Millennium: Uomini che Odiano le Donne
Millennium: Uomini che Odiano le Donne

Recensione Millennium: Uomini che Odiano le Donne


Recensione del film Millennium: Uomini che Odiano le Donne (2012) diretto da David Fincher e con protagonisti Daniel Craig, Rooney Mara, Embeth Davidtz, Stellan Skarsgard, Robin Wright, Christopher Plummer.
Voto: 8/10

Millennium – uomini che odiano le donne è il nono film di David Fincher, regista americano che annovera nella sua filmografia opere bellissime come Seven ma che spesso delude con opere meno riuscite. Lo scorso anno ci ha stupito realizzando un vero capolavoro, The Social Network, sulla storia di Facebook e soprattutto su Mark Zuckerberg, il suo fondatore, impersonato perfettamente da Jesse Eisenberg. Quest'anno colpisce nuovamente nel segno con Millennium, remake del film svedese tratto dal bestseller mondiale Uomini che odiano le donne del compianto Stieg Larsson.

Mikael Blomkvist (Daniel Craig) è uno stimato giornalista che viene condannato per diffamazione e si ritrova così a perdere tutto ciò che aveva costruito e a dover combattere per riabilitare la propria reputazione. Viene assunto da Henrik Vanger (Christopher Plummer), un potente industriale svedese, per investigare sulla presunta morte di sua nipote avvenuta più di quarant'anni prima. La strada di Mikael si intreccierà presto con quella della giovane hacker, Lisbeth Salander (Rooney Mara), ragazza sociopatica e problematica, ma estremamente sveglia ed intelligente, che aiuterà l'uomo nelle sue ricerche e presto i due stabiliranno uno speciale rapporto di fiducia e stima reciproca.

Dalla trama della pellicola verrebbe da paragonare Millennium con i due thriller che Fincher ha realizzato: Seven e Zodiac ma al di là del genere e della storia questo nuovo lavoro del regista ha molte più affinità con The Social Network, nonostante la base narrativa molto differente. Innanzi tutto i due protagonisti, Mark Zuckerberg e Lisbeth Salander, costituiscono due facce della stessa medaglia. La ragazza del nerd di Harvard, che lasciandolo ha di fatto dato il via alla nascita del social network più famoso al mondo, ora è diventata essa stessa una nerd. Entrambi hanno un' intelligenza sopra la norma, entrambi parlano, camminano e ragionano ad una velocità superiore agli altri esseri umani ed entrambi sono soli.

Come nel film precedente, anche in questo il montaggio, realizzato dalla coppia Kirk Baxter e Angus Wall, vincitori lo scorso anno dell'Oscar, gioca un ruolo fondamentale. È un montaggio fitto, serrato, veloce, spesso alternato, che non lascia un attimo di respiro allo spettatore ed collega le vite di Mikael e Lisbeth fin dall'inizio, nonostante i due non si conoscano ancora. Così Fincher continua il suo lavoro di rielaborazione del cinema classico riproponendo quella che è definita continuità classica intensificandone il concetto attraverso l'utilizzo di maggiori primi piani e di un montaggio più veloce. Ultima affinità è la musica del geniale Trent Reznor e di Atticus Ross, che anche qui fanno un lavoro magnifico.

Uno dei punti di maggiore forza del film è senza dubbio Rooney Mara, come nel precedente film svedese lo era Noomi Rapace. Perché Lisbeth Salander è uno dei personaggi femminili più belli e più riusciti di sempre, è descritta dettagliatamente sia esteriormente che interiormente e nei tre romanzi della saga Millennium scopriamo la sua storia, entriamo nel suo mondo e ce ne innamoriamo sempre di più. Non è dunque facile rapportarsi con un personaggio di tale spessore ed entrambe le attrici lo hanno fatto alla grande, regalandoci due interpretazioni diverse ed intense. Se la Lisbeth di Noomi era più forte e più fredda, ma forse più carismatica e vicina all'originale, quella di Rooney è più malinconica e fragile, si emoziona di più e ci emoziona di più, mostrandoci un lato diverso della Lisbeth che conoscevamo.

Un piccolo accenno va ai titoli di testa del film. Dopo quelli inquietanti ed affascinanti di Seven, entrati ormai nella memoria di tutti, Fincher realizza un altro piccolo capolavoro. Due minuti di puro spettacolo visivo in cui condensa tutti gli elementi importanti del film accompagnati dalla bellissima cover di Immigrant Song dei Led Zeppelin realizzata da Trent Reznor e Atticus Ross.

Valutazione di Giorgia Tropiano: 8 su 10
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