Riddick
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Riddick, terzo capitolo della saga con protagonista Vin Diesel come Richard Riddick, è un film mal riuscito, senza novità e con poca ironia.
Voto: 4/10

Era appena scoccato l'anno duemila quando Vin Diesel indossò per la prima volta i panni di Richard Riddick, l'antieroe di Pitch Black che, imprigionato da una sorta di Cacciatore di Teste, finirà col salvare i superstiti della navicella in cui si trovava grazie alla capacità di vedere nel buio, vantaggio che gli permette di difendersi da alieni molto aggressivi che si muovono e attaccano solo con il buio. Il film di David Twohy incassò, a livello mondiale, oltre 50 milioni di dollari: un incasso che spinse regista e produttore a creare una vera e propria saga. Riddick – sempre per la regia di Twohy – è il terzo capitolo delle avventure di Richard Riddick, la quarta se invece si tiene conto anche della parentesi rappresentata dal corto animato intitolato The Chronicles of Riddick: Dark Fury.

Il pianeta Furya è ormai lontano, perso nell'infinito universo: Riddick (Vin Diesel), tradito dai Necromonger, si trova, apparentemente da solo, su un pianeta desertico, popolato da creature aliene contro cui è costretto a lottare per mantenersi in vita e tentare, in qualche modo, di tornare al proprio pianeta d'origine. Molto presto, però, un gruppo di mercenari desiderosi di rimettere in catene il latitante eroe, approda sul pianeta, aggiungendo un'altra minaccia alla sopravvivenza di Riddick.

Un vecchio monito recita: squadra che vince non si cambia. Al timone sin dal primo, interessante, film David Twolby ha scelto di rimanere così ancorato all'idea di quella prima pellicola sfolgorante, tanto da rimanerne intrappolato. Ciò che aveva dato a Pitch Black quell'alito di novità si era andato già spegnendo con il deludente Chronicles of Riddick. Con quest'ultimo film, invece, appare chiaro che il destino di Riddick è destinato ad estinguersi. Tutto ciò che viene portato sullo schermo, con un Vin Diesel più pompato che mai, non è altro che lo sfruttamento di una struttura già in disuso. La vecchia ironia del protagonista si è spenta a favore di una costruzione stereotipata che lascia anche lo spettatore più entusiasta e fedele in uno stato di intorpedimento generale, dove le (dis)avventure di Riddick non possono raggiungerlo. 

Più che un film mal riuscito, Riddick è più che altro un film inutile, un'affabulazione che non porta niente di nuovo al racconto, nè tantomeno all'industria cinematografica. Il tutto resta dipinto solo in superficie, con pennellate veloci e imprecise che non riescono in alcun modo a coinvolgere chi è seduto in poltrona, al quale viene chiesto molto, senza dare nulla in cambio. Forse, allora, è davvero il caso di cambiare quella squadra che nel 2000 si presentò nelle grandi sale con un'aurea quasi invincibile.

Valutazione di Erika Pomella: 4 su 10
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