Peaky Blinders 2x06 [Season Finale] - Episode 6 [credit: BBC / Youtube]
Peaky Blinders 2x06 [Season Finale] - Episode 6 [credit: BBC / Youtube]
C: BBC / Youtube

Recensione Peaky Blinders 2×06 [Season Finale] – Episode 6


Con 'Episode 6' - notevole season finale - 'Peaky Blinders' si accomiata dai suoi spettatori con un episodio teso, fisicamente devastante, dal quale sarà difficile riprendersi.
Voto: 1/10

Dove eravamo rimasti: Episode 5

Guai in vista, per Thomas Shelby. Dannati guai. In Episode 5 il leader della gang dei Peaky Blinders si trovava sballottato in ogni direzione dai venti avversi di un destino capriccioso, beffardo, con un senso dell'umorismo al limite della mera crudeltà. Alfie Solomons – che due settimane fa avevamo visto stringere di nuovo patti con l'infame Sabini – invita alcuni uomini Shelby, tra cui Arthur, ad una cena tipicamente ebraica, che però finisce in carneficina. Alfie fa fuori uno dei suoi invitati e poi "vende" Arthur alla polizia, che lo arresta e promette di impiccarlo. Intanto, a Birmingham, le forze dell'ordine irrompono in casa di Polly e portano via Michael per l'incendio al Marquis, locale scomparso nelle fiamme dopo che un uomo aveva osato infastidire l'ultimo arrivato in casa Shelby. Thomas, dunque, vede intorno a sé le pedine del puzzle così tanto diligentemente costruito cadergli intorno. I suoi piani e le sue ambizioni sembrano scomparire davanti alla ferocia di un mondo che non ha alcuna regola da seguire. In questo scenario da apocalisse, dopo aver accettato l'offerta di aiuto da parte dei Lee, Thomas è costretto anche a subire le avances di sua cognata Esme, che gli propone di scappare lontano, andare in Francia e ricominciare daccapo. Ma Thomas, che in Francia ha perso tutto se stesso, rifiuta l'offerta senza battere ciglio e consiglia a sua cognata di raggiungere John, suo marito. Questo perchè, di colpo, per Thomas il mondo ha perso i suoi contorni netti e sicuri e persino gli affari sembrano scivolare in secondo piano. Tutto va fuori fuoco e l'unica cosa che rimane in superficie, in bella vista, è il volto di Grace, di ritorno a Londra. I due si rincontrano dopo 730 giorni, entrambi feriti e insicuri, entrambi confusi sui propri sentimenti. Tenuti insieme da un amore che non sono sicuri di riuscire ad ammettere ad alta voce, i due personaggi all'inizio si studiano, si sfidano, si insultano. Cercano crepe in una maschera, affondano le dita nelle proprie paranoie e cercano di scoprire il bluff dell'altro. Ma per quanto la guardia possa essere alta e per quanto le paure possano gridare di fermarsi, Grace e Tommy, quando sono insieme, non possono fare a meno di lasciarsi andare. Ed ecco di nuovo il Thomas che abbiamo amato maggiormente: quello che sa ridere ed essere ironico, quello che ha un cuore che batte al di fuori dei suoi desideri ambiziosi. Un uomo pieno di cicatrici che solo i baci di Grace sanno come guarire. Un uomo troppo spesso nascosto dal suo stesso dolore, che ha paura persino di sorridere. Un uomo che, solo quando è con Grace, riesce a tornare se stesso, a ridare vita e fiato al ragazzino morto dentro di lui quando la guerra gli ha chiesto un sacrificio dietro l'altro. E così Grace e Tommy sono di nuovo una cosa sola, sono di nuovo uno nelle braccia dell'altra, di nuovo persi in un abbraccio in cui non esiste nient'altro. In cui nient'altro ha senso. Nel frattempo, però, Polly deve trovare un modo per salvare il proprio figlio: si reca così in commissariato dove accetta di reificarsi in carne da macello, in una sciatta donzella in difficoltà che si piega ai voleri di un poliziotto vile e schifoso che abusa del proprio potere. Perchè è questo che fa Campbell: la costringe a fingersi altro, ad abbandonarsi in lacrime che non le appartengono, e poi affonda tutta la sua anima nauseabonda nel corpo della donna, che sopporta tutto con la sua solita, stoica determinazione. Ma la vendetta di Campbell – che in parte, naturalmente, vuole vendicarsi di Thomas che l'ha messo al corrente del ritorno di Grace – fa un passo avanti: fa sì, infatti, che tutti in prigione sappiano a quale prezzo Michael abbia riconquistato la sua libertà. Una consapevolezza, questa, che rischia di spezzare il rapporto tra Polly e suo figlio. La guerra, però, va avanti. E Thomas, che vuol far capire al mondo che non sarà mai più lo schiavo inconsapevole di nessuno, fa un attentato alla villa dell'uomo che l'associazione irlandese così come Churchill vogliono morto. In questo modo potrà uccidere l'uomo alle sue condizioni e con i suoi tempi. Al derby di Epsom.

