La migliore offerta
La migliore offerta

Recensione La migliore offerta di Tornatore


Recensione del film La migliore offerta di Giuseppe Tornatore con Geoffrey Rush, Jim Sturgess, Sylvia Hoeks, Donald Sutherland. Un film poco riuscito, sorretto dalla presenza di Geoffrey Rush.
Voto: 6/10

La migliore offerta è il nuovo film di Giuseppe Tornatore che, dopo Baaria, abbandona la sua terra natia, la Sicilia, e sperimenta nuove strade con una pellicola girata interamente in inglese e con un cast internazionale. Protagonista della storia è il grande attore Geoffrey Rush (Il discorso del re), affiancato da il giovane e talentuoso Jim Sturgess, diventato famoso grazie al grande successo del musical Across the Universe.

Virgil Oldman (Geoffrey Rush) è un ricco e famoso battitore d’aste, nonché un grande appassionato di restauro e collezionista di ritratti di donne. Ma è anche un sociopatico, solitario, che non ama avere gente intorno, tantomeno donne. Vive cercando di evirate in tutti i modi il contatto diretto con il mondo, tanto da indossare sempre dei guanti e ha un unico amico, Billy (Donald Sutherland) che lo aiuta a collezionare sempre più opere, una vera ossessione per lui. Un giorno riceve la telefonata di una donna misteriosa, Claire, che gli chiede, dopo la recente morte dei genitori, di stilare una valutazione degli oggetti all’interno della villa di famiglia. La ragazza non di presenta mai agli appuntamenti e Virgil è infastidito da questo suo atteggiamento ma al tempo stesso è affascinato e curioso di scoprire il perché della sua assenza.

La migliore offerta non è un ottimo film, è pieno di difetti, ha una parte centrale troppo lunga e noiosa e una serie di passaggi un po’ forzati, ma ha anche dei pregi evidenti. Il primo fra tutti è il personaggio di Virgil Oldman. La maggior parte del merito della sua riuscita è sicuramente da attribuire a Geoffrey Rush che si cala perfettamente nei panni del protagonista, tanto da creare una forte empatia con lo spettatore. Ma riesce a far ciò anche grazie alla bravura di Tornatore nel delineare così bene il carattere, le fobie e le ossessioni del personaggio. Altro aspetto positivo è il finale non scontato, con colpi di scena (forse immaginati ma inaspettati inizialmente), intrighi e misteri.

Il regista gira un film misto tra thriller, noir, melodramma, con atmosfere cupe e affascinanti, girando la maggior parte dell’opera in una villa con un arredamento barocco, piena di oggetti che fa da contrappasso alla solitudine vissuta da i due protagonisti, così diversi ma al tempo stesso così simili. Tutto è eccessivo nel film, dalla presenza costante e spesso invadente della musica di Morricone, all’arredamento della villa ma anche della casa di Virgil, sovrabbondanza che sfocia nella stanza segreta dell’uomo con le pareti riempite di ritratti di donne, fino all’enfasi della recitazione dei due protagonisti. Ma all’interno de La migliore offerta tutto ciò non risulta fastidioso, anzi è quasi fondamentale per creare l’atmosfera giusta richiesta dalla storia, visto che è la stessa vita dei due protagonisti, nonché la loro personalità, a essere sopra le righe e completamente folle. 

Valutazione di Giorgia Tropiano: 6 su 10
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