si scopre però che esiste davvero un cittadino con questo nome, il quale, per legge, è a tutti gli effetti appena diventato Presidente della Repubblica. Il Giuseppe Garibaldi in questione, per tutti Peppino (Claudio Bisio) è un ex bibliotecario in un piccolo paesino di montagna, con l'hobby della pesca, che si ritrova trasportato in fretta e furia al Quirinale con la richiesta di porgere subito le sue dimissioni per rimediare all'errore burocratico. Quando però Peppino comincia a intravedere il marcio e la corruzione tra i politici, decide di accettare l'incarico, con l'obiettivo di aiutare il Paese a risollevarsi. Così, mentre il Vice Segretario Generale, una donna rigida di nome Janis (Kasia Smutniak) cerca di istruirlo sul protocollo, Peppino porta tutta la sua inesperienza, la sua onestà e il proprio candore nelle stanze del Quirinale, provocando uno sconvolgimento mai visto nella politica italiana.

Benvenuto presidente! è il titolo con cui il regista Riccardo Milani torna al cinema dopo un'assenza di sei anni in cui si è dedicato principalmente a progetti per la televisione; la sceneggiatura è invece di Fabio Bonifacci, autore solo in questa stagione di altre due commedie come Il principe abusivo e Amiche da morire, ma già in passato sceneggiatore di diversi film con Claudio Bisio, come Amore, bugie e calcettoSi può fare e Benvenuti al nord. E parrebbe proprio non esserci momento migliore per l'uscita nelle sale di Benvenuto presidente!, considerato il momento storico-politico attraversato dal Paese (c'è perfino un accenno all'elezione del Pontefice), nonostante gli autori affermino che il soggetto risale a circa tre anni fa, evitando quindi ogni paragone in senso più stretto con l'attualità. Lontano dall'antipolitica, il film infatti vuole restare nel solco della favola leggera, popolare nel suo aspetto di specchio della società, con attenzione alla realtà civile sulla scia dei maestri della commedia all'italiana, ma con echi anche del genere fiabesco alla Frank Capra.

L'idea del protagonista trasportato a forza in un contesto in cui risulta il classico pesce fuor d'acqua, spiazzato da una situazione che gli è estranea, è uno degli spunti classici della comicità, che qui dà vita a una serie di gag e scene surreali; in più, in questo caso l'umorismo deriva dalla figura di un personaggio essenzialmente semplice, ingenuo, di scarsa familiarità con le regole, che si trova invece a contatto con un mondo di intrighi, manovre e sovrastrutture che modifica talvolta senza accorgersene. Dialoghi e azioni sono quindi volti essenzialmente a evidenziare questo contrasto, mettendo in fila una sequenza di situazioni improbabili e inconcepibili per Peppino, e la sua paradossale risposta ad esse, il che rende lo sviluppo delle trovate divertenti piuttosto convenzionale e forse prevedibile.

Al percorso del personaggio di Claudio Bisio si aggiunge anche poi quello della donna interpretata da Kasia Smutniak, che rivelando un passato hippie comincia anche lei a scardinare le regole e a rompere i polverosi schemi delle istituzioni, mentre l'evolversi del rapporto tra i due protagonisti segue di pari passo il mutamento e la crescita dei loro personaggi, anche qui con poche sorprese. La trama comico-romantica si associa al discorso di una velata satira politica, che tira in ballo elementi ben noti come intercettazioni, mafia, corruzione e quant'altro, senza mai però fare riferimenti ben precisi a uno schieramento piuttosto che a un altro; restando sempre nell'ambito di un divertimento popolare, si allude ai problemi del Paese attraverso la risata, cercando di portare un punto di vista che non perda mai d'occhio le responsabilità della gente comune, l'etica, i valori o la loro assenza.

Il film si affida alla naturale simpatia di Claudio Bisio per rappresentare l'umanità e il buonsenso di un protagonista forse però troppo a rischio di buonismo, e può contare anche sul resto del cast valido in tutti i suoi ruoli, con qualche simpatico cameo come quello di Piera Degli Esposti, ex fricchettona dalla casa piena di incenso.

Benvenuto presidente! ha sicuramente la capacità di attrarre una larga fetta di pubblico, per la sua commistione tra fiaba gradevole e film di stretta attualità, anche se, forse, il sospetto è che in tempi così delicati ci voglia ben più di un'utopia.

Valutazione di Matilde Capozio: 6 su 10
Benvenuto Presidente!
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