Cosa vedremo: Episode 6

L'ultimo – sigh! – episodio di questa incredibile seconda stagione di Peaky Blinders si apre molto presto, quando il sole fa appena capolino dietro la linea dell'orizzonte. Il racconto inizia con la suadente voce di Thomas che, nello scrivere una lettera, rende partecipe anche lo spettatore di quanto accaduto e di quanto sta per accadere. Quella lettera sono le sue memorie, le prove della sua innocente e, soprattutto, della colpevolezza di uomini di potere, che abusano di lui e che vogliono comunque vederlo morto. Una lettera che, poco più tardi, Thomas affiderà a sua sorella Ada, dicendole di spedirla nel caso gli succedesse qualcosa. Poi prende il coinquilino della sorella e si reca da Alfie, mentre una piccola squadriglia accoglie Arthur, rilasciato di prigione dopo che i nove testimoni che l'avevano indicato come omicida hanno ritirato la denuncia. Non sono ancora le sette del mattino e già il mondo di Peaky Blinders è pieno di movimento. Per un attimo pensiamo di esserci persi un passaggio: perchè Thomas va da Alfie dopo che questi lo ha tradito? Perchè si porta l'amico gay di Ada? Perchè lo lascia fuori dal locale di Alfie? Perchè si ferma ad abbassarsi le scarpe? Mille domande si affollano nel nostro cervello e siamo così impazienti di scoprirlo che quasi non riusciamo a concentrarci su quello che avviene sullo schermo. Ma poi appare l'incredibile Alfie di Tom Hardy che comincia a mercanteggiare con Thomas e allora non possiamo fare a meno di guardare, rapiti. Scopriamo allora che Alfie sta di nuovo andando contro Sabini e che vuole stringere un altro contratto con Tommy. Scopriamo anche che il criminale ebreo è convinto di avere il coltello dalla parte del manico, motivo per cui spinge verso il nostro (anti)eroe un contratto in cui è segnato che tutti i profitti dell'esportazione Shelby dovrà andare da lui. Thomas si mostra incuriosito, quasi divertito e prende per i fondelli il suo socio in affari che annuncia "Tommy sto per spararti". Ma ancora una volta Thomas non fa una piega. E' con l'ombra di un sorriso che gli danza sulle labbra che annuncia ad Alfie di aver posizionato una mina (ecco perché si era fermato ad allacciarsi la scarpa) che può essere azionata a distanza da un suo sottoposto (il coinquilino fuori), addestrato a farla saltare se non vede Thomas uscire da lì, sano e salvo, per le sette. Alla fine, quindi, Alfie è costretto a dar credere alle minacce di Tommy, che dichiara di non avere niente da perdere e di essere, praticamente, già morto. I due uomini si stringono le mani, paventando una nuova alleanza che speriamo vada meglio della prima. Orchestrato questo affare e assicuratosi che suo fratello Arthur sia fuori di prigione, Thomas va ad Epsom con tutti i suoi uomini e si appresta ad uccidere la sua preda. Chiama anche Lizzie, la segretaria ex-prostituta, e le chiede di adescare il soldato che deve far fuori, di modo che possa allontanarlo dalla folla. La richiesta offende Lizzie, che sembra nel frattempo aver sviluppato dei sentimenti romantici nei confronti del suo capo. Alla corsa Thomas incontra Campbell, al quale dice di essere venuto a conoscenza di quanto accaduto con Polly. "Oggi o muoio io, o morirai tu" gli dice, lasciando intendere che il mondo è diventato troppo piccolo per poter ospitare entrambi. In più Campbell ha assunto degli irlandesi della Mano Destra Rossa perché prendano e, successivamente, uccidano Thomas. Alle corse Tommy incontra anche Sabini, con il quale si mostra sicuro e, cosa assai più importante, superiore. Tratta l'italiano dall'alto in basso e poi gli elenca gli errori commessi: come non mantenere la promessa con Alfie. Alla fine però qualcuno irrompe nel ristorante, con abiti da poliziotto, e conduce via il leader di casa Shelby. Si tratta degli uomini assoldati da Campbell che portano Tommy in una vasta distesa campestre dove c'è una tomba che aspetta di essere riempita. Gli uomini, che proprio come la vittima, sono stati in guerra, nella Somme, concedono a Tommy un'ultima sigaretta. L'uomo ne approfitta per tirare le somme della sua esistenza, dicendo "Ce l'avevo quasi fatta," e poi aggiunge: "C'è anche una donna … una donna che mi ama … Stavo per avere tutto". Poi Thomas si inginocchia e non serve a niente ripeterci che in una serie televisiva il protagonista non può morire. Nonostante questa labile consolazione, non possiamo fare a meno di sentire il nostro cuore tendersi come la proverbiale corda di violino. Abbiamo paura che qualcosa possa andare storto, che ci sia un'altra storia dietro l'angolo, un nuovo racconto che non prevede la presenza di Thomas. Poi, quando cominciamo a chiederci come sia possibile per Tommy uscire vivo da quella situazione, uno dei tre assassini uccide gli altri due e dice a Thomas che, in futuro, potrà capitare che Churchill vorrà parlare con lui. Thomas, allora, torna a casa sua, dove gli Shelby stanno festeggiando perché Arthur e gli altri hanno bruciato le licenze di tutti gli altri allibratori, e la famiglia, per il momento, sta ballando sul mondo.

