Secret Team 355
Secret Team 355

Secret Team 355, recensione dello spy-action al femminile con un cast di star


Jessica Chastain, Penelope Cruz, Diane Kruger e Lupita Nyong'o sono il supergruppo di spie internazionali chiamate a unire le forze per salvare l'umanità intera da una pericolosa minaccia, in un film d'azione che si sposta tra scenari internazionali ed esotici, esaltando la forza, l'abilità ma anche l'eleganza delle sue interpreti.
Voto: 6/10

Ancora oggi non si conosce ufficialmente il suo nome, ma l'Agente 355 era la prima spia donna attiva durante la Rivoluzione americana, diventata da allora simbolo delle donne che svolgono lavori importanti, spesso dietro le quinte, senza riconoscimenti ufficiali, ed è da lì che arriva il titolo di Secret Team 355: Mason "Mace" Brown (Jessica Chastain) è un'agente della CIA al lavoro per recuperare una pericolosa arma segreta finita nelle mani di un gruppo di mercenari, mettendo così in pericolo il mondo intero; Mace e il suo partner Nick Fowler (Sebastian Stan) partono così per una missione sotto copertura, ma quando Mace si ritrova da sola è costretta a cercare la collaborazione di altre agenti per portare a termine il suo scopo: la spia tedesca Marie Schmidt (Diane Kruger), la psicologa colombiana Graciela Rivera (Penélope Cruz), e l'esperta di informatica Khadijah Adiyeme (Lupita Nyong'o), che si cimentano così in un'impresa ad alto rischio in cui non mancheranno sorprese e rivelazioni inaspettate.

Il progetto è stato fortemente voluto dalla stessa Jessica Chastain, la quale lo ha proposto al regista Simon Kinberg, che l'aveva già diretta in X-Men:Dark Phoenix e che è un esperto di film d'azione, avendo sceneggiato anche titoli come Mr. & Mrs. Smith e Sherlock Holmes.

Secret Team 355 si inserisce quindi nel filone dell'action-thriller corale al femminile, sulla scia di titoli recenti come Ocean's 8 ma anche Widows e Le regine del crimine, con annesso messaggio che rimanda, naturalmente, all'esaltazione del girl power: un gruppo di donne inizialmente male assortito (a cui poi si aggiunge la cinese Fan Bingbing) che però riesce a superare diffidenze e rivalità iniziali per collaborare in nome di un bene comune più grande, in un gioco di squadra in cui i singoli punti di forza vengono sfruttati e valorizzati al massimo e, soprattutto, acquistano ancora più efficacia se agiscono in sincronia.  

È inevitabile dunque un confronto con la controparte maschile, con qualche frecciata, amaramente malinconica, sulla diversa percezione che si ha, in generale, dei due sessi: sono gli stessi personaggi a far notare come per le donne sia spesso più difficile essere ritenute credibili, o come ci si senta sempre in obbligo di giustificare anche errori e fallimenti maschili, quasi addossandosene la colpa.

Senza dubbio si può osservare che si tratta di un film costruito più su un'idea e un'intenzione (quella di riunire un multietnico cast di star, tra location internazionali e gadget ultratecnologici, andando a sfidare franchise al maschile come quelli di Bond e Bourne) e che l'impianto narrativo non si presenta particolarmente innovativo, con qualche cliché, comprese situazioni improbabili e dei cattivi poco interessanti e abbastanza monodimensionali, ma va detto anche che spesso la sceneggiatura non è esattamente il punto forte nei film d'azione.

Qui la trama si concentra soprattutto sul nucleo delle protagoniste nelle loro similitudini e differenze, dalla burbera Kruger fino all'apprensiva Cruz, un gruppo i cui superpoteri sono ingegno e abilità, mettendone in risalto altruismo e spirito di sacrificio così come vulnerabilità e istinto di protezione verso gli affetti; le vediamo impegnate in inseguimenti e lotte corpo a corpo, ma anche sfoggiare elegantissimi abiti da sera, tacchi a spillo, splendidi gioielli e, perché no, anche fare le due cose contemporaneamente. 

Secret Team 355 è quindi un film che non cambierà le regole del genere ma ha i suoi momenti godibili, senza troppa ironia ma con sequenze d'azione ben orchestrate, una confezione accattivante con ambientazioni che spaziano da Londra a Parigi fino al Marocco e un cast di prestigio, capeggiato da Jessica Chastain: nell'eclettica carriera dell'attrice americana, questo film arriva a compimento di una stagione particolarmente ricca, che ne ha visto la definitiva consacrazione con la vittoria del suo primo Oscar per Gli occhi di Tammy Faye, e il successo in tv della miniserie Scene da un matrimonio, tutti progetti di cui è sia protagonista che produttrice, con un ruolo sempre più di primo piano nell'industria. 

Valutazione di Matilde Capozio: 6 su 10
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