Scary Stories To Tell In The Dark
Scary Stories To Tell In The Dark

Scary Stories To Tell In The Dark, la recensione


Durante la notte di Halloween del 1968 un gruppo di ragazzi trova un libro misterioso in una casa abbandonata. Da quel giorno le loro vite cambieranno per sempre.
Voto: 6/10

Le nostre paure ci perseguitano sempre; molte volte si palesano solamente nella nostra mente ma in alcuni casi possono manifestarsi in modi sempre più concreti.

Siamo negli anni Sessanta in una cittadina della provincia americana e un gruppo di ragazzi si sta preparando per l'arrivo della notte più spaventosa dell'anno, Halloween, il giorno dei morti. Questi giovani ragazzi, appartenenti alle più disparate situazioni socio-economiche, si sono trovati tra loro in un ambiente dove il bullismo li ha scelti come prede, dove un altro gruppo di giovani più grandi si diverte a prenderli in giro e a fargli brutti scherzi. Halloween potrebbe essere la notte della loro vendetta ma, bramosi di curiosità, i ragazzi cercano l'avventura in una casa abbandonata nella periferia della città dove, si vocifera, ebbe luogo un omicidio plurimo anni prima ad opera di una loro coetanea. In questa casa troveranno un libro di proprietà di questa ragazza ma non si tratta di un semplice diario, è un libro maledetto. Nei giorni successivi i ragazzi apprendono che sulle pagine di questo manufatto compaiono delle storie scritte con il sangue con loro protagonisti e, uno ad uno, dovranno affrontare le loro paure più grandi materializzarsi di fronte a loro. La soluzione sembra essere dietro l'angolo ma la Paura ha in serbo tante sorprese…

Scary Stories To Tell In The Dark è il nuovo film del regista André Ovredal (Autopsy) che, insieme al team di produttori di Guillermo Del Toro, ha dato vita alle pagine della serie di libri dell'orrore scritta da Alvin Schwartz. Con Autopsy, Ovredal aveva già avuto modo di cimentarsi con il genere horror e i risultati sono stati molto soddisfacenti poiché è riuscito a creare un'atmosfera interessante ed inquietante girando in uno spazio ristretto e riducendo al minimo gli effetti tipici del genere, come, per esempio, i jump scare. Il cinema horror degli ultimi anni ha, infatti, adottato questo genere di escamotage fin troppo, cercando di creare il terrore abusando di trucchi come questo e tralasciando l'impatto emotivo dello spettatore. Anche in Scary Stories To Tell In The Dark Ovredal sembra dosarsi al meglio su questo fronte ma, in alcuni casi, cade anche lui nel vizio di utilizzare i jump scare anche quando non necessario.

Se visivamente il film risulta essere un buon prodotto, lo stesso non si può dire della sceneggiatura che richiama, forse un po' troppo, a libri e adattamenti cinematografici che già sono stati visti più volete e che, grazie al loro successo, tendono ad essere molto riconoscibili. È proprio per questo motivo che quando si guarda Scary Stories si ha l'impressione di assistere ad una storia già vista, già letta e già vissuta. Il gruppo dei giovani ragazzi e delle loro paure che si materializzano sembrano riferirsi ai Losers di It e alla loro battaglia con il mutaforma Pennywise mentre il libro che dà vita a mostri spaventosi ricorda molto tutte le vicende di Piccoli Brividi. Insomma, sicuramente Scary Stories rimane un buon prodotto commerciale con un'attenzione all'immagine notevole ma si indebolisce quando si pensa alla storia che, per i motivi già citati sopra, sembra troppo riconoscibile e quindi scontata. Il finale del film preannuncia un probabile seguito della vicenda quindi possiamo solo sperare che il secondo capitolo riesca ad essere più originale e più forte rispetto al primo.

In sala dal 24 ottobre, Scary Stories To Tell In The Dark rimane comunque un perfetto pretesto per andare al cinema negli ultimi giorni del mese approfittando anche del giorno del terrore rappresentato da Halloween.

Valutazione di redazione: 6 su 10
Scary Stories to Tell in the Dark
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