"Mai mettersi contro i fottuti Peaky Blinders"

Uno degli elementi che concorre a rendere Peaky Blinders una serie tv tanto affascinante è il senso di cieca lealtà che lega tutti i componenti della famiglia. Una lealtà rivista e corretta, naturalmente, secondo le leggi di Sua Maestà Thomas Shelby. Una lealtà che non esclude tradimenti e corruzioni, ma che è sempre pronta a risolvere situazioni e tirare fuori gente di prigione. I Peaky Blinders del titolo sono un muro compatto di essere umani che possono farsi anche del male da soli, ma che non permettono che il dolore sia perpetuato da altri. Nessuno può toccare gli Shelby. Nessuno può fare i propri sporchi comodi e poi sperare di cavarsela. Non è così che funziona, non con gli Shelby. Una premessa, questa, che serve non solo per parlare ancora una volta di quanto meravigliosa sia questa serie, ma soprattutto per introdurre il personaggio più riuscito di questa seconda stagione. In ogni recensione, settimana dopo settimana, abbiamo parlato di quanto Polly fosse il vero cuore e la vera eroina di questa storia. Un'anima imbattibile che si rialzava dopo ogni ennesima caduta. Una granitica mater familias che nasconde armi nello stivaletto mentre insegue i fantasmi dei figli perduti. Una madre, un'alleata, una martire. Polly è tutto questo e ancora di più. La scorsa settimana, quando abbiamo visto Campbell che abusava di lei, abbiamo riconosciuto il carattere indomito di questa donna che non si tira mai indietro e che nel cipiglio sicuro del volto nasconde una fragilità che non permette a nessuno di vedere. La scorsa settimana Campbell l'ha costretta a piangere, a diventare qualcosa che Polly non avrebbe mai più voluto essere. Ed è per questa ragione che in Episode 6 Polly è costretta a fare una contromossa. Dopo aver dato dei soldi a Michael, con i quali lo esorta a lasciare il mondo marcio dei Peaky Blinders, Polly prende un treno e, da sola, si reca alle corse di Epsom. Qui si imbatte in Campbell e lo immobilizza, tenendogli una pistola puntata contro. Campbell è sorpreso, ma non perde la calma. Parla a Polly e le dice che anche lei ha sentito qualcosa. Anche lei si è accorta che c'è qualcosa tra di loro. Le dice che c'è una parte, in lui, che le appartiene. "Non quella parte," specifica, immaginando che Polly stia rivivendo la scena tra di loro. E le dice che quella parte trafigge il suo cuore. Polly piange, questa volta sul serio. Una lacrima rotola giù dai suoi occhi e per un momento pensiamo che la sua determinazione stia vacillando e venendo meno. Ma d'altra parte non sarebbe nel carattere di Polly permettere ad uno come Campbell di cavarsela dopo quello che ha fatto; la sua colpa, ai suoi occhi, non è tanto quella di averla sfruttata per i suoi appetiti sessuali, ma soprattutto di aver fatto sì che Michael scoprisse tutto. E allora non può fare a meno di premere il grilletto, mentre sussurra tra i denti a un Campbell morente (speriamo): "mai mettersi contro i fottuti peaky blinders". E un attimo dopo esce, spalle dritte e testa fiera, mostrando al mondo circostante il sangue che le macchia il vestito, quasi fosse una medaglia al valore. Applausi a scena aperta.

"Ho intenzione di sposarmi"

