Selfie
Selfie

Selfie – quando My Fair Lady incontra il Web 2.0


Abbiamo visto in anteprima il pilot di 'Selfie', nuova comedy in programma a fine Settembre che riscrive il mito di Pigmalione, pescando a piene mani da 'My Fair Lady' in una versione moderna e altamente social.
Voto: 9/10

Se non avete mai visto My Fair Lady, l'incantevole musical con Audrey Hepburn nei panni della povera e provinciale Eliza Doolittle, allora dovreste correre subito ai ripari. Non solo perchè siamo davanti ad una vera e propria perla della cinematografia americana della Golden Age di Hollywood, ma anche perchè la visione del film vi potrebbe aiutare a convincerci che Selfie è una comedy che proprio non potete perdervi.

Debutterà il prossimo 30 Settembre questa comedy targata ABC, che nella sua sinossi parla di una rilettura propria di My Fair Lady, ambientata però nell'epoca attuale, carica – o forse sarebbe meglio dire sovraccarica – di comunicazione social. In cui la vita di un essere umano viene giudicata non più dall'effettiva qualità della persona e della personalità, ma dal numero di seguagi che ha sulle piattaforme principali del web, quali Facebook, Twitter ed Instagram. Ne è pen consapevole Eliza (Karen Gillan) che, dopo un'infanzia e un'adolescenza passato nell'oscuro mare dell'impopolarità, ha riscritto se stessa, non curandosi più delle qualità interne della sua anima, ma gettando tutto sull'esteriorità. Sempre truccata di tutto punto, con gli ultimi abiti alla moda e il cellulare sempre stretto tra le mani dalla manicure perfetta, Eliza ha creato un oggetto di mercato, una merce da vendere attraverso la connessione social. Tutto cambia, però, quando, durante un volo e a seguito di un rottura non del tutto indolore, la ragazza diventa il centro di una situazione che definire imbarazzante sarebbe un eufemismo. Disposta a riprendersi la sua dignità, Eliza chiede aiuto a Henry (John Cho), un esperto di marketing della stessa azienda. Henry, che sembra sempre troppo serio e concentrato (ma non per questo meno adorabile), accetta la sfida, invitando la sua "protetta" ad un matrimonio, cercando di insegnarle che la vita vera è ben al di là di un semplice desplay telefonico.

Quando, la scorsa primavera, la ABC aveva fatto gli upfronts, dichiarando quali fossero i progetti che avrebbe perseguito nel corso della stagione televisiva 2014-2015, Selfie non aveva attirato particolarmente la nostra attenzione. Quando poi è stato rilasciato il primo trailer, il nostro amore per le comedy ben fatto aveva fatto capolino, suggerendoci di non lasciarsi scappare questa nuova produzione. A questa sensazione si erano aggiunti due elementi che ci avevano spinto a mettere Selfie nella lista di cose da vedere. La prima, era, naturalmente, il collegamento a My Fair Lady. Cosa che avrebbe potuto portare la serie ad alti livelli oppure sancirne l'insuccesso definitivo. La seconda, invece, era la presenza di John Cho che personalmente avevamo amato non tanto in Star Trek, quanto piuttosto in quel piccolo gioiello sottovalutato che era Go On. Così, quando ci siamo accorti che era in programma una preair abbiamo deciso di tagliare la testa al toro e dare subito un'occhiata a questo prodotto che ci ha confusi. Questa lunga premessa serve a spiegare la sopresa con cui abbiamo accolto l'amore spontaneo che è nato durante la visione. La prossima stagione televisiva si preannuncia ricca di nuove comedy – noi intanto vi invitiamo a tenere sotto controllo A to Z e Manhattan Love Story -, e Selfie si inserisce alla perfezione in questo scenario.

Merito – senza dubbio! – della perfetta chimica instauratasi tra i due protagonisti. Karen Gillan è perfettamente credibile sia nel ruolo di bella bambolina drogata di like, sia come ragazza fragile, che ha bisogno di nascondere le proprie debolezze così come le sue emozioni (emblematica, in questo senso, tutta la scena del matrimonio). Dall'altra parte John Cho è pressoché perfetto nel ruolo del disciplinato e saggio Henry. Tra i due c'è subito una forte sintonia, cosa che lo spettatore avverte immediatamente, senza bisogno di artifici da parte degli sceneggiatori. Il risultato è un prodotto adorabile, intenso nel senso migliore del termine. Selfie, insomma, non è una di quelle comedy che punta solo a risvegliare una (spesso, facile) risata; l'obiettivo ultimo va ben oltre questa prerogativa. Intorno ai protagonisti viene costruito un mondo che risponde alle stesse regole del nostro e che, in larga misura, somiglia proprio al nostro. Un mondo, però, che al tempo stesso sembra appartenere di più all'universo favolistico, quello che di solito gli spettatori più romantici cercano nei film o nei libri.

Valutazione di Erika Pomella: 9 su 10
Impostazioni privacy