Una donna per amica
Una donna per amica

Recensione Una donna per amica


Una donna per amica è un film debole, sbilanciato, che fa molto ridere nella prima parte, ma annoia nella seconda. Sceneggiatura vuota e già vista, con una protagonista insopportabile.
Voto: 5/10

Vi ricordate la canzone La regola dell'amico degli 883? Una sorta di manifesto post-moderno sulla tanto chiacchierata amicizia tra uomo e donna che si esprimeva con una specie di dogma esistenziale: "la regola dell'amico non sbaglia mai, se sei amico di una donna non ci combinerai mai niente". Frasi, queste, che avrebbe dovuto ascoltare con attenzione Francesco (Fabio De Luigi) avvocato di punta e consigliere comunale, che da quattro anni si trascina dietro la sua amicizia con Claudia (Laetitia Casta), ragazza italo-francese di cui è segretamente innamorato. Questa, in breve, la trama di Una donna per amicaultimo film di Giovanni Veronesi, scritto a quattro mani con Ugo Chiti. Francesco è un uomo buono, forse un po' troppo ingenuo, che nasconde i propri sentimenti dietro un "finto" sentimento d'amicizia. Finto non perchè manchi di valori quali la fedeltà o la lealtà, ma perchè nella profondità Francesco vorrebbe molto più da Claudia. Quest'ultima, al contrario, si maschera da spirito libero, decidendo di sposarsi con un uomo (Adriano Giannini) che conosce sì e no da un quarto d'ora.

Il primo, vero, problema di Una donna per amica, a ben guardare, sta proprio nella sua protagonista femminile. Il personaggio di Claudia è falso, artificiale, fastidioso. Per tutto il film si avverte lo sforzo di regia e sceneggiatura di farla apparire libera, spensierata e naturale; ma per tutto il tempo si avvertono i meccanismi di costruzione, la falsità dei dialoghi e l'esagerazione dei comportamenti. E' tutto troppo eccessivo e, il più delle volte, in senso molto negativo. Con queste premesse è difficile entrare in empatia con il film, specie quando si vorrebbe che la protagonista uscisse dal quadro. E, infatti, quando Claudia scompare nel suo nuovo matrimonio, il film migliore un po'. L'entrata in scena del personaggio interpretato da Valentina Lodovini, pur non portando nulla di nuovo o di originale, alza il livello di simpatia nel pubblico che, tutto sommato, si lascia distrarre da questa storia d'amore. L'idillio, però, non è destinato a durare, perchè Claudia, naturalmente, farà ritorno e scombussolerà di nuovo la vita di Francesco.

A questa mancanza di charme da parte della protagonista femminile si affianca anche una costruzione narrativa del tutto sbilanciata. La prima parte del film è infatti la più riuscita per le varie gag divertenti che arricchiscono una sceneggiatura assai arida e priva di elementi di attrazione. Il problema, tuttavia, sta nella coesione di questi elementi. Sembra quasi che Veronesi non sapesse come riempire il minutaggio necessario alla sua pellicola e allora avesse scelto tre comici molto bravi per riempire quello spazio e aiutare la stancante storia dell'amicizia tra Claudia e Francesco ad arrivare alla fine. Perchè, a ben guardare, gli inserti di Geppi Cucciari o della strabiliante (come sempre) Virginia Raffaele, non hanno alcuna utilità meramente drammaturgica. Stanno lì – grazie a Dio – solo per far numero, solo per riempire un vuoto che, comunque, non si può nascondere.

Se non altro, però, Una donna per amica ha il merito di non percorrere – alla fine! – una strada troppo banale. Il lieto fine, che non può mai mancare in una commedia simil-sentimentale, esiste, ma, grazie al cielo, non è quello che ci aspetta. Cosa non da poco, in un film che di certo non brilla per invenzioni drammaturgiche. Perchè anche il tema trattato – l'antico mistero dell'amicizia tra uomo e donna – è qualcosa di profondamente già visto e già trattato. Basta citare l'onnipresente Harry ti presento Sally L'appartamento per capire di cosa stiamo parlando.

Valutazione di Erika Pomella: 5 su 10
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