Abbiamo dato dieci a questo Episode 6 consapevoli che se ne avessimo la possibilità gli daremmo un numero imprecisato di punti in più, perché dieci sembra un numero inadatto a contenere tutte le qualità, i pregi e la perfezione che questo semplice episodio è riuscito a ricamarsi addosso, quasi volesse convincere tutti che dopo averlo visto non si potrà mai tornare indietro. Episode 6 infatti rappresenta un punto di non ritorno, quel fantomatico giro di boa in cui le cose cambiano per sempre, in cui tutto deve necessariamente procedere verso il futuro. E questo slancio in avanti Peaky Blinders lo fa scegliendo una struttura sempre incredibilmente partecipativa, in cui lo spettatore quasi avverte la sensazione di calpestare il terriccio dell'ippodromo, al fianco di Thomas, per proteggerlo e aiutarlo. Perché Episode 6 ha posto ancora una volta l'accento su questo personaggio granitico, zingaro, tanto ambizioso da rasentare la testardaggine. Cillian Murphy ha dimostrato – ancora una volta, qualora ce ne fosse bisogno – di essere un interprete da lettere maiuscole, un attore che da solo riuscirebbe a reggere le sorti di questo prodotto seriale. Thomas è un personaggio fatto di luci e ombre, un demone che vorrebbe innalzarsi con ali che si è costruito da solo. Un self-made-man cui la guerra ha tolto l'innocenza, la fanciullezza, la serenità. Un uomo che è fatto dello stesso materiale esplosivo con cui conviveva durante gli anni in Francia, quando l'unica cosa certa era la morte. Ed è proprio la signora con la calce in mano la più fedele compagna di questo personaggio capace di rimanere impassibile davanti ad armi, minacce e pericoli. Un uomo che, nel momento in cui sta per abbandonare il mondo, non piange per la paura o per quello che non ha. No. Gli occhi cerulei di questo protagonista assolutamente indimenticabile si riempiono di lacrime all'idea di quello che ha quasi ottenuto, e soprattutto di quello che ha. Una donna che lo ama. In realtà, come è possibile capire, sono molte le donne che si innamorano del cuore spezzato di Thomas. C'è Esme, affascinata dal cognato tanto da spingersi a suggerire di scappare insieme. C'è Lizzie, che in Tommy vede un amico, un salvatore… qualcuno per cui sarebbe disposta a tutto. Poi c'è la vedova May, orgogliosa e sicura di sé, una donna che non sa il significato della parola no, e che è pronta a seguire qualsiasi percorso pur di ottenere quello che vuole. In questo senso May è senza dubbio la controparte femminile di Thomas, una sorta di anima gemella. E non è un caso che sia stata proprio May a sciogliere il ghiaccio che avvolgeva il cuore di Tommy. Ma, d'altra parte, non è l'anima gemella che Thomas sembra cercare. Non è lei a colmarlo, riempirlo, riscriverlo. Non è l'anima gemella a ridargli consistenza in questo mondo. No. Per quello c'è solo una persona. Il nemico di cui si è innamorato. Grace. Grace. Sempre e solo Grace. In questo episodio la vediamo arrivare, trafilata, per dire a Thomas che è incinta, e che lo ama, che lo ha sempre amato. All'inizio Tommy reagisce in modo quasi freddo. E' alle corse per compiere un omicidio, quindi non vuole nessuna distrazione. E vorrebbe mandare via Grace, ma quando lei gli dice che lo ama, allora qualcosa sul suo volto si spezza e noi riusciamo a spiare dietro i suoi calcoli, le sue ambizioni e le sue stesse convinzioni. Gli occhi si fanno appena più grandi e le labbra sembrano voler contenere se stesse per non concedere un sorriso. "E' questa l'unica cosa che conta" risponde alla fine Thomas. E quando, ad un passo dalla morte, dice che c'è una donna che lo ama, noi siamo sicuri che si stia riferendo a lei, semplicemente perché non potrebbe riferirsi a nessun'altra. Sì, certo, May gli piace e probabilmente, in un'altra vita, avrebbe potuto essere felice con lei. Ma non c'è niente che possa competere con Grace, cosa che la stessa May sembra suggerire quando si accorge che Thomas non ha parlato a Grace di lei, mentre è avvenuto il contrario. Anche perché, a dirla tutta, non avrebbe molto senso che adesso Thomas, dopo aver passato due anni ad amare una sola donna – l'unica davvero amata dal ritorno dalla Francia e, presumibilmente, anche prima – decida di amarne un'altra, con la quale ha avuto qualche rapporto, ma niente che possa effettivamente rivaleggiare con i sentimenti verso Grace. Peaky Blinders perderebbe molta della sua credibilità se lasciasse accadere una cosa del genere. Detto questo, però, quando alla fine Thomas dichiara: "Ho intenzione di sposarmi" non siamo sicuri che stia pensando a Grace. Ci viene il dubbio che stia pensando a May, alla sua ricchezza e, soprattutto, alla sua posizione nel consiglio. Tommy, che ha sempre messo gli affari al primo posto, potrebbe facilmente sacrificare se stesso e il suo stato civile per permettere all'azienda di fare un passo in avanti. Certo, con un bambino in arrivo, sembra esagerato anche per Thomas Shelby; purtroppo, però, per sapere la verità dovremo aspettare l'anno prossimo e la (già annunciata) terza stagione. "Ho intenzione di sposarmi" è la frase con cui si chiude Peaky Blinders e con cui Thomas Shelby, più affascinante che mai, si accomiata da noi, suoi fedeli servitori.

Cosa ci è piaciuto:

• E' inutile, in questo season finale, sperare in una divisione netta tra cosa ci è piaciuto e cosa non ci è piaciuto. Una dicotomia, questa, che nella seconda stagione di Peaky Blinders non ha quasi mai avuto ragione di esistere. Questa premessa appare quanto meno adatta anche all'ultimo episodio, così dannatamente perfetto che dire che c'è stato qualcosa di inesatto o sbagliato sarebbe un'eresia nei confronti dell'arte in generale.

Valutazione di Erika Pomella: 1 su 10
Peaky BlindersPeaky Blinders (stagione 2)
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